LA BOMBA "H": FISSIONE E FUSIONE

 

 

Il più classico tipo di bombe a fusione è la bomba Teller-Ulam.

E' una bomba a tre stadi (fissione-fusione-fissione) spesso applicata ai missili balistici intercontinentali con testata nucleare di elevato potenziale e il suo nome deriva dai due scienziati Edward Teller e Stanislaw Ulam.

Teller, che faceva parte del leggendario "clan degli Ungheresi" legati al "Progetto Manhattan", è universalmente considerato il "padre" della bomba H (e per questo è stato spesso chiamato in causa come ispiratore del personaggio del "dottor Stranamore" di Kubrick), ma deve condividere questo discutibile merito con Ulam (anche se questo traguardo fu raggiunto, contemporaneamente, anche dal fisico sovietico Andrei Sakharov). Infatti Ulam, in collaborazione con C.J. Everett, che si adoperò per la parte dei calcoli, dimostrò che il modello della bomba ad idrogeno proposto da Edward Teller era inadeguato e ne propose uno migliore: suggerì di posizionare tutti i componenti in un unico contenitore nella bomba H, mettere la bomba a fissione da una parte e il materiale termonucleare dall'altra ed usare lo 'shock meccanico’ provocato dalla bomba a fissione per comprimere e poi detonare il materiale da fusione.

Teller rigettò inizialmente tale idea, ma poi ne vide i benefici e suggerì di usare il plutonio come spark plug, localizzandolo al centro del materiale di fusione per iniziare a scatenare la reazione di fusione. Teller, a sua volta, modificò l'idea di Ulam sulla compressione, comprendendo che le radiazioni della fissione nucleare sarebbero state più efficaci del semplice 'shock meccanico'. Questo metodo divenne uno standard per la creazione di bombe H.

In questo tipo di micidiale ordigno, la fissione è provocata da una bomba ad implosione; è presente un involucro esterno (detto tamper) costituito da un cilindro di uranio 238, contenente il solido composto da litio e deuterio (deuterato di litio) oltre ad una canna vuota di plutonio 239 posta al centro del cilindro. La necessaria separazione tra la bomba a fissione e il cilindro è permessa da uno scudo in uranio 238 e da una schiuma che riempie in sicurezza gli spazi vuoti rimasti.

Una volta che la bomba a fissione viene fatta esplodere, si verifica una serie complessa di eventi:

 

 

   1. i raggi X dovuti allo scoppio della bomba a implosione riscaldano l'intero nucleo, mentre le protezioni prevengono una detonazione prematura;

   2. il riscaldamento provoca un forte aumento di pressione che comprime il deuterato solido;

   3. nel frattempo comincia un processo di fissione nella canna di plutonio, il che provoca emissione di radiazioni e di neutroni;

   4. l'urto fra questi neutroni e il composto solido porta alla formazione del trizio;

   5. a questo punto si verifica la vera e propria fusione;

   6. all'enorme energia e calore appena sviluppati si aggiungono quelli della fissione indotta nei frammenti di uranio 238 interni all'ordigno (provenienti da cilindro e scudo);

   7. le energie prodotte da fissione e fusione si sommano dando vita ad una potentissima esplosione nucleare, dell'ordine di grandezza di numerosi megatoni.

L'intero processo dura 600 nanosecondi.