1. LA FAVOLA DEL PAREGGIO DI BILANCIO

 

 

LO STATO E' IL CAPITANO

 

La storia del Capitano e degli isolani ci consente di comprendere un paio di concetti-chiave fondamentali.

 

Concetto-chiave n. 1: lo Stato è il Capitano.

Lo Stato è il capitano. Solo lo Stato ha la moneta, cioè solo lui la può emettere. Lo Stato tassa tutti i cittadini, e li costringe a pagare le tasse per legge solo con la sua moneta.

E' falso che, in uno Stato sovrano, le tasse servano per finanziare la spesa pubblica: lo Stato sovrano infatti (es. il Giappone o gli Stati Uniti) può emettere liberamente moneta per far fronte a qualunque spesa, e se impone le tasse è evidentemente per altri motivi (ad es. controllare l'inflazione).

Quindi lo Stato costringe i cittadini a lavorare per la sua moneta, cioè per lui, per imporre il proprio potere.

 

Se i cittadini non lavorano per la moneta dello Stato, essi sono di fatto disoccupati, perché qualsiasi altro lavoro facciano - che sia pagato in patate, stoffa, vino, legna, o con la moneta fatta dal signor Tino - non permette loro di pagare le tasse imposte dallo Stato nella sua esclusiva moneta, e così vanno nei guai: se non pagano le tasse, Equitalia mette sotto sequestro i loro beni, a cominciare dalla loro casa, ed essi si ritrovano sul lastrico e senza un tetto sopra la testa.

Quindi devono per forza abbandonare il lavoro pagato in patate o con la moneta del signor Tino e cercare un lavoro pagato con la moneta dello Stato.

In tutto ciò lo Stato è tiranno, perché a causa delle tasse che lui impone, nessun cittadino di fatto può lavorare pagato in qualcos’altro che non sia la SUA moneta, e siccome alla fine tutti i cittadini devono pagare le tasse, tutti accettano in pagamento per qualsiasi cosa solo la moneta dello Stato.
Però, come abbiamo visto, c'è tiranno e tiranno: se lo Stato garantisce i servizi pubblici essenziali e non impone troppe tasse, la sua autorità è giustificata dal fatto che provvede al bene pubblico. Sennonché il nostro Capitano non è un uomo saggio...