Ma
quali sono i
motivi per cui la "Rivoluzione
Omega"
chiede il
ritorno al LA
a 432Hz?
Il
principio di
base è
molto semplice:
scegliendo come
frequenza di
riferimento
universale per
il diapason
il
LA a 440Hz,
che è
quello correntemente
adottato (nonostante
l'opposizione
di quasi tutti
i musicisti),
in pratica si
suona quotidianamente
la musica
di tutto il
mondo ad una
frequenza "sballata": e
poiché
la frequenza
è la misura
delle vibrazioni,
ciò significa
che tutta la
Terra (e con
essa il
nostro corpo)
viene costantemente
sottoposta a
sollecitazioni che interferiscono
con
la vibrazione "naturale"
del pianeta,
che è basata
su multipli
di 8Hz.
Con
quali conseguenze?
Non
parlo
di conseguenze
etiche o psicologiche,
né di
stranezze alchemiche
(che troppo
spesso si mescolano
con considerazioni
scientifiche
nelle teorie
New Age),
ma di
semplici conseguenze fisiche:
contrastare
in modo costante
e quotidiano
la frequenza
di 8Hz, introducendo
vibrazioni che
alterano quelle
naturali,
vuol dire
introdurre in
natura squilibrio
e caos.
Come può tutto
questo portare
a conseguenze
positive o benefiche?
In fin dei conti,
se
tutto è
energia,
tutto è
vibrazione, ed
il semplice
buon senso dovrebbe
suggerire di
assecondare
il più
possibile le
vibrazioni naturali:
lo sanno bene
i monaci
buddisti,
che proprio
ad 8Hz emettono
l'Om
(o Aum, in sanscrito
ॐ),
considerato
il suono primordiale
fondamentale,
simbolo dell'Assoluto
Universale.
Non a caso la
Rivoluzione
Omega mette
in connessione
gli squilibri
del mondo e
molte delle
malattie da
cui è
afflitto l'uomo
moderno con
l'immissione
di frequenze
sballate nel
mondo.
La musica
non è
altro che frequenza
in armonia:
ritornando alla
giusta frequenza
di riferimento
potremmo anzitutto
evitare di continuare
a squilibrare
noi stessi e
l’ambiente che
ci circonda,
per poi tentare
addirittura
un riequilibrio.
L'opportunità
di fare questo
sembrerebbe
assolutamente
ovvia, ed in
ogni caso sono
gli stessi
musicisti a
chiedere da
tempo che si
torni alla frequenza
naturale.
Dunque
la domanda è
una e una sola:
perché?
Perché
ostinarsi a
scegliere una
frequenza di
riferimento
sbagliata? Quand'anche
non vi fossero
certezze assolute circa
la nocività
di tale scelta, il
semplice dubbio
non dovrebbe essere
sufficiente
per ritornare
al "vecchio"
LA a 432Hz?
E
allora, perché
non lo si fa?
Ma
prima di azzardare
delle ipotesi
sulle cause
di questa scelta
apparentemente
assurda,
cosa che farò
in un'altra
sezione, è
bene proseguire
il discorso
e vedere come
funzionino le
cose in natura.
8 hz è
la frequenza
subsonica emessa
dai delfini
e dalle
balene; essa non è
udita
dall’uomo, ma
possono essere
udite le relative
armoniche come
i 72 hz, 144
hz, 256 hz e
432 hz.
8 hz è anche
il ritmo dell’onda
Alfa del cervello.
Le onde cerebrali sono dei tracciati grafici che evidenziano
l'attività elettrica del cervello ottenute tramite la registrazione
poligrafica dell'elettroencefalogramma.
A seconda della frequenza, esse
si dividono in:
- onde Delta: sono caratterizzate da una frequenza che va da 0,1 a 3.9 hertz. Sono le onde che caratterizzano gli stadi
di sonno
profondo;
- onde Theta: vanno dai 4 agli 7.9 hertz, caratterizzano gli stadi 1 e 2 del sonno REM;
- onde Beta: vanno dai 14 ai 30 hertz, si registrano in un soggetto cosciente;
- onde Gamma: vanno dai 30 ai 42 hertz, caratterizzano gli stati di particolare tensione;
- onde Alfa:
sono caratterizzate da una frequenza che va dagli 8 ai 13.9 hertz, sono
tipiche della veglia ad occhi chiusi e degli istanti precedenti
l'addormentamento. Una delle caratteristiche delle onde alfa è la loro
configurazione regolare e sincronizzata. Gli esperimenti condotti
registrando le onde cerebrali di monaci Zen in meditazione hanno
dimostrato che tale pratica dà luogo a un'emissione consistente di onde
alfa.
Grazie
alle onde Alfa
i nostri due emisferi cerebrali
sono in bilanciamento di equilibrio, cioè sono sincronizzati per lavorare insieme in modo eguale.
Il LA
a 440hz
induce nel cervello
uno "stato
Beta",
facendo lavorare
soprattutto
l'emisfero sinistro;
in tale condizione
le onde “ordinarie”
del cervello
variano da 14
a 30-40Hz, ed
in questo
range operano
solo alcuni
dendriti delle
cellule cerebrali
ed il flusso
di informazioni
è infinitamente più
debole. I 440Hz
squilibrano
perciò
la conduzione
elettrica del
cervello stesso,
mentre i 432Hz,
multipli degli
8hz, conducono
entrambi gli
emisferi ad
un balance di
equilibrio (alfa/beta),
molto importante
per la nostra
salute psicofisica.
Non si dimentichi che lo stesso Albert Einstein
disse che la
sua teoria della
relatività
era stata formulata
grazie all’utilizzo
della sincronicità
bioemisferica,
che permette
la massima
espansione delle
facoltà
cerebrali.
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