La
beffarda
e
sfuggente
ironia
della
pièce
teatrale
The
Importance
of
Being
Earnest
di
Oscar
Wilde
(1854-1900)
emerge
con
evidenza
già
solo
nella
difficoltà
di
rendere in
lingua
italiana
il
titolo
inglese:
non
esiste
infatti
un
modo
soddisfacente
per
tradurlo.
Il
titolo
comunemente
usato,
L'importanza
di
chiamarsi
Ernesto,
non
rende
affatto
l'idea
del
gioco
di
parole
implicito
nel
termine
Earnest,
che
sovrappone
l'aggettivo
"earnest"
(serio,
affidabile
od
onesto)
al
nome
proprio
"Ernest",
che
in
inglese
hanno
la
stessa
pronuncia.
Esso
viene
così
tradotto
a
volte
come
L'importanza
di
essere
Probo,
L'importanza
di
essere
Franco,
L'importanza
di
essere
Fedele
o
L'importanza
di
essere
Onesto.
Oscar
Wilde
nel
1894
Saltare
il
gioco
di
parole
usando
impropriamente
il
titolo
L'importanza
di
chiamarsi
Ernesto
vuol
dire
rinunciare
alle
connotazioni
di
"serietà"
che
la
earnestness
inglese sottintende
e
rinunciare,
soprattutto,
ai
doppi
sensi
contenuti
nell'opera;
si
pensi
all'anima
centrale
contenuta
nella
frase
conclusiva,
che
è
una
feroce
critica
alla
società
dell'epoca
mascherata
da
esortazione
morale:
Lady
Bracknell:
My
nephew,
you
seem
to
be
displaying
signs
of
triviality.
Jack:
On
the
contrary,
Aunt
Augusta,
I’ve
now
realised
for
the
first
time
in
my
life
the
vital
Importance
of
Being
Earnest.
Lady
Bracknell: Nipote mio, mi sembra che tu stia dando segni eccessivi di leggerezza.
Jack: Al contrario, zia Augusta, mi sono reso conto ora per la prima
volta in vita mia, dell'essenziale importanza di essere Probo.
La
traduzione
italiana
del
titolo
dell'opera
di
Wilde
che
meglio
unisce
un
senso
vicino
alla
parola
earnest
ad
un
nome
frequente
(e
dunque
riconoscibile
come
tale)
è dunque
L'importanza
di
essere
Franco,
sebbene
"franco"
ed
"onesto"
non
siano
affatto
sinonimi.
Si
tratta
di una
commedia in
tre
atti
di
Oscar
Wilde,
rappresentata
per
la
prima
volta
a
Londra
il
14
febbraio
1895.
Ne
riporto
di
seguito
la
trama.
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