Il De Profundis altro non è che una lunghissima lettera (50.000
parole) che Oscar Wilde (1854-1900) scrisse, dopo essere stato processato ed
incarcerato
per omosessualità, al suo compagno Alfred Douglas
detto "Bosie",
proprio durante il periodo della carcerazione, tra il gennaio ed il marzo
del 1897. La
lettera venne consegnata a
"Bosie" dopo che Wilde venne scarcerato, ma egli negò sempre
di averla ricevuta. Sono in molti ad ipotizzare un complotto ordito
da Robbie Ross, l'amico fedele di Wilde, che ebbe l'incarico di consegnare la lettera: è
noto infatti
che egli cercò
sempre di tenere lontano
Bosie da Oscar Wilde. Altre fonti dicono che invece la lettera fu consegnata
al destinatario, il quale la distrusse dopo aver
letto poche righe. Ma era una copia.
Comunque stiano le cose, Bosie non la lesse mai.
La verità è difficile da
ricostruire anche adesso: infatti il testo integrale del De profundis,
a tutt'oggi,
non è
disponibile
in rete:
quello che si
legge in circolazione,
e che riporto
in
questa pagina
con la traduzione,
non è
infatti il testo
completo,
come erroneamente
si legge nei
vari siti che
lo riportano,
i quali tutti
lo spacciano
per "integrale".
Ma
che fine ha
fatto il testo
completo?
Nel 1905, quando ormai Wilde era morto da cinque anni,
Ross pubblicò un'edizione ridotta dell'originale col titolo di De Profundis,
che fece testo per tutte le edizioni successive. L'originale fu affidato nel 1909
da Ross al British Museum, con la condizione espressa che non fosse dato in
visione per cinquant'anni. La seconda copia dattiloscritta fornì il testo per
la "first complete and accurate version" pubblicata da Holland nel
1949. In realtà quando, nel 1959, il manoscritto fu finalmente
reso pubblico, fu
possibile stabilire che i dattiloscritti contenevano parecchie centinaia di
errori.
Comunque
sia, il fatto
veramente spiacevole
è che
ancora oggi
si spacci
per integrale
quello che integrale
non è:
comprendo che
vi siano esigenze
di copyright
che impediscono
di mettere in
rete e di rendere
disponibile
a tutti il testo
completo della
lettera, ma
bisognerebbe
almeno essere
onesti ed ammettere
che quella che
leggiamo è
una versione
ridotta e tagliata
della lettera;
la parola esatta
sarebbe censurata.
Infatti, guarda
caso, dall'edizione
che viene definita
"integrale"
in tutti i siti
internet
sono sparite
proprio le parti
che riguardano
direttamente
"Bosie":
le quali, ovviamente,
sono di particolare
importanza,
dal momento
che proprio
al ragazzo la
lettera era
indirizzata.
Colpisce,
nel testo wildiano,
l'insistente
richiamo alla
figura di Cristo,
valutata in
chiave ancor
più estetica
che etica, coerentemente
con i princìpi
professati dallo
scrittore; anzi,
nel caso
di Gesù
le due dimensioni
finiscono per
coincidere,
dal momento
che l'assolutamente
bello coincide
per Wilde con l'assolutamente
autentico, e
Cristo è
entrambe le
cose; Gesù,
afferma Wilde, "va collocato assieme con i poeti"
e la sua vicenda
biografica è
la perfetta
realizzazione
del principio
del "fare
della propria
vita un'opera
d'arte".
Va
da sé
che queste parti
del testo, in
quanto non troppo
preoccupanti
per la Chiesa
e per l'etica
comune, sono
perfettamente
leggibili; non
così,
come dicevo,
i riferimenti
espliciti a
"Bosie",
e questo altera
profondamente
la nostra percezione
del senso complessivo
del De profundis:
infatti, così
com'è
ridotto ora,
sembra un appassionato
ed
intenso cri
de coeur
dell'autore
rivolto, per
così
dire, all'umanità
intera,
mentre esso,
al contrario,
aveva un destinatario
ben preciso
e si prefiggeva
primariamente
un intento
pedagogico nei
confronti del
fedifrago e
superficiale
ragazzo.
