Nel
1738
a Lipsia venne
fondata da Lorenz
Mizler,
allievo di Bach, una
Società
semisegreta
per le Scienze
Musicali, con
l’intento di
mostrare i legami
della matematica
con la musica.
Mizler affermava
che “la musica
è il
suono della
matematica”.
Diversi
prestigiosi
musicisti vennero
invitati a diventare
suoi membri:
Haendel
fu tra essi;
lo scopo era
quello di riportare
la musica alla
sua origine
pitagorica,
al suo fundamentum
scientifico.
Il
blasone di questa
società
era costituito
da due forme
geometriche:
un cerchio,
simbolo di perfezione,
e un triangolo,
simbolo di Trinità.
Queste due forme
erano circondate
da api,
simbolo del
lavoro. Lo Statuto
prescriveva
infatti che
i membri della
Società
lavorassero
come le api
allo scopo di
riportare la
musica alle
sue origini
matematiche.
Abbiamo
anche alcuni
numeri annotati
in questo cerchio:
1, 2, 3, 4,
5, 6, che conosciamo
come il senario
di Zarlino.
Essi sono i
primi suoni
armonici. Come
già aveva
scoperto Pitagora,
infatti, se
abbiamo una
corda, dividendola
in 2 otterremo
l’ottava; la
divisione 3
a 2 ci dà
la quinta, 4
a 3 ci dà
la quarta, 5
a 4 la terza
maggiore pura,
6 a 5 la terza
minore.
Per
l’ammissione
alla Società
bisognava produrre
una composizione
musicale di
natura matematica
e presentare
un ritratto.
Nel 1747
Johann Sebastian
Bach entrò
nell’Associazione
in qualità
di 14° membro,
e consegnò,
insieme al ritratto
ad olio richiesto,
realizzato da
Elias Gottlob
Haussmann, le
Variazioni canoniche
sul tema “Vom
Himmel Hoch
da komm ich
er” (Io scendo
dalle stelle),
e nel 1748 l'Offerta
musicale.
Nel 1749 avrebbe
voluto presentare
l’Arte della
fuga, che
non riuscì
a terminare
per le sue condizioni
di salute. Insieme
alle Variazioni
Goldberg,
queste opere
costituiscono
il suo testamento
spirituale:
una musica smaterializzata,
costruita in
base ad astratti
princìpi
di simmetria
aritmetica e
geometrica.
Elias Haussmann,
Ritratto di
Johann Sebastian
Bach, 1746
Come
già dice
la parola, che
significa “regola”
o “legge”, la
forma musicale
che più
si presta a
questo tipo
di simmetria
è il
canone:
una serie di
voci che si
rincorrono,
ripetendo la
prima in forma
traslata, riflessa
o proporzionale,
come la sezione
aurea. La
prima grande
serie di canoni
bachiani si
trova nelle
Variazioni
Goldberg
(1741) nate
per alleviare
l’insonnia del
conte Von Keyserling
(questo ci fa
pensare ad un
esempio di musicoterapia:
sarebbe interessante
riaccordarle
oggi a 432,
il diapason
che si utilizzava
allora, e verificarne
gli effetti
medicali). Analogamente
è possibile
ritrovare proporzioni,
sezioni auree
e teoremi anche
in altri brani
organistici,
clavicembalistici
e canori.
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