OSCAR WILDE TRA EROS E PHILIA

 

 

"Scelgo i miei amici per il loro bell'aspetto, le mie conoscenze per il loro buon carattere e i miei nemici per la loro acuta intelligenza."
E' un celebre aforisma di Oscar Wilde e vale per quel che è: un'affermazione provocatoria e paradossale. Tuttavia il problema dell'amicizia fu centrale nella vita e nel pensiero di Wilde, il quale, come Catullo, fu sempre incapace di segnare una netta linea di confine tra i fenomeni della philìa e dell'eros, andando incontro a conseguenze spesso disastrose. Non è un'esagerazione affermare che, ad esempio, la sua amicizia erotica per il bel "Bosie", al secolo Lord Alfred Douglas, gli costò addirittura la vita.
Con quanta disillusa ironia Wilde guardasse ai rapporti umani in generale, ed al fenomeno dell'amicizia in particolare, è evidente da molti suoi scritti; si veda ad esempio il racconto L'amico devoto del 1888, leggibile per intero qui. Eppure nella vita del poeta le amicizie sincere e profonde non mancarono: alludo in particolare al rapporto con Robert Ross, che, dopo essere stato il suo primo amante (quando aveva soltanto diciassette anni) ed il suo iniziatore all'omosessualità, seppe trasformarsi in un amico sincero ed affezionato, capace di rimanere accanto a Wilde nei momenti più difficili, quando tutti sembravano averlo abbandonato.
 

Frontespizio di un libro con un ritratto di Robert Ross


Per lo più, però, le "amicizie" di Wilde si ridussero a rapporti meramente utilitaristici, rivolti a finalità sessuali o addirittura di sfruttamento economico; cosa della quale il poeta si rendeva perfettamente conto, pur non riuscendo a rinunciare alla frequentazione di giovani mercenari.
Una sola volta credette veramente nella profondità e nella sincerità di un affetto: quello dell'amatissimo "Bosie". In questo caso Wilde fu davvero convinto di avere trovato l'"anima gemella", la metà perduta del suo androgino; si persuase di aver realizzato l'ideale platonico-ficiniano dell'eros "uranio". Credette in questo amore platonico con una fede cieca, rinunciando a tutto il resto in nome di questa verità.
Si trattava di una tragica illusione
, come il tempo e gli eventi avrebbero dimostrato. La vita di Wilde ne risultò distrutta, la sua personalità irrimediabilmente segnata.