L'EUGENETICA NAZISTA

 

 

Con il termine eugenetica (dal greco εὖ = "bene" e γένος = "stirpe, razza")  s'intende lo studio dei metodi volti al perfezionamento della specie umana attraverso selezioni artificiali operate tramite la promozione dei caratteri fisici e mentali ritenuti positivi (eugenetica positiva) e la rimozione di quelli negativi (eugenetica negativa), mediante selezione o modifica delle linee germinali, secondo le tradizionali tecniche invalse nell'allevamento animale e in agricoltura basate sulla genetica mendeliana, e quelle rese attualmente o potenzialmente disponibili dalle biotecnologie moderne.

Nel linguaggio comune, il termine è usato come sinonimo di eugenismo, che è l'ideologia che ritiene che la soluzione di problemi politici, sociali, economici o sanitari possa essere raggiunta attraverso l'adozione di pretese soluzioni eugenetiche. Si differenzia anche dall'ortogenetica, che è il ramo della medicina costituzionalistica che si occupa dei fenomeni e dei problemi relativi allo sviluppo fisico e psichico dell'uomo dalla vita intrauterina fino alla maturità.

 

 

Manifesto del 1925 che inneggia all'eugenetica

 

Storia dell'eugenetica

 

Storicamente, l'eugenetica come campo di ricerca è stata per la prima volta suggerita da Platone (Politica 458 segg.), per essere abbandonata durante il Cristianesimo medioevale, che, dando per scontata l'intrinseca negatività dell'atto sessuale, lascia alla sfera ultraterrena ogni possibilità di "miglioramento". Nel Rinascimento Tommaso Campanella, nella prospettiva utopica della “Città del sole”, sostiene l'opportunità di combinare i matrimoni e controllare la vita sessuale dei cittadini. Tra Settecento e Ottocento si afferma la frenologia, disciplina non scientifica che sosteneva di riuscire ad individuare dalla forma del cranio le tendenze psicologiche delle persone, in primis la propensione a devianza e criminalità ("determinismo biologico-ereditario"). Successivamente, Herbert Spencer prese a prestito i concetti chiave dell'evoluzione darwiniana e li applicò alle scienze sociali, sostenendo l'opportunità e la necessità delle differenze sociali allo scopo di assecondare il naturale processo di selezione.

Negli anni sessanta dell'Ottocento l'eugenetica venne portata in auge da Francis Galton (cugino di Charles Darwin), che teorizzò il miglioramento progressivo della razza secondo criteri analoghi a quelli dell'evoluzione biologica. Sosteneva fosse necessario un intervento delle istituzioni per questo fine, mediante l'incrocio selettivo degli adatti. Fu Galton stesso ad inventare il termine eugenetica, traendolo dal greco classico. Specialmente in Inghilterra ed in Germania, questa teoria ebbe grande successo, grazie anche alla forte impostazione positivista della scienza e all'ideale imperante di progresso. All'inizio del Novecento, anche grazie all'impegno di soggetti come la Fondazione Rockefeller e la Massoneria di Rito Scozzese, l'Inghilterra divenne il centro della diffusione delle teorie eugenetiche. Nel 1912 si tiene a Londra il primo congresso internazionale, con la presenza di una folta delegazione di scienziati italiani, ispirati anche dalle teorie degenerazioniste di Cesare Lombroso.

 

Hitler e l'eugenetica

 

Adolf Hitler entrò in contatto con idee sull'eugenetica durante il suo periodo di detenzione nel carcere di Landsberg, durante il quale lesse dei trattati di igiene razziale. Egli ritenne da subito che la Germania avrebbe potuto riacquistare il proprio status di potenza solo se lo stato avesse applicato alla società tedesca i principi basilari dell'eugenetica e dell'igiene razziale. Hitler attribuiva, infatti, lo stato di debolezza della nazione all'esistenza di "elementi degenerati" che avevano compromesso la purezza della popolazione. Era sua opinione quindi che gli "elementi degenerati" avrebbero dovuto essere eliminati il prima possibile. La riproduzione dei forti e dei razzialmente puri avrebbe dovuto essere incoraggiata, mentre i deboli ed i razzialmente impuri avrebbero dovuto essere neutralizzati.

Negli anni '20 la teoria del Darwinismo sociale era in voga tra gli scienziati europei, ed aveva grossa risonanza sulla stampa austriaca. Tuttavia l'influenza del Darwinismo sociale su Hitler è incerta. In precedenza la politica di infanticidio selettiva praticata nell'antica Sparta era stata discussa da Ernst Haeckel nel 1876. Nel suo Secondo libro (Zweites Buch), che non fu pubblicato negli anni del Nazismo, Hitler, similmente a Haeckel, aveva lodato le politiche di Sparta, definendola il primo Stato Völkisch, e aveva dato la sua approvazione a ciò che gli era sembrato un trattamento eugenico ante-litteram degli infanti deformi: "Sparta va considerata come il primo stato Völkisch. L'esposizione dei bambini malati, deboli, deformi - in breve: la loro distruzione è stata più decente ed in verità migliaia di volte più umana della miserevole follia dei giorni nostri, che protegge i soggetti più patologici a qualsiasi costo, e ciò nonostante toglie la vita - mediate la contraccezione o l'aborto - a centinaia di migliaia di bambini sani, solo per poi nutrire una razza di degenerati carichi di malattie".

 

Hitler e il suo programma di eugenetica nell'interpretazione di questo sito

 

Il programma di eugenetica nazista

 

Il programma di eugenetica nazista fu ispirato dai programmi di sterilizzazione coatta attuati in America. Ufficialmente conosciuto con il nome di Aktion T4, il programma di eugenetica mirava all'eliminazione dei bambini disabili ed alla pratica dell'eutanasia sugli adulti ricoverati o portatori di malformazioni congenite. Si stima che l'esecuzione del programma sia costata la vita di oltre 200.000 persone.

In Germania, la Legge per la prevenzione delle nascite affette da malattie ereditarie, promulgata il 14 luglio 1933, aveva richiesto ai medici di registrare qualsiasi caso di malattie ereditarie, ad eccezione di quelle che affliggessero le donne al di sopra dei 45 anni. La violazione delle norme sulla registrazione era punibile mediante multe. Nel 1934, il primo anno di entrata in vigore della legge, circa 4.000 persone presentarono ricorsi amministrativi contro le decisioni delle autorità responsabili per la sterilizzazione. 3.559 ricorsi furono respinti. Tra il 1933 e la caduta del regime nazista, ebbe luogo l'istituzione di oltre 200 "Corti per la salute ereditaria" (Erbgesundheitsgerichten), che disposero la sterilizzazione coatta di oltre 400.000 persone.

La clinica di Hadamar era una clinica psichiatrica nella città di Hadamar, usata dai nazisti come sede del programma Aktion T4. L'Istituto di Antropologia, Ereditarietà ed Eugenica Kaiser Wilhelm fu invece fondato nel 1927: agli inizi, e durante il periodo nazista, fu associato alle teorie sull'eugenetica e sull'igiene razziale sostenute dai suoi teorici di spicco Fritz Lenz e Eugen Fischer e dal direttore Otmar von Verschuer. A Fischer è attribuita la sterilizzazione dei cosiddetti bastardi renani.

 

(Fonti:

http://it.wikipedia.org/wiki/Eugenetica

http://it.wikipedia.org/wiki/Eugenetica_nazista)