Ha solo 17 anni Arthur Rimbaud, quando incontra per la prima volta Paul Verlaine. È
l'agosto del 1871 (anno segnato, in Francia, dall'esperienza della
"Comune di Parigi") e il "ragazzo prodigio" (così verrà chiamato più
volte il poeta maledetto) ha inviato ad uno dei più grandi poeti
dell'epoca alcune sue poesie; sedotto, questo risponde con una lettera,
con la quale invita il giovane a raggiungerlo nella capitale. Qualcosa
deve aver profondamente colpito Verlaine che, ventisettenne, scrive
allo sconosciuto compositore: "Venite, cara anima grande, vi si chiama,
vi si aspetta" ("Venez, chère grande ame, on vous appelle, on vous
attend"). A metà settembre Rimbaud è dunque a Parigi, ospite presso
la casa dove il poeta vive con i genitori della moglie, Mathilde Mauté
de Fleurville; l'arrivo del giovane provoca un grande scandalo
all'interno della famiglia, che vede di cattivo occhio l'amicizia del
genero con un ragazzo scalmanato, un "dandy" come Arthur. Tra i due
nasce presto una relazione: Verlaine è profondamente colpito dallo
charme del ragazzo, mentre quest'ultimo vede nell'omosessualità una
tappa della sua ricerca della conoscenza universale. |