La
storia
dei
Rosacroce
è
così
intricata
e
confusa
da
risultare
quasi
impossibile
da
ricostruire.
Ci proverò
in estrema sintesi.
Si
sa
che
nel 46 d.C. Ormus,
figura mistica egizia del pensiero zoroastriano e gnostico, convertita
al cattolicesimo da San Marco, fondò un ordine che
aveva come simbolo una Croce Rossa o Rosa (Rosacroce); si dice inoltre
che
il presunto
Priorato di Sion,
quando,
nel 1188,
rinnegò
clamorosamente
i
Templari
in
occasione
del
"taglio
dell'olmo
di
Gisors",
assunse
anche
il
nome
di
"Ordre de la Rose-Croix
Veritas". Ecco quindi il primo dubbio: il titolo di Ormus, con cui
è
designato
il
Gran
Maestro
dei
Rosacroce,
ha
a
che
fare
con
l'olmo
("orme"
in
francese)
o
con
l'omonimo mistico
egizio?
Per
confondere
ulteriormente
le
idee,
nel
1616 un presunto Gran Maestro del Priorato, l’esoterista
Johann Valentin Andreae, s’inventò il testo degli “iniziati”
della Rosacroce, il romanzo “Le nozze chimiche di Christian
Rosenkreutz”, nel quale il protagonista indossa la stessa tunica dei Templari,
bianca con la croce rossa. La sua storia è narrata, oltre che da Andreae, in altri
due documenti fondamentali, la Fama Fraternitatis (1614),
e
la Confessio Fraternitatis (1615):
si
sarebbe
trattato
di
un
pellegrino tedesco
vissuto
ben
106
anni (1378-1484),
che
avrebbe
fondato
l'Ordine
dei
Rosacroce
nel
1407,
al suo ritorno in
Germania da un viaggio a
Damasco ed in Terrasanta, dove avrebbe
studiato l'occultismo.
Sembra che l'ordine
fosse limitato a
soli otto membri
e che si fosse estinto
immediatamente dopo
la sua morte, per
rinascere solo nel
XVII secolo. Ma
questo
personaggio
ha
tutta
l'aria
di
essere
leggendario.
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Infatti nel 1629 un
curato di Gisors afferma esplicitamente che “l’ordine della Rosacroce”
era stato creato proprio nel 1188 da Jean de Gisors (primo Gran Maestro del Priorato
separato dai Templari).
Comunque
stiano
le
cose
(ed
è
un
bel
problema
capirlo),
pare che
il
divorzio
dai
Templari
sia
stato
radicale,
perché il “Priorato” avrebbe
pienamente
avallato, attraverso il suo
Gran Maestro Guillame de Gisors,
lo smantellamento dei Templari ed il loro brutale sterminio nel 1307.
E
adesso prepariamoci
ad una sorpresa:
l'ultimo "Ormus"
dei Rosacroce sarebbe stato
niente
di
meno
che Salvador
Dalì,
il quale in effetti sembra
aver lasciato una
testimonianza in
tal senso ne Il
sacramento dell'ultima
cena
del 1955: un dipinto
fra
i
più
misteriosi
del
Novecento,
tuttora
in
attesa
di
decifrazione.
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