Secondo
il
Kybalion
i principi
della
Verità
sono
sette:
colui
che
ne
ha
conoscenza
possiede
la
chiave
magica
con
cui
si
aprono
"le
porte
del
Tempio".
Essi
sono
i
seguenti:
1)
Mentalismo.
Tutto
ciò
che
appare,
e
che
i
nostri
sensi
recepiscono,
è
"Spirito",
che
di
per
sé
è
inconoscibile
ed
indefinibile,
ma
che
va
considerato
come
"Mente
universale,
infinita
e
vivente".
Tutto
l'universo
fenomenico,
ogni
sua
parte
compresa,
non
è
che
la
semplice
creazione
mentale
del
Tutto,
ed
esiste
nella
mente
del
Tutto
stesso,
insieme
a
noi,
ed
è
lì
che
noi
viviamo,
ci
muoviamo
ed
operiamo.
Questo
principio,
fissando
la
natura
mentale
dell'intero
universo,
spiega
da
solo
ogni
fenomeno
mentale
e
psichico.
La
sua
comprensione
consente
all'uomo
di
afferrare
le
leggi
dell'universo
mentale,
implicando
conseguentemente
il
far
contribuire
le
stesse
al
suo
benessere,
al
suo
progresso
ed
alla
sua
evoluzione.
Esso
rivela
la
reale
natura
dell'energia,
della
forza
e
della
materia,
come
pure
perché
e
come
queste
siano
subordinate
al
magistero
della
mente.
Lo
studioso
che
si
trovi
in
possesso
di
questa
importantissima
chiave
madre,
può
aprire
le
porte
del
Tempio
della
conoscenza
mentale
e
psichica,
accedendovi
liberamente
e
coscientemente.
In
tempi
remotissimi,
un
maestro
dell'ermetismo
scrisse:
"Colui
che
afferra
la
verità
sulla
natura
mentale
dell'universo
è
certo
molto
avanti
sul
sentiero
della
sapienza".
|
Raffigurazione
simbolica
del
Kybalion
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2)
Corrispondenza.
Il
Kybalion
recita:
"Com'è
al
di
sopra,
così
è
al
di
sotto;
com'è
al
di
sotto,
così
è
al
di
sopra".
Trattasi
di
un
principio
ribadente
la
verità
della
corrispondenza
tra
le
leggi
ed
i
fenomeni
dei
diversi
piani
dell'essere
e
della
vita.
La
sua
comprensione
chiarisce
oscuri
paradossi
e
segreti
della
natura.
Assurdo
il
solo
pensare
che
l'uomo
sappia
tutto:
costituirebbe
la
conferma
della
sua
perfezione.
Farebbe
di
ogni
ricerca
un
assurdo.
Raggiunta
la
vetta
del
monte,
sempre
l'uomo
vede
altre
cime
davanti
a
sé,
a
ricordargli
le
sue
immense
limitazioni.
Esistono
quindi
piani
al
di
là
d'ogni
nostra
conoscenza.
Ma
allorché
applichiamo
loro
questo
principio,
possiamo
afferrare
conoscenze
che,
normalmente,
ci
sarebbero
precluse.
Il
principio
della
corrispondenza
è
di
applicazione
universale,
manifestazione
sui
diversi
piani
della
materia,
della
mente
e
dello
spirito.
Da
sempre
l'ermetismo
lo
considera
strumento
mentale
essenziale,
per
mezzo
del
quale
possiamo
eliminare
i
veli
che
ostacolano
la
visione
del
mondo
del
mistero.
Come
la
conoscenza
della
geometria
consente
all'astronomo
la
misura
della
distanza
dei
soli,
delle
galassie
e
dei
loro
movimenti,
così
questo
principio
pone
l'uomo
in
condizione
di
usare
la
ragione
sia
nel
noto
che
nell'ignoto.
Esaminando
a
fondo
l'elemento
reale
minimo
ed
indivisibile,
cioè
la
"monas",
ovvero
la
monade
di
Giordano
Bruno,
Leibniz
e
Kant,
lo
studioso
può
facilmente
arrivare
a
comprendere
l'arcangelo).
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