1. LA FAVOLA DEL PAREGGIO DI BILANCIO

 

 

CAPITANO O TIRANNO? LE "PRIVATIZZAZIONI"


La via dell'export si rivela impercorribile in una situazione di crisi; e così si ritorna al punto di partenza, in cui le forze in gioco sono due e solo due: il privato e il pubblico. Ma solo il pubblico (lo Stato, il governo) si arroga il diritto di produrre moneta, e quindi ne consegue che il debito pubblico non è altro che la misura della ricchezza privata.

Ma in questo caso lo Stato (il Capitano) elargisce la ricchezza ai privati solo per sottrargliela nuovamente con le tasse: con la mano destra dà, con la sinistra toglie. E' precisamente quello che fa il governo imponendoci il pareggio di bilancio.

Ma c'è di peggio: lo Stato ci costringe, col pareggio di bilancio, ad andare a cercare i soldi per vivere, per lavorare e per mantenere i nostri figli, in due posti:

A) nelle banche, chiedendo prestiti e quindi facendo debiti (ed ecco perché nell’Italia dei pareggi di bilancio l’indebitamento privato sta crescendo vertiginosamente);

B) andando a pescare nei nostri risparmi o facendoci svendere le case o l’oro di famiglia (ed ecco perché il risparmio italiano è crollato ora come mai prima).

Naturalmente, una popolazione sistematicamente impoverita e indebitata ben presto non ce la farà più a sostenere con le tasse tutto ciò che ha a che fare con l'assistenza pubblica, il settore pubblico e la previdenza sociale; e questo consentirà ai capitalisti privati di poter comprare a prezzi stracciati ogni sorta di bene pubblico: le cosiddette "privatizzazioni".

 

Conclusione: se avete compreso quanto sopra, avete compreso tutto quello che vi serve sapere in economia per rivendicare da elettori il vostro diritto a vivere dignitosamente in uno Stato che non sia tiranno.

E’ un diritto garantito da due articoli della nostra Costituzione:

Articolo 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Articolo 36: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.

Promuovere le condizioni per far vivere tutti in modo dignitoso e per far lavorare tutti, significa quindi chiedere che lo Stato faccia il deficit di bilancio, e NON il pareggio di bilancio.

Non vi fate spaventare da quelli che in tv o sui giornali dicono che i deficit sono un disastro pubblico. Usate la vostra testa: l’Italia ha fatto deficit di bilancio dal 1948 fino all’arrivo dell’euro, ed era fra i 7 Paesi più ricchi del mondo, precisamente per le ragioni dette sopra. Oggi siamo sprofondati fra i ‘Maiali’ (PIIGS) d’Europa, svergognati, umiliati, e il pareggio di bilancio imposto dal governo Monti non solo non ha migliorato le cose, ma le ha ulteriormente peggiorate (com'era inevitabile).

Francia e Germania, che erano grandi potenze economiche, hanno voluto anche loro rincorrere i pareggi di bilancio, ed oggi stanno lentamente crollando, come dichiarato dai maggiori quotidiani economici. L’America e il Giappone, invece, continuano a fare deficit su deficit, e sono ancora le due più grandi potenze economiche mondiali. Pensate: gli Stati Uniti non smettono di fare deficit dal 1837. Sono mai falliti?

Molti dicono ai Giapponesi: "Arriverà ben presto il giorno in cui avrete dei problemi!". Ebbene, Charles Goodhart, un funzionario della Banca Centrale in pensione, quando ha sentito dire questo, ha risposto: "Sì, lo sappiamo: ormai ce lo dicono da 300 anni!".

Usate la vostra testa. Due meno due fa zero in tasca a noi cittadini. Quattro meno due fa due in tasca a noi cittadini.

Concludendo:

Lo Stato è il monopolista della moneta, solamente lui la può creare. Non può spendere per noi solo 20 e tassarci 20. A noi cosa rimane? Noi non possiamo crearla. Lo Stato deve anche darcene abbastanza per vivere nel benessere. Lo dice la Costituzione italiana. Se non lo fa, lo Stato è un tiranno.

Ma purtroppo c'è ancora di peggio: oggi il nostro Stato non può più emettere moneta e dipende dalla Banca Centrale Europea (BCE) che gli concede in prestito l'euro; quindi, perché lo Stato possa spendere a deficit, è necessario recuperare la SOVRANITA' MONETARIA, come abbiamo accennato all'inizio e come spiegheremo meglio in seguito. Non illudiamoci che la BCE possa mai fare le veci dello Stato in questo senso, poiché il suo statuto esclude che essa venga in soccorso degli Stati in difficoltà e soprattutto esclude la spesa a deficit.
Nelle condizioni attuali (cioè senza sovranità monetaria, all'interno del sistema euro e dell'Unione Europea per come è stata progettata e voluta), il pareggio di bilancio diventa una tragica e ineluttabile necessità, le cui conseguenze sono destinate ad essere pagate esclusivamente dai cittadini in termini di crescente miseria e indebitamento.

 

(Liberamente tratto da:
www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=518
)