LA TEORIA DI ELLIS

 

 

La materia di cui è fatto tutto ciò che osserviamo sulla Terra e nell' universo è la materia «visibile», che emette cioè una qualsiasi forma di radiazione elettromagnetica.

Possiamo misurare la massa di una galassia contando le singole stelle, di cui conosciamo la massa media o la massa di un ammasso di galassie contando le singole galassie, oppure possiamo determinarne la massa gravitazionale dai moti delle singole stelle o rispettivamente delle singole galassie. Il risultato in ogni caso è che la massa gravitazionale è anche dieci volte superiore alla massa visibile.

Lo notò per la prima volta nel 1933 l' astronomo svizzero Fritz Zwicky, che osservò che le velocità delle galassie membri di un ammasso erano troppo grandi per mantenerle legate all' ammasso ed era necessaria una gran quantità di materia «oscura» per legarle gravitazionalmente. Ci sono ragioni legate all' abbondanza cosmica osservata di idrogeno pesante per escludere che la materia oscura possa essere normale materia barionica, cioè protoni e neutroni. Si postula l'esistenza di particelle elementari che non interagiscono con la materia e non danno luogo a emissioni di radiazione. Queste potrebbero in parte essere neutrini, ma a causa della loro piccola massa hanno velocità prossime a quelle della luce e non resterebbero legate ad una galassia o ad un ammasso di galassie.

Uno degli scopi del Large Hadron Collider (Lhc) è anche la ricerca di particelle finora sconosciute in grado di spiegare la materia oscura, le ipotetiche Wimps (un acronimo che sta per Weakly Interacting Massive Particles). Si spera che verso la metà dell'anno Lhc sia finalmente in grado di funzionare."

Fra le ricerche legate all'Lhc rientra anche la creazione artificiale di piccoli buchi neri: proprio l'enorme energia di questi buchi neri potrebbe essere sfruttata, secondo le più recenti teorie, per realizzare i viaggi nel tempo che una volta sembravano appannaggio della letteratura fantascientifica e che invece adesso si prospettano come una possibilità inquietante e non troppo remota di contatto con il passato e il futuro: di veda a tale proposito l'incredibile storia di John Titor.

"Molto più recente - prosegue la Hack - è la scoperta dell'energia oscura. E' ben noto dagli anni Trenta che l' universo è in espansione, come si determina dall'osservazione che tutte le galassie sembrano allontanarsi da noi con velocità crescente proporzionalmente al crescere della distanza. L'inverso della costante di proporzionalità ci dà il tempo trascorso dall'inizio dell'espansione, spesso anche indicato come l'età dell'universo.

Si riteneva che sotto l'effetto della stessa attrazione gravitazionale esercitata dalla materia presente nell'universo l'espansione dovesse decelerare. Misure più precise della relazione fra velocità e distanza hanno invece indicato che a partire da circa 6 miliardi di anni fa l'espansione ha cominciato ad accelerare, come se ci fosse una forza che si oppone alla gravità e che prende il sopravvento su di essa.

 

 

L'universo in espansione sotto l'effetto dell'"energia oscura"

 

Non sappiamo cosa sia questa energia oscura.

Un interessante suggerimento per spiegare le osservazioni senza ipotizzare l'esistenza di questa misteriosa energia oscura è stato proposto dal cosmologo George Ellis. L'incertezza con cui conosciamo le distanze delle galassie permette di avanzare l'idea che noi ci troviamo all'interno di una vasta bolla sferica in cui la densità di materia è molto più bassa che nelle regioni circostanti. Di conseguenza l'azione della gravità sarà minore che nelle regioni circostanti e la bolla espanderà più rapidamente che nelle regioni più lontane. Ellis osserva che sarebbe necessario assumere l'esistenza di una energia oscura se l'accelerazione osservata fosse dovuta a un cambiamento della legge di espansione relativa a tutto l'universo, ma è egualmente possibile che la distribuzione della materia nell'universo non sia isotropica ma che appaia tale a noi se ci troviamo all'incirca nel centro della bolla.

E' questa idea di essere al centro che incontra una specie di rigetto, perché va contro al «principio copernicano». Per secoli l'uomo si è creduto al centro dell'universo e per sfuggire a questa tentazione è stato stabilito il principio copernicano che assume che su scala abbastanza grande l'universo è omogeneo, ha cioè le stesse proprietà ovunque. E inoltre è isotropico, cioè sembra avere le stesse proprietà quando si guarda una qualsiasi direzione da qualsiasi luogo.

I grandi telescopi della nuova generazione, resi possibili dai progressi dell'elettronica e dell'informatica, ci daranno misure più precise e più numerose delle distanze delle più lontane galassie e potranno in futuro riuscire a verificare o meno l'idea di Ellis."

 

(Fonte:

http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/03/Viviamo_centro_una_bolla_cosmica_co_9_090103058.shtml)