28.
Uscire dall'euro è impossibile
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"Babbo
mio, che gioia rivederti! Peccato che sia impossibile
uscire da qui..."
FALSO!!!
Con
una programmazione di circa 6 mesi il ritorno alla Lira
è possibilissimo: è infatti fondamentale
capire che l’abbandono della moneta unica deve essere
attuato in modo ordinato e pianificato, predisponendo
le adeguate politiche del dopo-Euro. Inoltre, come fece
l’Argentina, potremmo gestire una sana ristrutturazione
di quella parte di debito che rimarrebbe ancora denominato
in valuta straniera (Euro). I dettagli tecnici del ritorno
alla Lira sono stati affrontati in un'apposita
pagina,
alla quale rimandiamo per approfondimenti. Uscire
dall'Euro è possibile, anche se questo comporterebbe
necessariamente, ai sensi dell'art. 50 del Trattato
di Lisbona, l'abbandono dell'Unione Europea, come
spiegato qui;
del resto c'è ben poco da rimpiangere: sono proprio
gli assurdi "parametri" economici imposti
dall'UE a strangolare la nostra economia, impedendo
qualsiasi ripresa: continuando a rimanere nella logica
di Maastricht, o peggio ad alimentare illusioni
come quella della “riforma dei trattati”, l’Italia si
consegna al default (prima) ed alla schiavitù
del M.E.S.
(subito dopo).
Si
noti poi che se un paese di significative dimensioni,
come Italia e Spagna, uscissero dall’Euro, sarebbe l'Euro
stesso a svalutarsi, e la Lira (o la peseta nel caso
spagnolo) potrebbero crescere di valore; ciò
decreterebbe con certezza quasi assoluta la fine della
moneta unica. Contrarie al ritorno della Lira
sono, non a caso, Francia e Germania, di cui torneremmo
ad essere concorrenti grazie al cambio a noi favorevole
ed alle eccezionali capacità creative e produttive
del nostro Paese.
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29.
Per la crescita non c'è bisogno della spesa dello
Stato: bastano le banche
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"Da'
retta a questi due signori: loro sì che
sapranno consigliarti bene."
FALSO!
Le
banche commerciali possono sì creare moneta dal
nulla, ma non "al netto": se una
banca concede un prestito ad un privato, infatti, immediatamente
quel prestito crea un pari un deposito sul conto corrente
di quel privato (aziende, famiglie...), per cui si tratta
di un "gioco a somma zero" (a parte gli interessi).
Di fatto NON viene introdotta nuova moneta nell'economia.
Il meccanismo di creazione del denaro è spiegato
dettagliatamente in
questa pagina.
E'
inoltre importante sapere che le banche commerciali
hanno la possibilità di erogare credito quasi
illimitatamente, per cui le banche non prestano i soldi
dei risparmiatori, bensì inventano denaro dal
nulla: non sono, come si crede di solito, vincolate
alla "riserva frazionaria". Per approfondire
il problema, da cui nascono innumerevoli equivoci, si
veda questa
pagina.
Ovviamente,
prestando denaro e diminuendo le misure di sicurezza
necessarie per mantenersi sane, le banche si
espongono al rischio di fallimento nel caso in cui
i prestiti concessi (che rappresentano l’attivo della
banca) risultino inesigibili a causa dello stato di
sofferenza dei privati che hanno contratto i debiti
con esse: ecco perché dallo scoppio della "crisi
economica" abbiamo assistito al fenomeno del
salvataggio delle banche (Usa, Islanda, Irlanda, Spagna)
a spese degli Stati.
Lo
Stato, invece, può creare la propria moneta dal
nulla ed immettere ricchezza "al netto" nell'economia,
ma SOLO se si trova in regime di "sovranità
monetaria": e cioè non nell'Eurozona.
Uno
Stato appartenente alla zona Euro, come oggi l'Italia, non
può mai creare moneta dal nulla, ma soltanto
prendere in prestito il denaro che spende (ospedali,
strade, scuole...) attraverso l’emissione di titoli
di Stato sul mercato dei capitali privati (per lo più
banche commerciali): questo lo espone al rischio
del fallimento (default), esattamente
come accade ad un privato. Per ulteriori dettagli
si veda questa
pagina.
Se
lo Stato si trovasse in regime di piena sovranità
monetaria, invece, potrebbe creare la propria moneta
dal nulla spendendola per i propri cittadini senza alcun
rischio di fallimento: perché di fatto, se
qualcuno ha un debito con se stesso, quel debito non
esiste.
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30.
Lo Stato deve farsi prestare il denaro dalle banche
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"Proprio
così: non
ti sto mica prendendo per il naso, ragazzo mio... "
FALSO!!!
Con
la fine dello "standard aureo" nel 1971
(da allora il dollaro non è più convertibile
in oro) la frase “stampare denaro” significa al giorno
d’oggi semplicemente creare denaro dal nulla (in forma
cartacea o elettronica) e senza che esso sia convertibile
in alcun bene reale (come invece avveniva con prima
del 1971 con l’oro). Che la gente lo sappia o no, il
denaro moderno, anche se assume la forma di monete o
di banconote, è costituito in realtà da
impulsi elettronici. Questo tipo di moneta
è detta "fiat".
Le
banche, come spiegato al punto precedente, creano
effettivamente denaro dal nulla, ma, poiché lo
creano attraverso un prestito (che va restituito), di
fatto non si tratta di creazione di ricchezza "al
netto".
“Le
banche, potendo prestare denaro quasi illimitatamente,
presteranno sempre denaro ad un cliente affidabile dal
punto di vista creditizio”, afferma l'economista Bill
Mitchell. Oggi, però, in un periodo in cui le
banche commerciali avvertono il rischio crescente di
non vedersi restituito il credito erogato (il passivo
per l’impresa e l’attivo per la banca), esse sono sempre
più restie nel concedere credito a imprese e
famiglie, che finiscono così con l’essere sempre
più sofferenti. Adottano insomma un atteggiamento
che in gergo viene detto "pro-ciclico"
(tale cioè da assecondare e peggiorare la crisi
in atto).
La
sola, vera creazione di denaro dal nulla compete allo
Stato sovrano: l'unico che possa adottare provvedimenti
"anti-ciclici" (tali cioè da
contrastare la crisi in atto).
Se,
come abbiamo detto, il denaro moderno è
costituito in realtà da impulsi elettronici, lo
Stato con una piena sovranità monetaria
(in grado di emettere la propria moneta "fiat"
e non vincolato ad alcun cambio fisso) può
emetterlo senza alcun limite prefissato, senza "indebitarsi"
con nessuno e senza creare inflazione, a patto che il
denaro serva a promuovere la piena occupazione
ed il benessere economico dei propri cittadini.
Domandatevi:
perché - come avviene oggi nell’Eurozona
- la BCE e le banche da essa controllate possono
creare denaro dal nulla, mentre uno Stato non può
emettere la moneta necessaria al proprio funzionamento
e per il benessere dei propri cittadini?
Perché,
se esiste oggi un sistema che consente di produrre una
quantità infinita di denaro creato dal nulla,
dobbiamo delegare questo compito alle banche anziché
allo Stato?
Fonte:
www.scribd.com/doc/106392215/FALSIMITI
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