IL DEMONE DELLA MATEMATICA: PEREL'MAN

 

 

"Il demone della matematica è un mostro esigente, totalitario, capace di consumare": così esordisce un articolo di Massimo Bencivenga dedicato a Grigorij Jakovlevič Perel'man, uno dei massimi matematici contemporanei ed una delle personalità più schive e lontane dalla popolarità che sia dato immaginare.

La sua figura è legata alla "congettura di Poincaré", che recita:

 

Ogni 3-varietà semplicemente connessa chiusa (ossia compatta e senza bordi) è omeomorfa a una sfera tridimensionale.

 

"Qualsiasi cosa significhi," commenta ancora Bencivenga "tale problema matematico è stato inserito, intorno al 2000, in una ristretta lista, detta «i misteri del terzo millennio», di problemi matematici da risolvere promettendo una ricompensa di un milione di dollari a chiunque ne avesse risolto almeno uno. Sembrava improbabile che qualcuno avrebbe bussato alla porta del Clay Mathematics Institute di Cambridge, Massachusetts, per incassare il premio, o perlomeno non dopo appena sei anni, ma più verosimilmente il problema è stato risolto nel 2004 da un controverso matematico russo, un ragazzo che ha sempre respirato equazioni e problemi. Un uomo con la testa in un’altra dimensione, un uomo come Talete che cadde in un pozzo perché perso nei suoi pensieri o come Cantor che impazzì intorno ai concetti di infinito e infinitesimo o come Godel e Goldbach o Nash e De Giorgi".

Quest'uomo è Perel'man, che per questo si è visto assegnare anche la prestigiosa Medaglia Field, il Nobel dei matematici, nel 2006.

 

 

Grigorij Jakovlevič Perel'man

 

La dimostrazione della congettura ha svelato anche la struttura del Paradiso dantesco, classificandola come ipersfera. E se questo è molto poetico ma decisamente poco spendibile ai fini pratici, esistono anche applicazioni più concrete di questa scoperta. "In futuro" spiega Bencivenga "si potrebbero costruire modelli più realistici dell´universo, per fare soltanto un esempio. E in un futuro molto lontano, combinando la soluzione di Poincaré con quella della Teoria delle stringhe, che unisce la teoria gravitazionale di Einstein con la matematica quantistica, si potrebbe arrivare a una possibile formulazione finale della teoria dell'universo."

Sennonché Grigorij Jakovlevič Perel'man non ha mai ritirato il milione di dollari, né ha mai ritirato la Medaglia Field, così come non ritirò il premio dell'European Mathematical Society. La verità è che Perel'man non ha mai ritirato nessun premio.

 

 

La medaglia Fields destinata a Perel'man

e da lui non ritirata

 

Ma chi è questo genio anomalo e introverso? 

Perel'man è il maggiore di due figli di una coppia ebrea di Leningrado. Il padre era un ingegnere elettrico e la madre un'insegnante di matematica. Come la sorella Elena (diventata anche lei una valente matematica), venne iscritto alla Scuola Pubblica n° 239 (un istituto fondato negli anni '50 per bambini particolarmente dotati) e successivamente ammesso all'Università Statale di Leningrado, dove si specializzò nei programmi di matematica avanzata e di fisica.

Mentre era ancora studente di scuola superiore, nel 1982, vinse una medaglia d'oro alle Olimpiadi internazionali di matematica tenutesi a Budapest. Perel'man si è poi laureato alla facoltà di Matematica e meccanica dell'Università Statale di Leningrado ed ha iniziato a lavorare nel dipartimento di San Pietroburgo dell'Istituto Steklov di Matematica. I suoi tutor presso l'Istituto Steklov sono stati Aleksandr Danilovič Aleksandrov e Jurij Dmitrievič Burago.