di
Alfredo Cosco
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Pur
nell'estrema complicazione del testo che istituisce il Meccanismo di Stabilità Economica (M.E.S. o all'inglese E.S.M.), i suoi punti fondamentali possono essere così sintetizzati:
- Il M.E.S. è stato approvato il 23 marzo 2011 dal Parlamento
europeo e ratificato dal consiglio europeo il 25 marzo 2011. Per l’Italia il trattato è stato firmato da Mario
Monti a Bruxelles il 2 febbraio 2012. Il
19 luglio dello stesso anno la votazione della Camera
dei Deputati -
con numeri plebiscitari (325 sì, 53 no e 36 astenuti) ha completato l’iter
di ratifica per l’Italia, con la conseguente adesione del nostro Paese
al M.E.S. Gli altri Paesi ad avere ratificato il M.E.S. sono stati
Belgio, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Cipro,
Lussemburgo, Malta, Olanda, Austria, Portogallo, Slovenia, Slovacchia,
Finlandia: ovvero tutti i 17 Paesi dell’eurozona che erano tenuti
all’adesione.
- Dal
momento in cui tutti hanno sottoscritto, il M.E.S. è entrato formalmente
in vigore.
- Il
M.E.S. -
presentato volgarmente come “Fondo salva Stati”- non è affatto un
semplice fondo, ma un organismo intergovernativo permanente, la cui sede è a
Lussemburgo.
- Gli Stati partecipanti al
M.E.S. (tutti quelli dell’eurozona) devono versare una quota di
partecipazione al suo fondo (per l’Italia
125 miliardi). Questa quota si divide in versamenti da fare
necessariamente, e un’altra parte come debito “garantito” da versare in
caso di necessità. Ma si tratta di “necessità” che quasi certamente si
presenteranno molto presto. Il
Consiglio dei Governatori può esigere in qualsiasi momento il
versamento del capitale sociale non ancora versato, e i Paesi membri
dovranno obbedire entro sette giorni dalla richiesta-ordine.
- Il Consiglio dei Governatori
ha facoltà di aumentare in qualsiasi momento il capitale del M.E.S. Può farlo indefinitamente, senza limiti di tempo o di capitale
massimo raggiungibile. Quindi i Paesi membri potranno essere costretti
all’infinito ad ulteriori esborsi oltre al capitale iniziale. E anche per
questi, lo Stato deve eseguire la richiesta senza alcuna obiezione o
approvazione degli organi parlamentari e governativi interni, e sempre
entro sette giorni dalla richiesta.
- Il tipico Stato indebolito
dell’eurozona,
per pagare la sua quota di adesione (e le quote corrispondenti ad
eventuali aumenti di capitale futuri), sarà
inevitabilmente costretto a tagliare i servizi sociali e a indebitarsi
ulteriormente. Quindi un
meccanismo che viene spacciato come una garanzia per la crisi dei debiti
sovrani, inizia con un obbligo di indebitamento, e con l’eventualità di un
indebitamento costante, “a richiesta”.
- Il M.E.S. "aiuta"
gli Stati in grave difficoltà economica non con fondi a titolo perduto o a
rimborso parziale, ma con veri e propri prestiti
ad interesse. Quindi, si tratta di un aiuto che aumenterà
ulteriormente il debito degli Stati “beneficiati”.
- Questi prestiti vengono
forniti in cambio di
“rigorose condizioni” da attuare: ovvero brutali condizioni di massacro
sociale e ulteriori
riduzioni della propria sovranità statale. Quindi, io Stato mi indebito
per partecipareal M.E.S.; questo indebitamento contribuirà alla mia
prossima crisi; per "aiutarmi" mi faranno degli ingenti
prestiti, e quindi il mio debito aumenterà ulteriormente; e questi prestiti
saranno legati a diktat feroci che mi impoveriranno ulteriormente,
spappoleranno ancora di più i miei servizi sociali, indeboliranno la mia
capacità economica, renderanno ancora più disperati i miei cittadini.
- Il M.E.S. può anche “aiutare”
gli Stati con l’acquisizione
dei loro titoli di Stato rimasti
invenduti. Anche in questo caso, mentre per fare parte del M.E.S. io Stato
mi sveno a fondo perduto, con l’acquisizione dei titoli dei miei titoli di
Stato ricevo denaro a titolo di debito con interessi.
- E’ prevista la possibilità
che il M.E.S. possa impiegare i suoi fondi per salvare banche private.
- Il M.E.S. gode di un regime
di assoluto privilegio e immunità. I suoi membri non sono sottoponibili a giudizio. Le
sue decisioni non sono appellabili o sindacabili. I suoi atti sono
segreti. I suoi locali e proprietà sono inviolabili e godono
dell'esenzione fiscale.
A
questo punto ci può stare una citazione semplificativa di Marco Pizzuti,
che parlando del funzionamento del M.E.S. riassume così la situazione:
Voi mi affidate i vostri soldi e poi li gestisco alle seguenti
condizioni:
1- non avete diritto di chiedermi delucidazioni su come li spendo
e non potete effettuare nessun tipo di controllo sulla mia gestione. Decido io
quali informazioni darvi e con quali modalità;
2- oltre all’importo iniziale, siete obbligati a versarmi anche
tutte le successive somme aggiuntive che vi richiederò;
3- se avrete bisogno di un prestito, deciderò io se concedervelo e
a quali condizioni;
4- nel caso emergano degli illeciti finanziari, delle irregolarità
o anche dei crimini gravissimi, non potrete denunciarmi, a meno che non sia io
stesso ad autorizzarvi.
Accettate?
E tutti i Paesi dell’eurozona hanno risposto “SI'” a questa
domanda.
Come
ha ben detto Paolo Barnard,
il M.E.S. non va visto da solo, come se si trattasse di un mostro uscito fuori
dal nulla. Esso è solo una delle ultime creazioni del sistema europeo.
Considerando
complessivamente le sue modalità di funzionamento e vedendolo in connessione
anche col Fiscal Compact e il sistema dell’euro, siamo in grado di potercela
fare noi una domanda: se questo ulteriore meccanismo serva davvero a garantire
la “stabilità” dei Paesi dell’euro, a evitare tracolli finanziari, a
salvaguardare i cittadini e tutte le altre cose che vengono ripetute
incessantemente, o se lo
scopo non sia esattamente
l’opposto: ovvero DESTABILIZZARE
IN MANIERA CRESCENTE LA CAPACITA’ ECONOMICA E IL TESSUTO SOCIALE DEGLI STATI
EUROPEI, IMMETTERLI IN UNA SPIRALE CRESCENTE DI DEBITI PER AFFRONTARE I QUALI
SARANNO COSTRETTI A STIPULARE ALTRI DEBITI E A CEDERE FINO ALL’ULTIMO GRAMMO DI
SOVRANITA’.
Dobbiamo
chiederci allora se tutto quello cui stiamo assistendo, se questo
labirinto di normative, regolamenti, trattati, diktat, istituti e organismi via
via più complessi, non abbiamo come fine la cancellazione di ogni dimensione nazionale e di ogni potere
democratico, al fine di arrivare ad una oligarchia europea fondata sul potere
del denaro.
Questa
domanda abbiamo il dovere di porcela. Un dovere che è anche una responsabilità
verso tutti i cittadini del nostro Paese e tutti i popoli d’Europa.
Link: http://www.italianopercaso.it/il-M.E.S.-meccanismo-europeo-di-stabilita-un-altro-passo-verso-loligarchia/
http://arjelle.altervista.org/Economiaascuola/mes/mes.htm
http://arjelle.altervista.org/Economiaascuola/massacro/massacro.htm
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