POUSSIN: LES BERGERS D'ARCADIE, 1639-40

 

 

Ettinger fa notare, fra l'altro, una sottigliezza molto interessante: la mitologia greca conosceva un altro Cefeo, figlio di Aleo e di Neera, re di Tegea in Arcadia (proprio il luogo della "tomba di Oreste" citata da Erodoto). Ora, il fatto che il pastore inginocchiato indichi la scritta Et in Arcadia Ego acquisterebbe a questo punto il significato di un ben preciso indizio, fornito da Poussin per consentirci di identificare con certezza il personaggio e la relativa costellazione: "Io, Cefeo, non ero solo in Etiopia, ma anche in Arcadia".

Ce n'è abbastanza per considerare plausibile l'identificazione con Cefeo proposta da Ettinger.

Sempre a proposito di interessanti sottigliezze,  l'autore fa notare anche che Cefeo e Cassiopea erano un re ed una regina, e che per la realizzazione della "pietra filosofale" degli alchimisti si diceva fosse necessaria appunto l'unione di un re e di una regina (il Principio maschile e quello femminile). Inoltre il simbolo di Cassiopea, dovuto alla caratteristica forma della costellazione, è la W:

 

 

Ribaltando il simbolo si ottiene una M allargata, che è il simbolo di Maria Maddalena, proprio quello che, nella ben nota ipotesi di Dan Brown, sarebbe ravvisabile nell'Ultima Cena di Leonardo da Vinci:

 

 

Potrebbe essere un'ulteriore conferma della sovrapposizione tra Cassiopea e Maria Maddalena avvenuta in àmbito cristiano.

Circa l'identificazione degli altri due personaggi con le costellazioni di Boote e della Vergine, Ettinger si basa sia sulla posizione in cui sono ritratti, a suo dire simile a quella delle costellazioni, sia sulla estrema vicinanza tra queste ultime, ben visibile nella mappa stellare riportata sopra ed accentuata dal contatto fisico (la mano sulla spalla) che Poussin stabilisce fra i due.

Infine, la presenza di Dioniso/Bacco sarebbe giustificata secondo Ettinger dal suo legame con il cosiddetto "sarcofago di Bacco" (in realtà di Costantina, figlia di Costantino il Grande) che si trova nel Mausoleo di Santa Constanza a Roma, città che Poussin conosceva alla perfezione:

 

 

A detta di Ettinger, il sepolcro saffigurato nel dipinto sarebbe molto simile a questo (a noi non sembra).

Fin qui è tutto molto interessante e quasi convincente; sono le conclusioni che Ettinger ne trae ad essere a dir poco incredibili.

La mappa stellare da lui ricavata a partire da questa identificazione (composta tanto per cambiare da pentagoni e pentagrammi, non però regolari) indicherebbe Mahone Bay nella Nuova Scozia (Canada), e punterebbe verso Oak Island (il nome Oak Island non sarebbe che la storpiatura di Arcadia), indicando il sito di un tesoro nascosto (probabilmente il mitico tesoro trovato dai Templari nel Tempio di Gerusalemme); e se la sua ubicazione può risultare a dir poco sorprendente, si ricordi che, secondo un'opinione molto diffusa, i Templari avrebbero raggiunto le Americhe ben prima di Cristoforo Colombo.

Ecco la mappa stellare ricavata da Ettinger, anche sulla base di un dipinto di Teniers che potrebbe essere quello indicato dalle pergamene di Saunière.

 

 

 

Ed ecco a cosa corrisponderebbe: