I CATARI

 

 

L’ideologia dei Bogomili

Ma chi erano i Bogomili e i Pauliciani?
I primi
derivano il loro nome da Bogomil, un prete portavoce del mondo contadino slavo contro l'opprimente tirannide dello zar Pietro (+ 969).

Per Bogomil Dio è sovrano del mondo invisibile e spirituale, mentre sul mondo terreno e materiale regna Satana, «il principe di questo mondo». Questi, espulso dal cielo per la sua ribellione, ottiene da Dio sette giorni, in cui riesce a dare assetto alla materia e a dar vita all'uomo che vuole suo schiavo; e questo impero di Satana sul mondo si perpetuerà mediante la lussuria accesa nel primo uomo e nella sua compagna.
Da siffatta concezione della materia, intesa quale opera diabolica, derivano diverse singolari tematiche, alcune delle quali significativamente coincidenti con quelle segnalate da Evervino per gli eretici scoperti a Colonia.
Tra esse vi è quella del battesimo insegnato da Cristo, diverso da quello acqueo del Battista, considerato messaggero di Satana; quella di Maria come angelo inviato da Dio per accogliere Cristo; l'interpretazione esclusivamente allegorica dei miracoli evangelici e del sacramento dell'eucarestia; il rifiuto della venerazione della croce, strumento della passione di Cristo; la rigida condanna dei contatti sessuali e l'astensione dai cibi carnei o comunque originati dal coito.
L'unica preghiera consentita è il Pater perché direttamente insegnata da Gesù e molteplici sono i riti iniziatici - dall'imposizione dei vangeli sul capo dell'adepto alla finale imposizione delle mani - che permettono al fedele, liberato da ogni contatto con la materia, d'essere illuminato dallo Spirito Santo.
 

Hugo Charlemont, Tomba bogomila in Bosnia, 1901
 

Forte era nei Bogomili il disprezzo per la chiesa ufficiale, della quale condannavano la ricchezza in stridente contrasto con la loro povertà, rifiutavano il riposo domenicale e la vita coniugale e tenevano in scarsa considerazione il lavoro, giudicandolo sintomo d'eccessivo interesse per le necessità temporali.
Da questa esaltante autocoscienza e da questo disprezzo avrebbe potuto probabilmente sortire una carica d'odio sociale; il presbitero Cosma, perlomeno, afferma che i Bogomili disprezzavano i ricchi ed esortavano i servi a ribellarsi ai padroni. Purtuttavia non possediamo testimonianze su veri e propri moti bogomili a sfondo sociale e l'affermazione di Cosma può essere solo la spia di quel timore - nella storia ereticale sempre riaffiorante - di cui risulta pervasa la letteratura polemistica; timore che farà accusare di sovvertimento sociale, d'incitamento al disordine, di attentato preordinato al potere legittimo da parte di gruppi eterodossi o comunque «diversi», in tempi e luoghi differenti, dai lebbrosi agli Ebrei, dagli eretici alle streghe.