7. Le banche commerciali sono nemiche di famiglie e imprese


"O la borsa o la vita, stupido Pidocchio!"

FALSO!

 

Non sono le banche commerciali in sé il problema, ma il sistema di cui sono parte.

Il sistema dell’Euro impone ferree regole di austerità che gli Stati devono rispettare e imporre ai propri cittadini, mentre per i mercati finanziari, che conducono il gioco, l’unica regola è il profitto a tutti i costi.

Le élite economiche speculano con investimenti altamente rischiosi e poi, col ricatto del debito, chiedono austerità fiscale e svendite finalizzate alla privatizzazione.

Questo significa trasformare la finanza internazionale in una nuova modalità di attacco militare.

  

8. L'austerità sta appianando il debito


"Beh? Non lo vedete com'è appianato?"

FALSO!!!

 

Le politiche di austerità, che consistono in tagli alla spesa sociale e aumento delle tasse come quelle inaugurate dal governo Monti, stanno distruggendo l’economia dell’Italia.

Tagliando la spesa sociale e aumentando le tasse, le persone avranno un potere d’acquisto ed un reddito sempre minori. Le possibilità di acquistare beni prodotti dalle aziende saranno sempre più ridotte. Le piccole e medie imprese saranno messe in estrema difficoltà in quanto, vendendo poco e pagando più tasse, avranno difficoltà a pagare i fornitori e i dipendenti.

Saranno quindi sempre più costrette a:

  • chiudere
  • licenziare
  • assumere in nero

o in maniera sempre più precaria e flessibile.

Con queste politiche economiche sarà inevitabile un aumento del debito pubblico anziché una sua diminuzione, perché nel complesso lo Stato riscuoterà meno tasse e si troverà a dover sostenere spese come per esempio: sussidi di disoccupazione, mobilità, cassa integrazione ecc.

Queste politiche economiche non salvano lo Stato, ma ne distruggono ogni rimanente forma di democrazia.

 

9. Le manovre di austerità in Italia hanno abbattuto il debito

e messo in ordine i conti


"Misericordia, abbiamo abbattuto il debito!!"


FALSO!!!

 

I dati parlano chiaro: già nei primi 3 mesi del governo Monti (Novembre-Febbraio 2012) il debito pubblico è aumentato di 30 miliardi. L’austerità imposta, quindi, non serve proprio a nulla, e soprattutto non serve affatto a ridurre il debito. Solo gli interessi sul debito totale (oltre 2.000 miliardi) ammontano a più di 80 miliardi di Euro l’anno (ovvero due finanziarie annue solo per pagare gli interessi).

Non solo: lo spread è rimasto pressoché invariato ed è aumentata la disoccupazione mentre le aziende continuano a chiudere.

Cittadini ed imprese al collasso non garantiscono più lo stesso livello di entrate fiscali, anche a fronte di un’esasperante pretesa di aumento di tassazione: così il governo potrà attivare processi di privatizzazione, a tutto vantaggio dei grandi gruppi economici e finanziari. Acqua, imprese di rilevanza strategica, scuola e università, monumenti, strade, spiagge: tutto serve per la svendita a buon mercato del "c’era una volta il Bel Paese". Basti pensare che le banche nel 2011 hanno chiesto alla Grecia di impegnarsi il Partenone.

Migliaia di anni di storia svenduti al peggior offerente.

 


 

Fonte:

www.scribd.com/doc/106392215/FALSIMITI