LA PHILIA COSMICA

 

 

L'amicizia non è un fenomeno che riguarda solo gli esseri umani, ma, in senso filosofico (neppure troppo traslato), è ravvisabile in tutto l'universo. Il concetto stesso di "armonia del cosmo" implica l'esistenza di una sorta di suprema concordia e di profonda sintonia associabili all'amore o all'amicizia.

Nel perduto Perì physeos Empedocle denominava appunto philìa l'impulso vitale primario (una sorta di antesignano dell'élan vital di Bergson), contrapposto a neikos (= "odio", "discordia"), l'impulso mortifero e distruttore. E' probabile che questa teoria empedoclea sia presupposta nel controverso Inno a Venere proemiale del De rerum natura di Lucrezio, senza contare che proprio ad Empedocle si ispirerà dichiaratemente Sigmund Freud per formulare la sua celebre teoria di Eros e Thanatos.

La distinzione tra un impulso vitale (variamente definito philìa o eros) ed uno mortifero, entrambi primari, viene ripresa esplicitamente anche da Erissimaco, uno degli interlocutori del Simposio platonico, il quale precisa al di là di ogni possibile dubbio che queste due pulsioni non riguardano soltanto gli esseri animati, ma anche i fenomeni atmosferici e il moto degli astri:

 

Τὸ μὲν γὰρ διπλοῦν εἶναι τὸν Ἔρωτα δοκεῖ μοι καλῶς διελέσθαι· ὅτι δὲ οὐ μόνον ἐστὶν ἐπὶ ταῖς ψυχαῖς τῶν ἀνθρώπων πρὸς τοὺς καλοὺς ἀλλὰ καὶ πρὸς ἄλλα πολλὰ καὶ ἐν τοῖς ἄλλοις, τοῖς τε σώμασι τῶν πάντων ζῴων καὶ τοῖς ἐν τῇ γῇ φυομένοις καὶ ὡς ἔπος εἰπεῖν ἐν πᾶσι τοῖς οὖσι, καθεωρακέναι μοι δοκῶ ἐκ τῆς ἰατρικῆς, τῆς ἡμετέρας τέχνης, ὡς μέγας καὶ θαυμαστὸς καὶ ἐπὶ πᾶν ὁ θεὸς τείνει καὶ κατ' ἀνθρώπινα καὶ κατὰ θεῖα πράγματα. ἄρξομαι δὲ ἀπὸ τῆς ἰατρικῆς λέγων, ἵνα καὶ πρεσβεύωμεν τὴν τέχνην. ἡ γὰρ φύσις τῶν σωμάτων τὸν διπλοῦν Ἔρωτα τοῦτον ἔχει· τὸ γὰρ ὑγιὲς τοῦ σώματος καὶ τὸ νοσοῦν ὁμολογουμένως ἕτερόν τε καὶ ἀνόμοιόν ἐστι, τὸ δὲ ἀνόμοιον ἀνομοίων ἐπιθυμεῖ καὶ ἐρᾷ. [...] ἐπεὶ καὶ ἡ τῶν ὡρῶν τοῦ ἐνιαυτοῦ σύστασις μεστή ἐστιν ἀμφοτέρων τούτων, καὶ ἐπειδὰν μὲν πρὸς ἄλληλα τοῦ κοσμίου τύχῃ ἔρωτος ἃ νυνδὴ ἐγὼ ἔλεγον, τά τε θερμὰ καὶ τὰ ψυχρὰ καὶ ξηρὰ καὶ ὑγρά, καὶ ἁρμονίαν καὶ κρᾶσιν λάβῃ σώφρονα, ἥκει φέροντα εὐετηρίαν τε καὶ ὑγίειαν ἀνθρώποις καὶ τοῖς ἄλλοις ζῴοις τε καὶ φυτοῖς, καὶ οὐδὲν ἠδίκησεν· ὅταν δὲ ὁ μετὰ τῆς ὕβρεως Ἔρως ἐγκρατέστερος περὶ τὰς τοῦ ἐνιαυτοῦ ὥρας γένηται, διέφθειρέν τε πολλὰ καὶ ἠδίκησεν. οἵ τε γὰρ λοιμοὶ φιλοῦσι γίγνεσθαι ἐκ τῶν τοιούτων καὶ ἄλλα ἀνόμοια πολλὰ νοσήματα καὶ τοῖς θηρίοις καὶ τοῖς φυτοῖς· καὶ γὰρ πάχναι καὶ χάλαζαι καὶ ἐρυσῖβαι ἐκ πλεονεξίας καὶ ἀκοσμίας περὶ ἄλληλα τῶν τοιούτων γίγνεται ἐρωτικῶν, ὧν ἐπιστήμη περὶ ἄστρων τε φορὰς καὶ ἐνιαυτῶν ὥρας ἀστρονομία καλεῖται.  

 

 

Armonia cosmica: la meravigliosa Galassia Sombrero

 

Che Amore sia duplice, ci sembra distinzione esatta; ma che esso non alberga solo negli uomini attratti dalle belle creature, ma in tutti gli altri esseri, a loro volta presi per altre forme, negli animali, per esempio, nelle piante e comunque in tutte le creature viventi, io credo di averlo dedotto dalla medicina, la nostra arte e, altresì, come Amore sia grande e meraviglioso iddio, presente ovunque in ogni cosa umana e divina. Comincerò, quindi, a trattar l'argomento da un punto di vista medico, anche in omaggio a questa arte. La natura dei corpi è tale che essi hanno in sé questo duplice Amore; infatti, per il corpo, malattia e salute sono, come tutti sanno, due condizioni diverse e contrarie e, come tali, perciò, non appetiscono e non desiderano mai le stesse cose. In poche parole, altro è il desiderio che prova la parte sana, altro quello che sente la parte malata. [...] E anche le stagioni dell'anno, nella loro successione, son colme di questi due amori, e quando gli elementi contrari di cui parlavo prima, il caldo e il freddo, il secco e l'umido, cadono sotto l'influenza dell'amore benigno che li armonizza e li compone sapientemente, allora le stagioni recano abbondanza e salute agli uomini, agli animali e alle piante e non portano alcun danno. Quando, invece, ha il sopravvento l'altro amore, con tutta la sua violenza, ecco, allora, rovine e distruzione ovunque, ecco la causa di pestilenze e di molti altri simili morbi per gli animali e le piante; e, infatti, il gelo, la grandine, la rubigine derivano dalla violenza e dal disordine con cui si manifestano queste tendenze d'amore. La scienza che, attraverso il moto degli astri e il succedersi delle stagioni indaga questi fenomeni, si chiama astronomia.

(Simposio 186 a.1 - 188 b.5)

 

Si potrebbe obiettare che questa è una visione "antropomorfizzante" della natura e che non si tratta di amore/amicizia e odio, ma di semplici leggi fisiche; ma è un modo per banalizzare la questione. Infatti in quest'ottica (che non è propria solo degli antichi) tutto ciò che in natura si manifesta sotto forma di legge fisica non sarebbe altro che espressione di una Volontà sottostante, una Mente ordinatrice, la cui philìa si esprimerebbe appunto attraverso leggi e rapporti numerici che hanno come scopo la creazione di un'Armonia cosmica (si veda anche il pensiero di Pitagora).

E' dunque tutt'altro che fuori luogo dedicare spazio, in una tesina sull'amicizia, ai fenomeni astronomici. Fra questi, ho scelto quello che più da vicino mi richiama l'idea di una "solidarietà cosmica": il concetto di "armonia delle sfere".