Censura religiosa:
la censura
è
un atteggiamento
tipico di
molte religioni,
sia in passato
sia oggi, e
la Chiesa cattolica
è in
prima linea
per quanto riguarda
la repressione
del dissenso.
In
ambito cristiano
si può indicare
come prima vittima
della censura
cristiana
il testo "Contro
i cristiani"
del neoplatonico Porfirio
(233-305 d.C.): tre
diversi imperatori
cristiani condannarono
il testo alla
distruzione,
ed infatti di esso ci
sono pervenuti
solo pochi brevi
estratti. L'esempio
storico per
antonomasia
della censura
religiosa e
specificamente
cattolica è
l'Indice dei
libri proibiti,
redatto in seguito
al Concilio
di Trento ed
abolito solamente
nel 1966 (!).
Censura militare:
impedisce
ai singoli soldati
di esprimere
opinioni e divulgare
informazioni
che possano
mettere in cattiva
luce l'istituzione
militare o comprometterne
la sicurezza.
Censura nelle
carceri:
nei sistemi
carcerari la
censura serve
a impedire che
persone sottoposte
a restrizione
della libertà
possano, attraverso
i mezzi di comunicazione
loro solitamente
concessi (telefono,
corrispondenza,
colloqui con
i familiari),
continuare a
delinquere.
Censura morale
ed estetica:
la censura
morale ha lo
scopo di impedire
che messaggi
ritenuti moralmente
scorretti, offensivi,
volgari o altrimenti
sconvenienti
possano raggiungere
il pubblico attraverso
i mezzi di comunicazione
o farlo in modo
indiscriminato.
Un esempio è
la censura applicata
alla pornografia
e alle rappresentazioni
esplicite di
violenza, che
ne limita solitamente
l'accessibilità
da parte di
minori. La P.M.R.C.
fu un'associazione
che si occupò
di questo
in campo musicale,
soprattutto
negli anni Ottanta,
intervenendo
nel controllo
di dischi ritenuti
osceni e privi
del senso del
pudore.
Autocensura:
si parla
di autocensura
quando la censura
è realizzata
dal soggetto
che è
chiamato a esprimere
opinioni e a
divulgare informazioni,
allo scopo di
evitare di divulgare
contenuti sgraditi
a terzi o allo
scopo di non
incorrere nella
censura. L'organizzazione
delle imprese
editoriali presuppone,
inevitabilmente,
una forma di
controllo e
selezione degli
articoli da
parte del direttore
responsabile,
sia per una
questione di
responsabilità
per omesso controllo,
in cui altrimenti
questi potrebbe
incorrere, sia
per garantire
la c.d. "linea
editoriale"
della testata.
In quest'ultimo
caso, il diritto
di cronaca del
giornalista
ed il carattere
di "impresa
di tendenza"
della testata
entrano in conflitto,
ma si tratta
di un profilo
rispetto al
quale, per la
sua delicatezza,
nel nostro ordinamento
non sono state
previste risposte
di legge.
Un
divertentissimo
esempio di autocensura, portato
alla luce solo
nel 2004, è
costituito dal
cartone animato
La
faccia del Führer
(Der Fuehrer's
Face),
prodotto
dalla Disney
nel 1943.
Paperino
nazista nel
cartone Der Fuehrer's
Face
Proprio
a causa della
natura propagandistica
anti-nazista
del corto, e
della rappresentazione
di Paperino
come un nazista,
la Disney si
è autocensurata
per ben 61 anni,
decidendosi
a rimettere
in circolazione
il cartoon
così
"politically
uncorrect"
solo pochissimi
anni fa. Al
bellissimo "corto"
ho dedicato
questo
capitolo;
esso inoltre
è visibile
integralmente
qui.
Quasi-censura:
capita che
occasionalmente
un'informazione
originale e
specifica, la
cui stessa esistenza
è quasi
sconosciuta
al grande pubblico,
sia tenuta in
una situazione
di quasi-censura,
essendo classificata
come “sovversiva”
o “sconveniente”.
Dall'agosto
2006, per esempio,
il testo
del 1978 di
Michel Foucault,
La legge del
pudore, pubblicato
originariamente
in francese
con il titolo
La loi de la
pudeur, che
si schiera a
favore dell'abolizione
dell'età
del consenso,
è praticamente
sparito da Internet,
sia in inglese,
sia in francese,
sia in spagnolo
o sia in italiano,
e non compare
nemmeno sui
siti web dedicati
all'autore.
Un altro caso
di quasi-censura,
che riguarda
anch'esso internet,
è costituito
dalla pubblicazione
di una versione
pesantemente
tagliata del
De profundis
di
Oscar Wilde,
spacciata però,
in modo del
tutto scorretto,
per "versione
integrale".
L'intera questione
è trattata
in queste
pagine.
Omertà:
per estensione,
si parla di
omertà
quando gli argomenti
che confermano
l'esistenza
di un male coincidono
con l'autocensura.
E' il caso,
tipicamente
italiano, di
tutti coloro
che "sanno"
e tacciono a
proposito dei
delitti di mafia,
'ndrangheta
e quant'altro.
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