GLI
EFFETTI DELLA SECONDA PIRAMIDE
In
questo singolare
schema si nota anzitutto una
cosa: è
nei fatti impossibile
il controllo democratico.
Mentre
cioè nell'usuale
schema di emissione
monetaria il sistema
democratico permette
un controllo da
parte dei cittadini
sullo Stato, ossia
da parte della base
sul vertice, nell'eurozona
i cittadini, ossia
la base, non hanno
alcuna facoltà
di controllo sul
vertice della piramide.
In
pratica, con l'euro,
lo
Stato viene sostituito
dalle banche,
che divengono esse
stesse Stato; in
altre parole nell'Eurozona
lo Stato è,
per trattato, controllato
dalle banche e non
dai cittadini!
Ora,
questa sostituzione al
nostro Capitano,
che è tutto
fuorché democratico,
potrebbe anche piacere;
ma c'è qualcosa
che non lo convince:
che cosa? Quali
sono gli
effetti di
tutto ciò?
Il
fatto è che,
a causa
di un fenomeno
detto "output
gap" (1), la
piramide dell'euro
comporta una
continua fuoriuscita
di moneta dal
circuito della produzione
composto dalle imprese,
dai lavoratori salariati
e dalle loro famiglie.
Questa fuoriuscita
di moneta non
viene compensata
dall'aumento del
credito bancario,
dato che le
banche - come tutti
sappiamo - sono
procicliche
(cioè assecondano
e di fatto peggiorano
la crisi: prestano
soldi quando l'economia
va bene e non li
prestano quando
l'economia va male).
La
piramide dell'euro
produce quindi questi
tre effetti:
1)
DISTRUGGE L'ECONOMIA
REALE
2)
ELIMINA IL CONTROLLO
DEMOCRATICO
3)
CONDANNA INEVITABILMENTE
I CITTADINI ALLA
SCHIAVITU' PERPETUA.
Secoli
e secoli di progresso
e civiltà
vengono così
spazzati via. A
proposito di piramidi...
Anche
in questo caso,
la domanda è:
è mai
possibile che tutto
questo sia stato
realizzato in buona
fede o sia frutto
di un madornale "errore"?
1)
In una società
"capitalista",
se si produce
100 di reddito,
una frazione rilevante,
diciamo 10, non
viene spesa e rimessa
in circolo, ma viene
risparmiata tramite
investimenti finanziari
o acquisto di immobili, per fini
di accumulazione
di ricchezza fine
a se stessa. In
teoria il risparmio
è una bella
cosa, ma solo se
viene poi riciclato
in qualche modo
nell'economia. Di
conseguenza, se
nessuno facesse
niente, l'anno dopo
verrebbero a mancare
10 di domanda e
la produzione crollerebbe
a 90. Questo perché
una frazione della
popolazione, prevalentemente
quella abbiente,
avendo molti più
soldi di quelli
che le occorrono,
accumula ricchezza
e non la reinveste.
Di
solito questo "
buco", detto "output
gap" o
"demand leakage"
(perdita di domanda),
viene riempito:
a.
dalle banche,
che prestano soldi
a imprese e anche
a famiglie le quali
poi spendono o investono
in modo produttivo
e riportano a 100
(o anche a 105)
la domanda;
b.
dallo Stato,
che ha un deficit,
di solito del 3
o 4% del PIL, che
di fatto significa
immettere moneta
nel settore privato.
Quindi
il "buco"
di domanda creato
da quelli che mettono
via ricchezza viene
riempito.
Questo
con l'euro non è
più possibile:
di colpo il
credito delle banche
non solo non cresce,
ma si contrae, e
il deficit dello
Stato è reso
impossibile con
manovre come il
pareggio
di bilancio.
Di conseguenza il
"buco di domanda"
fisiologico di un
sistema capitalistico
non lo riempie nessuno,
e l'economia va
in crisi.
(Fonti:
http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?reply_id=123491380
http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=2966&reply_id=123491155)
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