L'ultimo
atto
della
vita
di
John
von
Neumann
è
legato,
come
abbiamo
visto,
agli
esperimenti
condotti
nella
seconda
metà
degli
anni
quaranta
per
la
realizzazione
della
"bomba
H",
un
ordigno
ancor
più
micidiale
della
"bomba
A"
sperimentata
nel
corso
della
seconda
guerra
mondiale
su
Hiroshima
e
Nagasaki.
L'arma
letale
progettata
dal
collega
Edward
Teller
e
da
lui
salutata
con
entusiasmo,
per
una
terribile
ironia
della
sorte,
fu
letale
anzitutto
per
lui:
l'eccesso
di
sicurezza
ed
un
evidente
senso
di
onnipotenza
fecero
sì
che
si
esponesse
alle
radiazioni
senza
prendere
le
dovute
precauzioni
e
ne
morisse.
Ma
vediamo
di
che
si
tratta.
La
bomba all'idrogeno
o bomba H (più
propriamente bomba
a fusione termonucleare
incontrollata, in
gergo "la superbomba")
è una bomba
a fissione-fusione-fissione
in cui una normale
bomba atomica (o
bomba A), che
serve da innesco,
viene posta all'interno
di un contenitore
di materiale fissile
insieme ad atomi
leggeri. Quando
la bomba A esplode,
innesca la fusione
termonucleare dei
nuclei degli atomi
leggeri; questo
processo provoca
a sua volta la fissione
nucleare del materiale
che la circonda
(la reazione di
fissione corrisponde
a 2/3 della potenza
totale, mentre quella
di fusione ad 1/3).
In
questo tipo di bomba
dunque l'energia
liberata deriva,
oltre che dalla
fissione nucleare,
anche dalla fusione
termonucleare fra
nuclei di isòtopi
diversi dell'idrogeno:
il deuterio ed il
trizio.
Un
isòtopo
è un atomo
di uno stesso elemento
chimico, e quindi
con lo stesso numero
atomico Z, ma con
differente numero
di massa A, e quindi
differente massa
atomica M. La differenza
dei numeri di massa
è dovuta
ad un diverso numero
di neutroni presenti
nel nucleo dell'atomo
a parità
di protoni (numero
atomico).
Nella fissione nucleare
il nucleo di un elemento pesante - ad esempio uranio
235 o plutonio 239 - viene
scisso in frammenti di minori dimensioni, ovvero in nuclei di atomi a numero atomico inferiore, con emissione di una grande quantità di energia. La fissione viene indotta tramite bombardamento di neutroni:
Fu
una donna, la
chimica Ida Noddack,
ad ipotizzare per
prima la fissione
dell'atomo nel 1934,
mentre i fondamenti
teorici si devono
ad un'altra donna, Lise
Meitner.
La
prima fissione nucleare
artificiale
(cioè provocata
dall'uomo) della
storia fu realizzata
il 22 ottobre
1934 da un gruppo
di fisici italiani
guidati da Enrico
Fermi (i cosiddetti
"ragazzi di
via Panisperna")
mentre bombardavano
dell'uranio con
neutroni. Il gruppo
di fisici italiani
però non
si rese conto di
ciò che era
avvenuto, ma ritenne
invece di aver prodotto
dei nuovi elementi
transuranici. Alla
fine del dicembre
1938, esattamente
nella notte tra
il 17 e il 18, due
chimici nucleari
tedeschi, Otto
Hahn e il suo
giovane assistente
Fritz Strassmann,
furono i primi a
dimostrare sperimentalmente
che un nucleo di
uranio 235, qualora
assorba un neutrone,
può dividersi
in due o più
frammenti dando
luogo così
alla fissione del
nucleo. A
questo punto per
i chimici e fisici
iniziò a
prendere forma l'idea
che si potesse utilizzare
questo processo,
costruendo dei reattori
che contenessero
la reazione, per
produrre energia
o degli ordigni
nucleari; la
prima bomba atomica
esplose il 16 luglio
1945 nel poligono
di Alamogordo, in
New Mexico.
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