Ettinger
fa
notare,
fra
l'altro,
una
sottigliezza
molto
interessante:
la
mitologia
greca
conosceva
un
altro
Cefeo,
figlio di Aleo e di Neera,
re
di
Tegea
in
Arcadia
(proprio
il
luogo
della
"tomba
di
Oreste"
citata
da
Erodoto).
Ora,
il
fatto
che
il
pastore inginocchiato
indichi
la
scritta
Et
in
Arcadia
Ego acquisterebbe
a
questo
punto
il significato
di
un
ben
preciso
indizio,
fornito
da
Poussin per
consentirci
di
identificare
con
certezza
il
personaggio
e
la
relativa
costellazione:
"Io,
Cefeo,
non
ero
solo
in
Etiopia,
ma
anche
in
Arcadia".
Ce
n'è
abbastanza
per
considerare
plausibile l'identificazione con
Cefeo
proposta
da Ettinger.
Sempre
a
proposito
di
interessanti
sottigliezze,
l'autore
fa notare
anche
che
Cefeo
e
Cassiopea
erano
un
re
ed
una
regina,
e
che
per
la
realizzazione
della
"pietra
filosofale"
degli
alchimisti
si
diceva
fosse
necessaria
appunto
l'unione
di
un
re
e
di
una
regina
(il
Principio
maschile
e
quello
femminile).
Inoltre
il
simbolo
di
Cassiopea,
dovuto
alla
caratteristica
forma
della
costellazione,
è
la
W:
Ribaltando il
simbolo
si
ottiene
una
M
allargata,
che
è
il
simbolo
di
Maria
Maddalena,
proprio
quello
che,
nella
ben
nota
ipotesi
di
Dan
Brown,
sarebbe
ravvisabile
nell'Ultima
Cena
di
Leonardo
da
Vinci:
Potrebbe
essere
un'ulteriore
conferma
della
sovrapposizione
tra
Cassiopea
e
Maria
Maddalena
avvenuta
in
àmbito
cristiano.
Circa
l'identificazione
degli
altri
due
personaggi
con
le
costellazioni
di
Boote
e
della
Vergine,
Ettinger
si
basa
sia
sulla
posizione
in
cui sono
ritratti,
a
suo
dire
simile
a
quella
delle
costellazioni,
sia
sulla
estrema
vicinanza
tra
queste
ultime,
ben
visibile
nella
mappa
stellare
riportata
sopra
ed
accentuata
dal
contatto
fisico
(la
mano
sulla
spalla)
che
Poussin
stabilisce
fra
i
due.
Infine,
la
presenza
di
Dioniso/Bacco
sarebbe
giustificata
secondo
Ettinger
dal
suo
legame
con
il
cosiddetto "sarcofago
di
Bacco"
(in
realtà
di
Costantina,
figlia
di
Costantino
il
Grande)
che
si
trova
nel Mausoleo di Santa Constanza a Roma,
città
che
Poussin
conosceva
alla
perfezione:
A
detta
di
Ettinger,
il
sepolcro
saffigurato
nel
dipinto
sarebbe
molto
simile
a
questo
(a
noi
non
sembra).
Fin
qui
è
tutto
molto interessante
e
quasi
convincente;
sono
le conclusioni
che Ettinger
ne
trae
ad
essere
a dir
poco
incredibili.
La
mappa
stellare da
lui
ricavata a
partire
da
questa
identificazione
(composta
tanto
per
cambiare
da
pentagoni
e
pentagrammi, non
però
regolari)
indicherebbe
Mahone Bay nella
Nuova Scozia
(Canada),
e
punterebbe
verso
Oak
Island
(il
nome
Oak
Island
non
sarebbe
che
la
storpiatura
di
Arcadia),
indicando
il
sito
di
un tesoro
nascosto
(probabilmente
il
mitico
tesoro trovato
dai
Templari
nel
Tempio
di
Gerusalemme);
e
se
la
sua
ubicazione
può
risultare
a
dir
poco
sorprendente,
si
ricordi
che,
secondo
un'opinione
molto
diffusa, i
Templari
avrebbero
raggiunto
le
Americhe
ben
prima
di
Cristoforo
Colombo.
Ecco
la
mappa
stellare
ricavata
da
Ettinger,
anche
sulla
base
di
un
dipinto
di
Teniers
che
potrebbe
essere
quello
indicato
dalle
pergamene
di
Saunière.
Ed
ecco
a
cosa
corrisponderebbe:
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