DORIAN, DON GIOVANNI E FAUST: UN'ANALOGIA POSSIBILE?

 

 

II. L'esteta e il seduttore

Ma occorre anzitutto comprendere in quale contesto si situi il ragionamento kierkegaardiano, svolto soprattutto, come si diceva, all'interno di Enten-Eller.
Si tratta di un'opera complessa e multiforme, il cui titolo andrebbe tradotto diversamente da come si usa fare in italiano, in cui esso suona latinamente Aut-Aut: infatti il latino non distingue morfologicamente la prima congiunzione disgiuntiva dalla seconda, mentre nell'originale danese la differenza esiste ed è rilevante; essa si conserva anche in inglese, in cui l'alternativa suona Either-Or.
Mantenere la differenza è importante, perché, come vedremo, alcuni personaggi sono protagonisti di Enten ed altri di Eller, mentre in italiano siamo costretti a definirli tutti protagonisti di un Aut, senza sapere a quale dei due "corni" dell'alternativa ci stiamo riferendo.
Nel prosieguo manterrò quindi il titolo originale.
In quest'opera l'autore adotta quattro pseudonimi diversi:

  • "Victor Eremita" - il fittizio compilatore ed editore dei testi, che egli afferma di aver trovato in un antico scrittoio;
  • "A" - il nickname attribuito da Victor Eremita all'autore fittizio del primo testo (Enten), di cui Victor afferma di non conoscere il nome;
  • "B" - "il Giudice (o Assessore) Guglielmo" - l'autore fittizio del secondo testo (Eller);
  • "Johannes" - l'autore fittizio della sezione di Enten intitolata "Il diario di un seduttore".

Søren Kierkegaard

Il protagonista e autore fittizio di Enten, il testo che ci riguarda più da vicino, è A, l'innominato esteta, probabile controfigura dello stesso autore in età giovanile; in questo scritto vengono evidenziati i parametri della vita estetica attraverso le figure emblematiche di due seduttori che sono da Kierkegaard piuttosto contrapposti che accostati: Don Giovanni e Johannes (la scelta di questo nome è evidentemente ironica, dal momento che si chiama esattamente come Don Giovanni). A Faust, come vedremo, il filosofo riserva una considerazione a parte, considerandolo un esteta sui generis.

Caratteristica comune ad ogni tipo di esteta è il fatto di vivere nell'attimo, cercando unicamente la novità e il piacere, il che fa di lui automaticamente un seduttore: egli infatti cerca il piacere e l'avventura, e per ottenere questo ha bisogno di procurarsi rapporti erotici, ma senza legarsi sentimentalmente a nessuno in particolare, perché l'esteta-seduttore vuole soprattutto poter non scegliere: sciolto da ogni impegno o legame, ha una sola filosofia: il carpe diem oraziano.
Inevitabilmente, questo tipo di persona "usa" gli altri e non ne ha alcun autentico rispetto, poiché i rapporti che intrattiene hanno una finalità totalmente egoistica ed autoreferenziale.