L'attrattiva
erotica esercitata
dal dio Pan sull'immaginario femminile
è evidente
in questo ritratto della
pittrice
fantasy Michele-Lee Phelan,
intitolato Pan
nel giardino delle
rose
|
Uno dei
due aspetti
che caratterizzano
maggiormente Pan
è la sessualità.
Essa però
si presenta nella
sua dimensione più
violenta e torbida,
come lo psicologo
analista James Hillman
dice nel suo “Saggio
su Pan”, in cui
lo definisce
il dio della sessualità
non procreativa.
Questa interpretazione
trova sostegno nella
pornografica statua
di “Pan
e una capra”
conservata al museo
archeologico di
Napoli. Infatti
Pan, trovando difficoltà
di accoppiamento
a causa del suo
aspetto sgradevole,
era solito esaurire
la sua forza generatrice
mediante la masturbazione,
comunemente detta
anche onanismo.
Questo termine deriva
dal nome del personaggio
biblico Onan,
il quale aveva l'abitudine
di disperdere il
seme, come avviene
appunto tramite
la masturbazione. In
realtà, però,
Onan intendeva utilizzare
una pratica anticoncezionale
per evitare volontariamente
la nascita di un
figlio che non avrebbe
potuto portare il
suo nome: «Giuda
scelse per il suo
primogenito Er una
moglie, che si chiamava
Tamar. Ma Er, primogenito
di Giuda, si rese
odioso agli occhi
del Signore e il
Signore lo fece
morire. Allora Giuda
disse a Onan "Va'
con la moglie di
tuo fratello, compi
verso di lei il
dovere di cognato
e assicura così
una posterità
a tuo fratello".
Ma Onan sapeva che
la prole non sarebbe
stata considerata
come sua; ogni volta
che si univa alla
moglie del fratello,
disperdeva il seme
per terra, per non
dare un discendente
al fratello. Ciò
che egli faceva
era male agli occhi
del Signore, il
quale fece morire
anche lui.»
(Genesi
38,6-10)
|