In
mancanza di
meglio, propongo
di seguito alcuni
stralci tratti dalla
traduzione di Patrizia Collesi per la Tascabili Economici Newton
(1994), non leggibili nella pretesa "versione
integrale":
”
La nostra tanto malaugurata e deprecabile amicizia si è conclusa per me
con la rovina e il pubblico disonore."
"Il vero pazzo, colui che gli dèi deridono o
rovinano, è colui che non conosce se stesso. Io lo sono stato per
troppo tempo, tu lo fosti per troppo tempo. Non esserlo più. Non aver
paura. La superficialità è il vizio supremo.”
”Mi biasimo
per aver permesso che un'amicizia non intellettuale, un'amicizia il cui
scopo primario non era la creazione e la contemplazione di cose belle,
dominasse completamente la mia vita. Ammiravi il mio lavoro quando era
compiuto: godevi dei brillanti successi delle mie prime e dei magnifici
banchetti... ma non riuscivi a capire quali fossero le condizioni
necessarie per produrre un'opera d'arte... Durante l'intero periodo in
cui fummo insieme non scrissi neppure un verso.”
”La base del
carattere è la forza di volontà e la mia divenne completamente
sottomessa alla tua... quelle scenate incessanti che sembravano esserti
quasi fisicamente necessarie, e durante le quali... tu diventavi una
cosa tanto terribile da guardare quanto da ascoltare... la mania di
scrivere lettere disgustose e ributtanti... improvvisi attacchi di
furore quasi epilettico... Mi sfinisti.”
”Era soltanto nel
fango che ci incontravamo... È necessario che io dica che vidi
chiaramente che sarebbe stato un disonore per me il portare avanti
anche solo un rapporto di conoscenza con una persona come quella che tu
avevi dimostrato di essere? Attraverso tuo padre tu vieni da una razza
con la quale unirsi in matrimonio è orribile; l'amicizia è funesta, e
mette le sue mani violente sia sulla propria che sulle vite degli
altri... E se vuoi sapere quello che una donna prova veramente quando
suo marito, il padre dei suoi figli, porta la divisa da carcerato,
scrivi a mia moglie e chiediglielo. Te lo dirà.”
”Solo ciò
che è delicato, e concepito con delicatezza, può dare nutrimento
all'Amore. Invece all'Odio tutto dà nutrimento. Non c'è stato un solo
bicchiere di champagne che tu abbia bevuto in tutti questi anni che non
abbia nutrito e ingrassato il tuo Odio. E, per gratificarlo, tu hai
giocato d'azzardo con la mia vita, come hai giocato con il mio denaro,
in modo incauto, sconsiderato, indifferente alle conseguenze. Se
perdevi immaginavi che la perdita non sarebbe stata tua. Se vincevi, e
lo sapevi, l'esultanza e i vantaggi della vittoria sarebbero stati
tuoi.”
”Pensavo tuttavia che sarebbe stato bene, sia per te
che per me, se tu avessi protestato contro la versione della nostra
amicizia fatta da tuo padre, non meno grottesca che velenosa, e tanto
assurda nelle sue allusioni a te quanto disonorevole in quelle a me.
Quella versione è ora passata di fatto alla storia: viene citata,
creduta, e narrata; il predicatore l'ha presa come suo testo, e il
moralista come suo sterile tema.”
”Ti ho spiegato che dire la verità è cosa dolorosa. Essere costretti a dire bugie è molto peggio.”
”Il passato, il presente e il futuro non sono che un unico momento agli
occhi di Dio, alla cui luce dovremmo cercare di vivere. Tempo e spazio,
successione ed estensione, sono semplici condizioni accidentali del
Pensiero.”
”Tu venisti da me per imparare il
Piacere della Vita e il Piacere dell'Arte. Forse sono stato scelto per
insegnarti qualcosa di più splendido: il significato del Dolore e la
sua bellezza.”
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