I PERCHE' DELLA FREQUENZA DI 432 HZ

 

 

Il Dott. Andrija Puharich dimostrò nel 1970 che gli 8Hz non possono essere bloccati da nessuno schermo elettromagnetico metallico; studi avanzati dimostrano che gli 8Hz contrastano le onde di frequenza nocive dei cellulari, delle microonde ecc.

Esistono anche dei convertitori d’onda, oltre tutto a modico prezzo, da applicare sui cellulari e sugli elettrodomestici: la loro funzione è quella di ridurre gli effetti nocivi causati dalle emissioni dei campi elettromagnetici. Ad esempio il Dott. Nicola Limardo, studioso di fisica quantistica, ha messo a punto un convertitore d’onda che, come il suono a 8hz, converte lo spin di media-bassa intensità del campo elettromagnetico emesso da levogiro (sinistrorso), potenzialmente dannoso, a destrogiro (destrorso). Questo ci collega al movimento di diffusione sonica (destrorso) che si propaga nelle coclee (nautilus) poste all’interno dell’orecchio umano e che trasformano gli impulsi sonici in impulsi elettrici diretti al cervello. Tutti i movimenti in fase sono destrorsi, il movimento aureo della spirale logaritmica, del moto planetario in fase, dei nostri chakras in apertura alle forze cosmiche ecc.

Ma ritorniamo alla scientificità ed alla coerenza dei 432Hz. Ad un LA a 432Hz corrisponde un DO a 256Hz, che è sulla stessa scala frequenziale; il DO a 256Hz (che è un multiplo degli 8Hz) lo ritroviamo nelle ricerche di ottica biofisica sull'"accordatura" delle cellule: è stato dimostrato che i tessuti viventi emettono ed assorbono radiazioni elettromagnetiche a frequenze o lunghezze d’onda precise; la frequenza in cui si registra il massimo assorbimento di radiazione da parte del DNA corrisponde ad una lunghezza d’onda di 65 nanometri (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro) che è il valore preciso della 42esima ottava sopra la frequenza di 256,54 cicli al secondo.

Quindi il DO 256Hz, multiplo degli 8hz (pilastro sonico di base), è la frequenza di replicazione del DNA.

 

  

La struttura a doppia elica del DNA

 

Anche la fisica nucleare ne dà prova: Louis De Broglie (1924) ed altri fisici dimostrarono che le particelle elementari della materia, elettroni, protoni e neutroni, sono tutte caratterizzate da oscillazioni ad altissima frequenza. La frequenza del protone è di 2,26876 x 10 alla 23esima potenza, valore che corrisponde quasi esattamente al SOL della 69esima scala sopra il DO3=256.

Il fisico Joel Sternheim ha dimostrato che le particelle elementari sono organizzate secondo un ordine che è strettamente in armonia con la scala musicale, ma questo vale solo per la scala basata sul DO3=256, non per quella del LA3=440 (la differenza fra queste due accordature è poco meno di ¼ di tono e quindi superiore alle differenze che separano le frequenze del DNA, del protone e dell’elettrone dai corrispondenti valori della scala a temperamento equabile, ed anche della differenza tra quest’ultima e la scala di Keplero).

Come se non bastasse, le leggi di Keplero ci hanno introdotti al fatto che l’arrangiamento planetario del nostro sistema solare segue una scala di sintonia di Do 256Hz.

I 256Hz sono anche un’ottava all’interno del frattale triangolare di Sierpinsky, il modello “causale” auto-organizzato usato come griglia di ogni molecola di gas in una mole d’aria (1000 reazioni molecolari); permettendo al fenomeno della risonanza armonica del suono di emergere.

Se, infine, consideriamo la dinamica e la propagazione del suono secondo il “belcanto”, accade che il cantante quale organismo vivente è “accordato” coerentemente con il DNA di tutte le cellule. Le frequenze riscontrate da Louis de Broglie per le particelle subatomiche sono anch’esse coinvolte nel processo, tanto nel cantante quanto nell’aria attraverso la quale il suono si diffonde.

Quanto sopradescritto è stato utile per chiarire la collocazione scientifica del diapason a 432Hz; per chiarirne ulteriormente la fase musicale possiamo aggiungere che esso è il risultato logaritmico della somma multipla sopratonica degli 8Hz: infatti, salendo di 5 ottave, arriviamo ad un DO di 256hz, scala in cui il “LA” ha una frequenza di 432Hz e non di 440Hz.

Suonando il DO a 256hz, per il principio delle armoniche (secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli delle frequenze), anche i DO delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz.

Ecco perché il corista a 432 oscillazioni al secondo è definito “diapason scientifico”.