sono frequenti
e ben noti i
casi di censura
nella musica:
alcuni dei più
eclatanti sono
stati la censura
nel Regno Unito
di Come Together
dei Beatles
e di God Save
the Queen dei
Sex Pistols.
I Beatles
del resto erano
dei veri e propri
abbonati alla
censura inglese:
i loro testi
spesso metaforici
venivano sezionati
per individuare
allusioni alle
droghe. Un celebre
esempio è
rappresentato
da Lucy
In The Sky With
Diamonds,
il brano di
Lennon inserito
nell'importante
album del 1967
Sgt. Pepper.
La canzone era
onirica e sognante,
e soprattutto
il titolo appariva
essere un acronimo
di LSD, la sigla
dell'acido lisergico,
la droga chimica
che allora (1967)
andava per la
maggiore, propagandata
da sedicenti
guru della liberazione
della mente
come l'americano
Timothy Leary.
Lennon ha sempre
negato di aver
mai pensato
a questa allusione,
e che l'idea
per la canzone,
oltre che dai
libri di Lewis
Carroll, l'aveva
presa da un
disegno del
figlio Julian
(che allora
andava alle
elementari)
che rappresentava
per l'appunto
la sua amica
Lucy in un cielo
pieno di diamanti.
Il disegno peraltro
esiste veramente,
ed è
stato acquistato
all'asta dopo
il 2000 dal
chitarrista
dei Pink Floyd
David Gilmour,
come apprezzamento
di un brano
che ha indicato
anche a lui
la svolta verso
la psichedelia.
Lucy
In The Sky With
Diamonds
dal film Yellow
Submarine
del 1968
Anche il capolavoro
dei Beatles
A Day In The
Life
(anche questo
in Sgt. Pepper)
venne messo
al bando dalla
BBC, sempre
per presunte
allusioni alla
droga contenute
nel verso "I'd
Like To Turn
You On",
che può
essere tradotto
come "sarei
felice di farvi
andare su di
giri" ma
anche "mi
piacerebbe farvi
sballare",
secondo il gergo
dei drogati.
Un terzo esempio
è rappresentato
da The
Ballad Of John
And Yoko,
la canzone composta
da John Lennon
nel 1969 in
occasione del
suo matrimonio
con l'artista
concettuale
giapponese Yoko
Ono, e pubblicata
su un fortunato
singolo 45 giri
nell'ultima
fase del gruppo.
In questo caso
il verso che
non era piaciuto
alla BBC recitava:
Christ! You
know it ain't
easy / You know
how hard it
can be / The
way things are
going / They're
going to crucify
me (Cristo!
Sapete, non
è affatto
facile / sapete
quanto può
essere difficile
/ per come stanno
andando le cose
/ mi crocifiggeranno).
Sembra una espressione
piuttosto comune,
e coerente con
il resto del
testo, incentrato
sul significato
globale (a favore
della pace)
che la coppia
voleva dare
al loro evento
privato. Ma
i censori probabilmente
si ricordavano
della furiosa
polemica che
aveva accompagnato
il riferimento
a Gesù
Cristo che Lennon
aveva fatto
alcuni anni
prima in un'intervista
("i Beatles
stanno diventando
tra i giovani
più popolari
di Gesù
Cristo"),
anch'esso peraltro
apparentemente
niente affatto
blasfemo.
Per
quanto riguarda
l'Italia, la
storia della
censura nella
canzone italiana
sotto il Fascismo
è
talmente pittoresca
e a tratti assurda
che le ho dedicato
un
capitolo a parte.
Ma
anche una
volta finita
la guerra,
quando l'Italia
canora riprese
vigore ed espresse
tutta la sua
voglia di melodie
creando il Festival
di Sanremo,
la censura continuò
ad esercitare
il suo controllo
sulla canzone.
Negli
anni '50-'70
si giunse a
livelli
ridicoli: ad
esempio un brano
di Domenico
Modugno
del 1957, Resta cu' mme,
diceva in origine: "nun me 'mporta d'o passato / nun me 'mporta
'e chi t'(ha) avuto / resta cu 'mme, cu'mme"; troppa libertà! La commissione impose la modifica in:
"nun me 'mporta se 'o passato / sulo lacrime m'ha
dato / resta cu 'mme, cu'mme". Un altro caso di censura veramente miope
riguarda la
splendida canzone
di Angelo
Branduardi Confessioni
di un malandrino
del 1975, in
cui a fare le
spese della
censura è
addirittura
il poeta
russo Sergej
Esenin.
Già,
perché
il testo era
suo, non di
Branduardi.
Venne censurato
il verso che
diceva "dalla
finestra mia
voglio pisciare
contro il disco
della luna";
il poco corretto
"pisciare"
venne sostituito
dall'innocuo
"gridare".
Sulla stessa
linea la censura
esercitata ai
danni di Pino
Daniele al
Festival di
Sanremo del
1979: il
finale di Je so' pazzo "perché je so' pazzo,
je so' pazzo / nu me scassate 'o cazz" venne considerato inaccettabile
ed il cantante
fu costretto
a sostituire
l'ultima parola
con... un fischio!