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DORIAN COME "SUPERUOMO"?
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Intanto
è da precisare
che lo stesso termine
"Superuomo"
è fuorviante:
il tedesco Übermensch
corrisponde, a detta
di Gianni Vattimo, alla
nozione di "Oltre-uomo",
figura dell'uomo
che va oltre se
stesso, in una nuova
epoca contrassegnata
dal nichilismo
attivo.
Secondo
Nietzsche, infatti,
il nichilismo
passivo che
segue alla scoperta
dell'inesistenza
di uno scopo della
vita, può
essere superato
solo con un accrescimento
dello spirito, il
quale apre le porte
a una nuova epoca.
Questa nuova epoca
viene annunciata
in Così
parlò Zarathustra
(Also
sprach Zarathustra).
È l'era in
cui l'uomo è
libero dalle catene,
libero dai falsi
valori dettati dallo
spirito apollineo
e da quello socratico,
nato dal razionalismo
etico di Socrate
e proseguito con
il Cristianesimo,
religione mortifera
per sua natura,
che castra tutti
gli istinti dionisiaci.
Zarathustra,
antico filosofo
persiano vissuto
nel VII secolo a.C.
e fondatore dell’antica
religione precristiana,
diventa, nella trasfigurazione
compiutane da Nietzsche,
il profeta del Superuomo.
Egli, infatti, dopo
un lungo periodo
di solitaria meditazione,
si reca nella città
più vicina
ed aiuta l’uomo
a liberarsi dai
legami che lo tengono
avvinto alla "preistoria",
annunciando un nuovo
messaggio.
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Friedrich
Nietzsche
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Il
Superuomo, come
il Callicle
del Gorgia platonico
o Crizia
(di cui Callicle
è forse "maschera"), abbandona
le ipocrisie dei
moralisti e afferma
se stesso, anteponendo
alla morale comune
i propri valori
e la propria naturale
superiorità.
Questa teoria affonda,
secondo alcuni filosofi,
le proprie radici
nel darwinismo,
liberamente reinterpretato
da Nietzsche: il
Superuomo viene,
infatti, concepito
come il frutto
più alto
dell’evoluzione,
l'esponente più
elevato della specie
umana, formatosi
attraverso la lotta
per l’esistenza:
lotta che porta
necessariamente
alla vittoria
del più forte
contro gli inetti, i
deboli e gli impotenti.
Il
Superuomo è
qualificato da una
serie di caratteristiche:
egli è colui
che è in
grado di accettare
la vita, vincere
le repressioni morali
e sociali, recuperare
la sua componente
dionisiaca,
lasciarsi guidare
dalle proprie pulsioni
lacerando così
il "Velo di
Maya" introdotto
da Schopenhauer
(ovvero la Volontà
che opprime l'individuo),
superare le contraddizioni
e le lacerazioni
in cui è
costretto da tutta
una tradizione di
pensiero idealistica
e cristiana, operare
una trasmutazione
di valori che rifiuti
ogni giustificazione
della vita che non
venga dalla vita
stessa, sopportare la
morte di Dio, presenza
invadente ed ossessiva,
guardare in faccia
alla realtà
al di là
delle illusioni
metafisiche, cioè
con libertà
e creatività,
vivere e superare
l’eterno ritorno,
porsi come volontà
di potenza.
Da
ciò emerge
che la visione del
Superuomo non è
immaginata come
presente, ma proiettata
in una prospettiva
evolutiva futura;
ne consegue l'opportunità
di rendere il termine Übermensch,
come s'è
detto, con
"Oltre-uomo".
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