4. La distruzione della Chiesa Cattolica. A un certo punto la massoneria, resasi conto che non poteva vincere in un attacco frontale con la Chiesa, decise per la
strategia più ovvia. Corrompere la Chiesa dall’interno, affiliando alla massoneria Vescovi, Cardinali e anche Papi. In tal senso il coronamento del sogno massonico, vera e propria
realizzazione della vendetta di Jacques de Molay, è stata l'opera di
Paolo VI, che abolì la scomunica ai massoni, quella scomunica che nei
secoli precedenti i Papi avevano sempre ribadito nella varie
encicliche. E chissà che risate deve essersi fatto il nostro Jacques de
Molay quando Paolo VI aprì le porte del Vaticano a Licio Gelli e Umberto
Ortolani, i due padri della P2, nonché a Sindona. Umberto Ortolani
venne nominato “Gentiluomo di Sua santità”, onorificenza che gli
permetteva di accedere alla residenza papale in qualsiasi momento,
senza preavviso. Mentre Licio Gelli fu nominato commendatore de
“equitem ordinis Sancti Silvestri Papae” nel 1965. Inoltre facevano
entrambi parte dei Cavalieri di Malta, l’unico ordine cavalleresco
ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa. E quante altre risate si sarà fatto quando Paolo VI il 4 ottobre
1965 pronunciò un discorso all’ONU definendo questa istituzione un
disegno di Dio, auspicando una “autorità mondiale in grado di agire con
efficacia sul piano giuridico e politico”, e si sedette in preghiera
addirittura nella camera di meditazione massonica dell’ONU. Per non parlare del discorso del Presidente Napolitano il
31/12/2006, che testualmente disse: “C'è sintonia tra me e il Papa
Benedetto XVI nel sostenere
un nuovo ordine mondiale”.
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Paolo
VI
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