3. LA PIRAMIDE DELL'EMISSIONE MONETARIA

 

 

GLI EFFETTI DELLA SECONDA PIRAMIDE

 

In questo singolare schema si nota anzitutto una cosa: è nei fatti impossibile il controllo democratico.

Mentre cioè nell'usuale schema di emissione monetaria il sistema democratico permette un controllo da parte dei cittadini sullo Stato, ossia da parte della base sul vertice, nell'eurozona i cittadini, ossia la base, non hanno alcuna facoltà di controllo sul vertice della piramide.

In pratica, con l'euro, lo Stato viene sostituito dalle banche, che divengono esse stesse Stato; in altre parole nell'Eurozona lo Stato è, per trattato, controllato dalle banche e non dai cittadini!

Ora, questa sostituzione al nostro Capitano, che è tutto fuorché democratico, potrebbe anche piacere; ma c'è qualcosa che non lo convince: che cosa? Quali sono gli effetti di tutto ciò?

Il fatto è che, a causa di un fenomeno detto "output gap" (1), la piramide dell'euro comporta una continua fuoriuscita di moneta dal circuito della produzione composto dalle imprese, dai lavoratori salariati e dalle loro famiglie. Questa fuoriuscita di moneta non viene compensata dall'aumento del credito bancario, dato che le banche - come tutti sappiamo - sono procicliche (cioè assecondano e di fatto peggiorano la crisi: prestano soldi quando l'economia va bene e non li prestano quando l'economia va male).

La piramide dell'euro produce quindi questi tre effetti:

1) DISTRUGGE L'ECONOMIA REALE

2) ELIMINA IL CONTROLLO DEMOCRATICO

3) CONDANNA INEVITABILMENTE I CITTADINI ALLA SCHIAVITU' PERPETUA.

Secoli e secoli di progresso e civiltà vengono così spazzati via. A proposito di piramidi...

 

Anche in questo caso, la domanda è: è mai possibile che tutto questo sia stato realizzato in buona fede o sia frutto di un madornale "errore"?
 


 

1) In una società "capitalista", se si produce 100 di reddito, una frazione rilevante, diciamo 10, non viene spesa e rimessa in circolo, ma viene risparmiata tramite investimenti finanziari o acquisto di immobili, per fini di accumulazione di ricchezza fine a se stessa. In teoria il risparmio è una bella cosa, ma solo se viene poi riciclato in qualche modo nell'economia. Di conseguenza, se nessuno facesse niente, l'anno dopo verrebbero a mancare 10 di domanda e la produzione crollerebbe a 90. Questo perché una frazione della popolazione, prevalentemente quella abbiente, avendo molti più soldi di quelli che le occorrono, accumula ricchezza e non la reinveste.

Di solito questo " buco", detto "output gap" o "demand leakage" (perdita di domanda), viene riempito:

a. dalle banche, che prestano soldi a imprese e anche a famiglie le quali poi spendono o investono in modo produttivo e riportano a 100 (o anche a 105) la domanda;

b. dallo Stato, che ha un deficit, di solito del 3 o 4% del PIL, che di fatto significa immettere moneta nel settore privato.

Quindi il "buco" di domanda creato da quelli che mettono via ricchezza viene riempito.

Questo con l'euro non è più possibile:  di colpo il credito delle banche non solo non cresce, ma si contrae, e il deficit dello Stato è reso impossibile con manovre come il pareggio di bilancio. Di conseguenza il "buco di domanda" fisiologico di un sistema capitalistico non lo riempie nessuno, e l'economia va in crisi.

 

(Fonti:

http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?reply_id=123491380

http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=2966&reply_id=123491155)