I.
C'ERA
UNA VOLTA UN'ISOLA
FELICE...
UN'ISOLA
FELICE
Remota iustitia, quid sunt regna, nisi magna latrocinia?
Eliminata la giustizia, che cosa sono gli Stati,
se non delle grandi bande di ladri?
(Agostino, De civitate Dei, IV.
4)
C’era una volta un’isola felice, in cui vivevano
1000 persone, che avevano tutte un lavoro. Pesca, caccia, cucinare, riparare,
fare capanne e barche, decidere le regole, coltivare cose, fare vestiti ecc.
Disoccupati zero, tutti avevano da fare.
Il
Presidente dell'isola
felice, Biagio
Posapiano, era
un pacifico allevatore
di lumache benvoluto
da tutti.
A
lungo l'isola non
aveva avuto una
sua moneta ufficiale,
perché non
se ne sentiva il
bisogno; si usavano
diverse monete
locali
coniate dagli
abitanti; le principali
erano il Fusillo,
il Cetriolo, il
Calamaro, la Pizza
senza acciughe,
il Secchiello, la
Paletta, il Gatto
Pesante, la
Mucca Solida e quella
Liquida.
Tutto
andava bene quando le
esigenze degli uni
si incontravano
con quelle degli
altri: capitava
spesso, per esempio,
che chi pagava in
Secchielli avesse
bisogno di Palette;
ma a volte le
cose si complicavano:
"Ti
ringrazio, Tino,
ma trecento Mucche
Solide non saprei
proprio dove metterle:
la mia barca è
piccola."
"Forse
nella stiva?"
"Non
se ne parla nemmeno.
E in ogni caso,
mi spieghi cosa
mangerebbero in
alto mare?"
Biagio
abbozzò finché
fu possibile, ma
venne il giorno
in cui dovette prendere
una decisione.
Si presentò infatti
in casa sua il cittadino
Gianberto con una
lamentela.
"Senti
un po' qua, Biagio:
Paolino Coniglio
ha coniato una nuova
moneta..."
"Un'altra!"
"Già,
un'altra: la Patata
al Burro."
"Uhm..."
"Ammetterai
che non posso essere
pagato in Patate
al Burro: non dico
che non siano buone,
ma come la mettiamo
con il colesterolo?"
Biagio
fu costretto a dare
ragione a Gianberto
e si rese conto
che bisognava porre
un freno a quell'anarchia
monetaria. Decise
quindi che i cittadini,
se lo desideravano,
potevano continuare
ad usare le loro
monete, ma che l'isola
avrebbe avuto
anche
una moneta ufficiale,
buona per tutti
gli usi. Fu
indetto a tale
scopo un referendum
e venne scelto il
Maccherone,
che fu quindi dichiarato
moneta
sovrana
dell'isola.
Così tutto
continuò
ad andare per il
meglio,
finché...
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