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OSCAR WILDE E "BOSIE"
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La
storia del rapporto
di Wilde con
Alfred Douglas
detto "Bosie"
iniziò
nel 1892,
quando Douglas si
presentò
a casa di Oscar
per chiedere
aiuto poiché
era oggetto
di un ricatto.
Oscar, grazie
al suo avvocato
George Lewis,
risolse il tutto.
Ben presto i due
cominciarono
a frequentarsi
ed amarsi; Oscar
conobbe la madre
di Alfred, Lady
Bracknell, e
ne fece un personaggio
di The Importance
of Being Earnest. Alfred,
"il giovane
Domiziano"
come lo chiamava
Wilde, era un
ragazzo amorale
e spregiudicato;
spendeva grandi
somme di denaro,
che continuava
a pretendere
quasi per umiliarlo.
Fu lui a
far conoscere
a Wilde il mondo
della prostituzione
giovanile maschile:
nell'autunno
del 1892 fra
i due ci fu
quasi una gara
nell'incontrare
ragazzi "di
vita" (quasi
sempre esponenti
di famiglie
altolocate).
Wilde ebbe a
dire che frequentare
questi giovani
era come «banchettare
con le pantere». Dal
1893 Wilde preferì
alloggiare in
albergo,
per evitare
scandali familiari
e poter incontrare
liberamente
e segretamente
i giovani, dei
quali più
che i favori,
che talora non
riceveva, ricercava
il clima di
ambiguità
e di sregolatezza.
A Douglas
invece non interessava
nascondersi:
entrava dall'ingresso
principale,
voleva far sapere
a tutti che
era lui il ragazzo
preferito da
Oscar. Nel
maggio del 1893
Wilde si recò ad
Oxford per incontrare
Alfred e nell'estate
dello stesso
anno i due soggiornarono
in una casa
a Goring-on-Thames.
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Il
vero "Bosie"
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Uno
splendido (e
somigliantissimo)
Jude Law interpreta
Lord "Bosie"
Douglas nel
film "Wilde" del
1997
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Gli
amici erano
preoccupati
e dispiaciuti
della situazione
in cui si era
cacciato Wilde,
soprattutto
perché
il suo comportamento
lo esponeva
a serissimi
rischi:
violava infatti
apertamente
il "Criminal
Law amendment
Act" del
1885 (sezione
1,1), un emendamento
che prevedeva
una punizione
fino ad un massimo
di due anni
di reclusione
per il crimine
di sodomia. L'amico
Pierre Louys
andò
a trovare Wilde
in albergo assieme
alla moglie Costance,
che in lacrime
pregò
il marito di
tornare a casa.
Wilde in quella
occasione disse
a Pierre
che in effetti
si era sposato
tre volte nella
vita, una con
una donna e
le altre due
con degli uomini. Un
primo serio
rischio fu corso
da Wilde in
occasione del
caso di Philip
Danney,
un sedicenne
figlio di un
colonnello che
grazie alla
mediazione di
Robert Ross
(il primo amante
di Wilde, in
seguito divenuto
suo grande amico)
il sabato andò
a letto con
Douglas, la
domenica con
Wilde e il lunedì
con una ragazza
a spese di Douglas.
Quando il giovanetto
poi tornò
a scuola ingiustificato
venne scoperta
tutta la faccenda.
Subito il padre
si rivolse alla
polizia, ma
sotto consiglio
dell'avvocato,
vista la resistenza del
ragazzo a fare
il nome di Wilde,
si convinse
che era meglio
lasciar perdere,
poiché
anche il figlio
rischiava la
prigione. Ross
scelse allora
di andare a
Davos per fuggire
allo scandalo
che la famiglia
non gli perdonava. Dopo
un furioso litigio
con Oscar, Alfred Douglas
partì
alla volta del
Cairo, mentre
Wilde si nascose
a Parigi
sotto falso
nome, riacquistando
una certa serenità
e fra l'altro
andando ad applaudire
Paul Verlaine,
uscito da poco
dalla prigione
dopo le sue
torbide vicissitudini
con Rimbaud.
Wilde in questo
periodo ritrovò
la sua antica
disponibilità
verso il prossimo
(aiutò
diverse persone
in difficoltà)
e la sua vena
creativa (scrisse
fra l'altro
"Il fantasma
di Canterbury"),
ma il ritorno
di Douglas pose fine
alla sua voglia
di scrivere.
Il rapporto
fra i due riprese
come ai vecchi
tempi.
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