Molte
correnti scientifiche inducono l'opinione
pubblica a credere che il fenomeno del surriscaldamento del pianeta sia causato dall'inquinamento industriale. Secondo
altre invece, seppure
gli
agenti inquinanti non facciano bene all'ecosistema, non sono essi la
vera causa dell'innalzamento delle temperature. La vera causa del rialzo
delle temperature globali, a detta di questi ricercatori, è dovuta all'aumento della frequenza
vibrazionale del campo energetico planetario, che starebbe aumentando in maniera
esponenziale.
Ciò
che aumenta,
essi affermano, è proprio
la frequenza sonora di base conosciuta con il nome di
Risonanza di cavità Schumann. Dal
momento della sua scoperta fino al 1940 questa frequenza è rimasta inalterata
a circa 7,8 hertz o 7 cicli al secondo. L'inizio del suo innalzamento è
avvenuto nel 1986-87 e all'inizio del 1996 aveva raggiunto gli 8,6 hertz.
Attualmente, secondo recenti stime, il valore della risonanza di cavità
Schumann avrebbe già superato i 10 hertz e continuerebbe ad aumentare
ulteriormente. Il "limite" sarebbe quello di 13 hertz,
dopodiché
si avrebbe la
catastrofe.
Ma
un aspetto ancor più preoccupante della questione è
che l'aumento
della risonanza di cavità Schumann pare accompagnato da un
altro fenomeno: la diminuzione del campo magnetico terrestre.
L'apostolo
del "Punto
Zero",
Gregg Braden, ha
da tempo messo
in connessione il rallentamento della rotazione
terrestre con l'aumento della frequenza
risonante della terra o Risonanza Schumann, affermando che quando la frequenza di risonanza raggiungerà i 13 cicli
saremo nel campo magnetico punto zero: la terra arresterà la sua
rotazione e nel giro di due o tre giorni comincerà a girare nella
direzione opposta. Questo produrrà un’inversione dei poli magnetici
della Terra,
con conseguenze
spaventose (cataclismi
inimmaginabili,
terremoti, maremoti,
cambiamenti
climatici improvvisi)
tali da far
pensare alla
fine del
mondo. Il
tutto, com'è
noto, dovrebbe
accadere nel
2012,
come previsto
dal calendario
Maya.
Gregg
Braden
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A
dire il vero
di fine del
mondo non è
corretto parlare,
poiché
la Terra ha
già vissuto
più volte
questo tipo
di sconvolgimento:
l'inversione del campo magnetico terrestre è un fatto raro ma
non privo di
precedenti.
Esso è
stato identificato per la prima volta durante gli anni a cavallo fra
Ottocento e Novecento grazie allo studio delle rocce magmatiche: queste infatti sono in grado di "registrare" le condizioni magnetiche
della Terra nel corso dei secoli. Basta immaginare di percorrere il
fondo dell’oceano Atlantico dall’Europa alle Americhe, attraversando la
dorsale medio atlantica, per rendersi conto del continuo avvicendarsi
di strati rocciosi che indicano prima il nord a nord, e poi a sud.
Secondo i ricercatori è dal 1845 che il campo magnetico terrestre si
sta indebolendo, mentre è da 780mila anni che non subisce inversioni.
Se si considera che il ribaltamento dei poli avviene mediamente
ogni 250mila anni, non è difficile supporre che la nuova rivoluzione
magnetica potrebbe non essere lontana.
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