«Al
mondo
ci
sono
varie
categorie
di
scienziati;
gente
di
secondo
e
terzo
rango,
che
fanno
del
loro
meglio
ma
non
vanno
lontano.
C'è
anche
gente
di
primo
rango,
che
arriva
a
scoperte
di
grande
importanza,
fondamentale
per
lo
sviluppo
della
scienza.
Ma
poi
ci
sono
i
geni
come
Galileo
e
Newton.
Ebbene
Ettore
era
uno
di
quelli.
Majorana
aveva
quel
che
nessun
altro
al
mondo
ha.
Sfortunatamente
gli
mancava
quel
che
è
invece
comune
trovare
negli
altri
uomini:
il
semplice
buon
senso.»
(Enrico
Fermi)
La
famiglia
Majorana
Ettore
Majorana
nasce
a
Catania
il
5
agosto
1906,
a
distanza
di
un
solo
giorno
da
Giovanni
Gentile
jr.,
figlio
del
famoso
filosofo,
con
il
quale
avrà
poi
un
rapporto
di
amicizia
durato
per
il
resto
della
loro
breve
vita;
anche
Giovannino
morirà
giovanissimo,
appena
quattro
anni
dopo
la
scomparsa
di
Ettore.
Nel
1906
Enrico
Fermi
e
Franco
Rasetti,
i
futuri
fondatori
dell'attività
scientifica
della
scuola
romana
di
via
Panisperna,
avevano
appena
cinque
anni.
Quanto
agli
altri
membri
del
gruppo,
Emilio
Segrè
era
già
nato
nel
1905,
mentre
Edoardo
Amaldi
nascerà
nel
1908
e
Bruno
Pontecorvo
addirittura
nel
1913.
Nel
1900
era
stata
inaugurata
la
prima
linea
del
Metrò
di
Parigi,
dopo
quella
di
Budapest,
Londra
e
New
York,
l'automobile
muoveva
i
primi
passi
come
veicolo
di
lusso
ed
era
forte
il
senso
della
promessa
di
un
progresso
illimitato.
Il
cinematografo
aveva
appena
compiuto
i
dieci
anni
di
vita
e
la
Tour
Eiffel
era
stata
inaugurata
da
poco.
Sono
gli
anni
i
cui
trionfano
le
grandi
esposizioni
universali,
le
donne
sfoggiano
grandi
cappelli
e
l'Art
Nouveau
conquista
le
capitali
europee.
Ma
il
primo
decennio
del
secolo
è
anche
caratterizzato
dai
movimenti
di
rivolta
sociale
e
dall'espansionismo
tedesco.
L'Italia
sta
vivendo
il
decennio
giolittiano.
Le
classi
colte,
i
ceti
più
dinamici
aderiscono
al
programma
liberale
e
di
sviluppo
dell'industria
perseguita
da
Giovanni
Giolitti;
la
borghesia
illuminata
si
allea
al
socialismo
riformista
e
la
borghesia
intellettuale
specialmente
del
Sud
vede
nel
nuovo
corso
giolittiano
la
continuità
con
i
valori
risorgimentali
e
una
possibilità
di
portare
l'Italia,
ultima
arrivata
nel
concerto
delle
grandi
potenze,
a
livello
dell'Europa.
E'
questa
l'atmosfera
che
si
respira
nella
famiglia
Majorana,
una
famiglia
borghese
di
professionisti
bene
inseriti
nell'insegnamento
universitario
e
nella
politica,
dove
appaiono
prevalenti
gli
interessi
per
la
scienza,
la
tecnologia
e
la
politica.
Tutti
i
membri
della
famiglia
dimostrano
una
grande
precocità
negli
studi,
conseguendo
la
laurea
attorno
ai
vent'anni,
per
iniziare
poi
brillanti
carriere
che
li
portano
a
risultati
di
alto
livello.
Ettore
Majorana
con
il
suo
fraterno
amico
Gastone
Piqué
il
giorno
della
licenza
liceale
nel
1923
(per
gentile
concessione
di
Barbara
Piqué)
Il
nonno
di
Ettore,
Salvatore
Majorana,
professore
ordinario
all'Ateneo
di
Messina
e
poi
di
Catania,
è
eletto
deputato
per
la
Sinistra
con
un
programma
radicalmente
liberale.
I
suoi
insegnamenti
e
il
suo
stile
di
vita
passano
ai
figli,
che
Salvatore
Majorana
raccoglie
a
studiare
attorno
al
proprio
tavolo.
Uno
zio
di
Ettore,
Quirino
Majorana,
che
avrà
poi
col
nipote
una
fitta
corrispondenza
scientifica,
si
laurea
a
19
anni
in
Ingegneria
e
a
21
in
Scienze
Fisiche
e
Matematiche,
diventa
professore
di
fisica
sperimentale
all'Università
di
Bologna
e
presidente
della
Società
Italiana
di
Fisica
dal
1925
al
1947.
La
tradizione
politica
è
ripresa
invece
da
Angelo
Majorana.
Precocissimo,
a
16
anni
è
già
dottore
in
legge,
consegue
subito
dopo
la
libera
docenza
e
non
ancora
ventunenne
vince
contemporaneamente
tre
concorsi
per
le
Cattedre
di
Diritto
Costituzionale
di
Catania,
Messina
e
Pavia.
A
29
anni
è
rettore
dell'Università
di
Catania
e
successivamente
sarà
Ministro
alle
Finanze
e
al
Tesoro
con
Giolitti.
Il
padre
di
Ettore,
Fabio
Massimo
Majorana,
si
laurea
anche
lui
giovanissimo,
a
diciannove
anni,
in
Ingegneria
e
poi
in
Scienze
Fisiche
e
Matematiche,
diventa
un
esperto
di
telefonia,
che
è
all'epoca
lo
strumento
più
avanzato
di
comunicazione
a
distanza,
prima
della
diffusione
della
radio
di
cui
Guglielmo
Marconi
ha
condotto
nel
1901
i
primi
esperimenti
di
trasmissione
di
segnali
attraverso
l'Oceano
Atlantico.
Direttore
per
molti
anni
dell'Azienda
Telefonica
di
Catania,
sarà
in
seguito
un
alto
dirigente
del
Ministero
delle
Comunicazioni.
Ettore
-
che
ha
due
fratelli
e
due
sorelle:
Rosina,
Salvatore,
Luciano,
e
Maria
-
frequenta
i
primi
anni
delle
scuole
elementari
a
casa.
Ancora
fanciullo
si
trasferisce
a
Roma
al
Convitto
Massimo
alle
Terme
dove
studia
dai
Gesuiti.
Nel
1921
la
famiglia
si
sposta
a
Roma.
Durante
l'ultimo
anno
di
liceo
Ettore
frequenta
il
Tasso,
dove
si
trovano
anche
Emilio
Segrè
e
Laura
Fermi.
Consegue
la
maturità
nell'estate
del
1923.
|