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Un’altra
personalità di spicco
da collocarsi in quest’ambito
culturale è PLATONE
(428-348 a.C.). Nel valutare il
suo ruolo in ambito matematico,
e in particolare riguardo al
rapporto aureo, sarà
necessario considerare non solo
i suoi contributi, ma anche
il suo atteggiamento nei contributi
altrui. Filodemo,
autore del I sec. a.C., scrive:
"Grandi progressi furono
compiuti a quel tempo nella
scienza dei numeri, quando Platone,
nel ruolo di coordinatore, formulava
i problemi e i matematici li
studiavano con zelo". Il
filosofo greco, infatti,
deve essere considerato uno
dei primi fautori del “pensiero
astratto” come oggi lo intendiamo;
un esempio a tale proposito
è fornito dal suo atteggiamento
nei confronti dell’astronomia:
Platone invitava a "lasciare
in pace i cieli" occupandosi
dei più universali cieli
della matematica. Tuttavia
ciò che collega Platone
al numero aureo è legato
al campo della geometria,
dalla quale il filosofo fa derivare
anche l’intero cosmo (Timeo).
In tale contesto egli avanza
l’ipotesi che la struttura
della materia si fondi su cinque
solidi regolari. I cinque
solidi platonici sono contraddistinti
dalle seguenti proprietà:
- le loro facce sono tutte
equilatere e uguali tra di loro;
- ciascun solido è circoscritto
da una sfera.
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