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LA
VENDETTA DEI TEMPLARI E IL TRATTATO DI LISBONA
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3. L’età di mezzo. I templari e i Rosacroce fino al 1800 Molti templari si rifugiarono in Portogallo, ma anche in Svizzera.
In Svizzera, i templari crearono l’attuale sistema bancario svizzero. Vediamo in che senso. I templari, lo abbiamo detto, erano abili guerrieri e bancari. In
Svizzera difesero le frontiere dagli invasori e continuarono la loro
attività di banchieri. Nei secoli successivi molti sovrani depositavano
in Svizzera i loro beni, e questa è la ragione della
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secolare
neutralità svizzera durante tutta la storia Europea. Nessun sovrano
avrebbe distrutto una nazione ove lui stesso aveva interessi economici;
inoltre, così facendo, si sarebbe attirato l’ira di tutti gli altri
stati, il che è né più né meno quel che succede oggi, perché la
Svizzera è uno dei depositi di tutte le ricchezze mondiali, lecite ma,
purtroppo, anche illecite, grazie ad un sistema bancario impenetrabile
da parte di magistrature, polizia e altri poteri. I templari si sparsero un po’ ovunque, compresi gli ordini
cavallereschi di allora, come gli Ospitalieri di San Giovanni e i
Cavalieri di Malta. Ma soprattutto, conservarono la loro struttura, che sopravvisse in
segreto e da questa struttura germinò la maggior parte delle società
segrete che esistono anche oggi (Templari, Rosacroce, Massoneria, Skull
ad Bones, Illuminati, ecc.). I Rosacroce, la massoneria più potente e segreta, altro non sono che un
ordine templare a cui apparteneva anche Dante Alighieri, che infatti è
considerato un po’ il padre dei Rosacroce attuali; non a caso gli
omicidi massonici vengono compiuti tutt’oggi con la regola del contrappasso
dantesco. [...]
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Il 24 giugno 1313 il Cavaliere D'Aumont
[al quale
de Molay avrebbe
passato
le consegne
mentre era
in carcere,
N.d.R.]
ricostituì in segreto l’Ordine Templare in Scozia, dove era fuggito con alcuni “fratelli”, e ne divenne Gran Maestro. Il loro emblema era un pellicano sormontato da un cappello
cardinalizio e sotto di lui sei ghiande con il motto: “Dium sibi
caeteris” [motto variamente interpretato: c'è chi lo intende, evidentemente
anagrammando
le parole,
come "il
(mio) presidio
per loro
è
pace",
mentre alla
lettera
sembrerebbe
significare
"cosa
divina per
sé
(e) per
tutti gli
altri",
ammettendo
che si tratti
del solito
latino un
po' sgrammaticato
che scrive
caeteri
invece
di ceteri,
N.d.R.]. E il pellicano è uno dei simboli dei Rosacroce. All’interno
della Chiesa Templare nacque inoltre, approvato dal papa, il Sacro
Collegio dei 33 Frati Maggiori della RosaCroce." A proposito del pellicano,
è
opportuno
ricordare
che proprio
questa è
la definizione
di Gesù
data da
Dante
in Paradiso
XXV 113.
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