"La scala aurea
- osserva Riccardo
Tristano Tuis
in un articolo
intitolato L'intonazione
a 432 hertz,
la Scala Aurea
e la matematica
dell'8 -
non solo non impiega i decimali nell'intonazione ma anche fra gli spazi
di frequenza tra le note della scala; questo perché creste e ventri
delle armoniche o ipertoni non creino interferenza d'onda e la
rispettiva geometria d'onda desincronizzata. Se nella musica c'è
interferenza d'onda il suo messaggio informazionale sarà decoerente e,
per effetto di risonanza simpatetica, la nostra biologia risentirà di
questo effetto disarmonico, in primis nella coerenza cerebrale. La
musica è matematica prima di essere arte e la sua matematica deve
corrispondere alla stessa matematica del nostro corpo; e l'armonia e le
qualità matematico/geometriche di un'intonazione e di una scala
musicale si misurano attraverso l'elettroencefalogramma,
l'elettrocardiogramma, la resistenza elettrica della
pelle ecc., e non certo con la filosofia o l'estetica musicale, che nel
nostro caso sembra sia regredita. La scala aurea segue le proporzioni
auree presenti in natura e intona tali proporzioni con la matematica
dell'8, numero impiegato dalla nostra biologia per la duplicazione e la
rigenerazione cellulare e la sincronizzazione biemisferica."
Questo
perché
la voce umana, lo strumento base della musica, è
un processo vivente. Leonardo e Luca Pacioli dimostrarono che
tutti i processi viventi sono caratterizzati da una geometria interna
molto specifica: la sua manifestazione visibile e diretta è la
proporzione morfologica della “Sezione Aurea” o divina proporzione,
come era a quel tempo chiamata, cioè sul numero
φ.
Dato un segmento
AC diviso in due segmenti AB e BC:
A‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐B‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐C
si ottiene una sezione aurea quando
il tratto più breve (BC) sta al tratto più lungo (AB) come il tratto
più lungo (AB) sta al segmento intero (AC).
Questo principio venne rispettato durante lo sviluppo della musica
nella storia fin dai tempi più antichi. Il classico sistema ben
temperato è esso stesso basato sulla Sezione Aurea o φ,
come da esempio:
DO - Mib - SOL - DO - MI - FA# - SOL
Nella prima serie (Do‐Mib‐Sol‐Do) la differenza
delle frequenze tra i toni successivi forma una serie simile nella
proporzione della Sezione Aurea. Le differenze della seconda serie
diminuiscono secondo il rapporto della Sezione Aurea.
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