CAPITANO
O TIRANNO? LE "PRIVATIZZAZIONI"
La via
dell'export si rivela
impercorribile
in una situazione
di crisi; e così si ritorna
al punto di partenza,
in cui le forze
in gioco sono due
e solo due: il
privato e il pubblico.
Ma solo il pubblico
(lo Stato, il governo)
si arroga il diritto
di produrre moneta,
e quindi ne consegue
che il
debito pubblico
non è altro
che la misura della
ricchezza privata.
Ma
in questo caso lo
Stato (il Capitano)
elargisce la ricchezza
ai
privati solo per
sottrargliela nuovamente
con le tasse: con
la mano destra dà,
con la sinistra
toglie. E'
precisamente quello
che fa il
governo imponendoci
il pareggio
di bilancio.
Ma
c'è di peggio:
lo Stato ci costringe, col pareggio di bilancio, ad andare a cercare
i soldi per vivere, per lavorare e per mantenere i nostri figli, in due posti:
A) nelle banche, chiedendo
prestiti e quindi
facendo debiti (ed
ecco perché nell’Italia dei pareggi di
bilancio l’indebitamento privato sta crescendo vertiginosamente);
B) andando a pescare nei nostri risparmi o facendoci svendere le case o l’oro
di famiglia (ed ecco perché il risparmio italiano è crollato ora come mai prima).
Naturalmente,
una popolazione
sistematicamente
impoverita e indebitata ben
presto non ce la
farà più
a sostenere con
le tasse tutto
ciò che ha
a che fare con l'assistenza pubblica, il
settore pubblico e la
previdenza sociale;
e questo consentirà
ai capitalisti privati di poter comprare a prezzi stracciati ogni sorta di bene pubblico: le cosiddette "privatizzazioni".
Conclusione: se avete compreso quanto
sopra, avete compreso tutto quello che vi serve sapere in economia per
rivendicare da elettori il vostro diritto a vivere dignitosamente in uno Stato
che non sia tiranno.
E’ un diritto garantito da due articoli
della nostra Costituzione:
Articolo 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Articolo 36: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione in ogni caso
sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e
dignitosa.
Promuovere le condizioni per far vivere tutti in modo dignitoso e per far
lavorare tutti, significa quindi chiedere che lo Stato faccia il deficit di
bilancio, e NON il pareggio di bilancio.
Non vi fate spaventare da quelli
che in tv o sui giornali dicono che i deficit sono un disastro pubblico. Usate
la vostra testa: l’Italia ha fatto deficit di bilancio dal 1948 fino all’arrivo
dell’euro, ed era fra i 7 Paesi più ricchi del mondo, precisamente per le
ragioni dette sopra. Oggi siamo sprofondati fra i ‘Maiali’ (PIIGS) d’Europa, svergognati, umiliati,
e il pareggio di bilancio
imposto dal governo Monti
non solo non ha
migliorato le cose,
ma le ha ulteriormente
peggiorate (com'era
inevitabile).
Francia e Germania, che erano grandi potenze economiche, hanno voluto anche
loro rincorrere i pareggi di bilancio, ed oggi stanno lentamente crollando, come
dichiarato dai maggiori quotidiani economici. L’America e il Giappone, invece,
continuano a fare deficit su deficit, e sono ancora le due più grandi potenze
economiche mondiali. Pensate: gli Stati Uniti non smettono di fare deficit dal
1837. Sono mai falliti?
Molti dicono
ai Giapponesi: "Arriverà
ben presto il giorno in cui
avrete dei problemi!".
Ebbene, Charles
Goodhart, un funzionario
della Banca Centrale
in pensione, quando
ha sentito dire
questo, ha risposto:
"Sì,
lo sappiamo: ormai
ce lo dicono da
300 anni!".
Usate la vostra testa. Due meno due fa
zero in tasca a noi cittadini.
Quattro meno due fa due in tasca a noi cittadini.
Concludendo:
Lo
Stato è il
monopolista della
moneta, solamente
lui la può
creare. Non può
spendere per noi
solo 20 e tassarci
20. A noi cosa rimane?
Noi non possiamo
crearla. Lo Stato
deve anche darcene
abbastanza per vivere
nel benessere. Lo
dice la Costituzione
italiana. Se non
lo fa, lo Stato
è un tiranno.
Ma
purtroppo c'è ancora
di peggio: oggi
il nostro
Stato non può
più emettere
moneta e dipende
dalla Banca Centrale Europea (BCE)
che gli concede
in prestito l'euro;
quindi, perché
lo Stato possa spendere
a deficit, è
necessario
recuperare la SOVRANITA'
MONETARIA, come
abbiamo accennato
all'inizio e come
spiegheremo meglio
in seguito. Non
illudiamoci che la
BCE possa mai fare
le veci dello Stato
in questo senso,
poiché il
suo statuto esclude
che essa venga in
soccorso degli Stati
in difficoltà
e soprattutto esclude
la spesa a deficit. Nelle condizioni
attuali (cioè senza
sovranità
monetaria,
all'interno del
sistema euro e dell'Unione
Europea per come
è stata progettata
e voluta),
il pareggio di bilancio
diventa una tragica
e ineluttabile necessità,
le cui conseguenze
sono destinate ad
essere pagate esclusivamente
dai cittadini in
termini di crescente
miseria e indebitamento.
(Liberamente tratto da: www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=518)
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