CONCLUSIONI: L'AMORE COME PULSIONE CRIMINALE?

 

 

Ed eccoci al dunque.

L'analisi delle posizioni dei vari pensatori sull'amore ci ha condotti a concepirlo come una forza sostanzialmente positiva, con poche eccezioni.

Ma se Eros è una forza vitale, opposta a Thanatos nella visione freudiana, tensione verso l'immortalità, principio unificante in quella hegeliana e cristiana, radice della pace e della felicità nell'utopia di Marcuse, com'è possibile che così spesso essa conduca ad esiti rovinosi e distruttivi?

Come si spiega il fenomeno, così  frequente, delle "coppie maledette"?

In particolare, come può l'amore arrivare a tradursi in un rapporto simbiotico assolutamente perverso e finalizzato alla realizzazione del male, del crimine più efferato, come nel caso dei cosiddetti "delitti di coppia"?

 

Erika e Omar

 

Rosa Bazzi e Olindo Romano

 

Nel vedere le immagini di questi mostri che ridono fra di loro, con un atteggiamento di evidente complicità, dopo avere massacrato a coltellate intere famiglie e bambini innocenti, o nel sentirli dichiarare a distanza di anni che "hanno diritto ad una vita normale" dopo avere distrutto nel più efferato dei modi quella altrui, non finisco di stupirmi; sono presa da un senso di orrore e di repulsione così forte che mi domando come si possa anche solo lontanamente collegare tutto ciò con la concezione filosofica dell'amore che ho appena delineato.

Non solo, in questi casi, l'eros non "salva" e non porta verso la vita, ma al contrario è la principale molla che scatena l'istinto criminale.

Perché?

Questo costituisce senz'altro l'aspetto più inquietante ed enigmatico delle "coppie maledette", tanto che ad esso ho dedicato una sezione a parte. Forse, attraverso l'analisi di questo fenomeno, si potrà gettare luce anche sul resto della questione: è questo lo scopo fondamentale della mia ricerca.

 

 

(Fonte principale:

http://www.loescher.it/librionline/risorse_portalefilosofia/download/oltremanuale/amore/index_amore.htm)