IL
TERRIBILE SORTILEGIO
DELLA MAGA SCIRINA
"Ho
sopportato finché
è stato
possibile. Già
tutte le sere,
quando mi mettevo
a tavola, mi
dovevo sorbire "Siam
quattrocentoventi piccoli
porcellin";
poi dalla stalla
mi arrivavano
muggiti alternati
a pernacchie.
Cosa pensavano,
che non
me ne accorgessi?
Tacevo solo
per quieto vivere.
Ma la
situazione è
precipitata
quando si è
trattato di
scegliere
un nome per
il gruppo."
"E
perché
mai?" "Io
proponevo un
nome maschio
e virile tipo
"Spezzagli
le reni e prendili
a calci nel
sedere",
Scirina insisteva
per chiamarlo
"I miei
cari
puffettini, trallallà"."
"E non c'era
verso di trovarsi
a metà
strada?" "Veniva
una cosa
tipo "Spezzagli
le reni ai miei
cari
puffettini"
oppure "Prendili
a calci nel
sedere, trallallà"."
"Ehm,
capisco. E com'è
finita?"
"Malissimo.
Scirina ha smesso
di punto in
bianco di prepararmi
il brodo e ha
fatto un sortilegio
ai bufali:
gli ha messo
nell'abbeveratoio
una tisana di
malva, camomilla
e succo di ravanello che
me li ha
completamente
rimbecilliti.
Giravano per
i prati ridotti
al rango di
comuni mucche,
raccogliendo
margherite e
cantando canzoni
di Bob Dylan:
uno strazio."
"E
poi?"
"Dopo
circa una settimana
l'effetto della
tisana è
finito, ma centoventi
bufali non sono mai
più tornati
in sé:
dicevano di
voler partire
per Katmandu
alla ricerca
dell'illuminazione
interiore e
non ne volevano
più sapere
di caricare
i salami."
"Terribile.
E tu cos'hai
fatto?"
"A
quel punto si
aprivano di
fronte a me
solo due strade:
o
imbracciare
la carabina
e farli fuori,
ma poi non avrei
saputo come occultare i
cadaveri..."
"Oppure?"
"Oppure
scacciare
Scirina con
i centoventi bufali
impazziti.
E così
ho fatto."
"Per
questo adesso
i bufali sono
trecento?" "Esatto:
trecento, e
non uno di più."
"E
il gruppo come
si chiama?" "Come
vuoi che si
chiami? TE-TBB,
acronimo di Trecento
Eroici Temerari
Bufali Buzzurri".
"E
i centoventi di
Scirina?" "Che
ne so: ho sentito
dire che hanno
messo su un
complessino.
Immagino che
girino per le
cittadine di
provincia a
suonare vecchie
canzoni dei
Pooh."
"Uhmmm...
Credo che ne
sentiremo ancora
parlare."
"Può
darsi, ma io
non li ascolterò:
le canzoni d'amore
sono roba
da donnicciole.
E poi
sono molto,
molto stonati."
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