Ora,
è
davvero
singolare
notare
come
questa
teoria
riprenda
quasi
alla
lettera
quella
esposta
dal neopitagorico Giamblico, nel III secolo
dell'era volgare, a commento dell'aritmetica elementare di Nicòmaco
di
Gerasa
(60-120
d.C.),
ove si rivaluta la filosofia del numero sonoro e si parla del cosiddetto
Lambdoma.
Nicòmaco di Gerasa fu
tra i maggiori matematici dell'antichità: di formazione neopitagorica, come
Giamblico, ma
platonizzante,
fu influenzato anche da Aristotele. Le sue opere più note sono l'Introduzione all'aritmetica (Arithmetiké eisagoghé) e il Manuale degli armonici.
La
sua Introduzione all'aritmetica, opera conosciutissima
nell’antichità, è un manuale per l’apprendimento delle nozioni basilari della
matematica scritto in una forma concisa, semplice, adatta a tutti coloro che intendevano
apprendere le regole elementari della matematica pitagorica; in essa Nicomaco si occupa dei numeri, specie del significato dei numeri
primi e dei numeri
perfetti, convinto che l'aritmetica sia all'origine di
tutte le altre discipline matematiche, come la geometria, la musica e l'astronomia.
A partire dalla morte
dell’autore l'Introduzione ebbe numerose traduzioni e commenti:
traduzioni in latino di Apuleio di Madaura e di Boezio, in arabo da parte di Tâbit
ibn Qoran; commentari ad opera di Giamblico, di Asclepio di Tralle, di Filopono, di
Soterico; influenze su autori più tardi, come Cassiodoro e Michele Psello.
Giamblico
pronuncia un
suo convinto
elogio in Περὶ τῆς Νικομάχου
Ἀριθμητικῆς εἰσαγωγῆς 4. 12-26:
Περὶ δὴ
τῆς [...] μαθηματικῆς ἀριθμητικῆς πρόκειται ἡμῖν νυνὶ λέγειν. Εὑρίσκομεν δὴ
πάντα κατὰ γνώμην τῷ Πυθαγόρᾳ τὸν Νικόμαχον περὶ αὐτῆς ἀποδεδωκότα ἐν τῇ
Ἀριθμητικῇ τέχνῃ. Ὅ τε γὰρ ἀνὴρ μέγας ἐστὶν ἐν τοῖς μαθήμασι καὶ καθηγεμόνας
ἔσχε περὶ αὐτῶν τοὺς ἐμπειροτάτους ἐν τοῖς μαθήμασι, καὶ ἄνευ τούτων τάξιν
θαυμαστὴν καὶ θεωρίαν μετ'ἀποδείξεώς τε θαυμαστῆς τῶν ἐπιστημονικῶν ἀρχῶν
ἐπιστήμην ἀκριβῶς παραδίδωσι, λόγον τε περὶ αὐτῶν οἶδε ποιεῖσθαι, καὶ ἀκραιφνῆ
καὶ γνήσια τὰ θεωρήματα παραδίδωσι, μηδὲν ἐπιθολούμενα ὑπ' ἀλλοτρίων
δοξασμάτων.
Ci
prefiggiamo ora di parlare appunto della scienza aritmetica. Troviamo che
Nicomaco ha esposto tutto di essa secondo le teorie di Pitagora nella sua
"Scienza aritmetica". Egli è infatti un uomo grande nelle discipline
matematiche ed ebbe come maestri in esse gli uomini più esperti in questo
settore, ed oltre a ciò fornisce con precisione una sistemazione teorica
meravigliosa ed una scienza corredata da una magnifica dimostrazione dei suoi
princìpi, ed è capace di rendere conto di essi, e ne dà una visione pura e
genuina, per nulla inquinata da nozioni spurie.
Scopo primario della sua
indagine è ricercare τὴν πρώτην σύστασιν καὶ τὴν πρώτην γένεσιν τῶν ἀριθμῶν
("la struttura primaria e l'origine prima dei numeri").
Nicomaco
era
convinto
che
ogni cosa visibile nell'Universo fosse il
prodotto della Luce-Suono originaria, la Fonte Ardente che informa di
Sé l'ologramma cosmico: una tesi, come si vede, vicinissima a quella
della
Fisica
vibrazionale.
Il Lambdoma di Nicomaco
La riscoperta
del “lambdoma” neopitagorico
risale al 1868
e si deve al
barone Albert von Thimus,
che riuscì
a ricostruirlo. Seguiamo
la storia di
questa singolare
vicenda, a partire
dai suoi precedenti.
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