IV
Andiamo
adesso nell’antro
della Bestia,
nel cuore stesso
del meccanismo-euro.
COME
AVVIENE CONCRETAMENTE
IL SISTEMA DELLA
CREAZIONE MONETARIA
IN EUROPA?
E
(le due domande
sono strettamente
connesse):
COME
GIUNGE CONCRETAMENTE
IL DENARO A
UN PAESE EUROPEO?
Il
meccanismo è
sostanzialmente
questo:
-
La
B.C.E. Europea
emana il denaro
DAL NULLA; da
questo punto
di vista si
colloca nel
solco delle
Banche Centrali
classiche, che
creano denaro
del nulla.
-
La
B.C.E. però
non "passa" direttamente
il denaro agli
Stati. Tranne
interventi eccezionali
e temporanei,
il meccanismo
ordinario prevede
che la B.C.E.
trasferisca
gli euro emanati
alle banche
private, che
li acquisiscono
con un interesse
bassissimo corrispondente
all’incirca
all’1%. Vuol
dire che le
banche private
si indebitano
con la BCE del
denaro loro
trasferito,
a un tasso minimo.
-
Saranno
poi queste banche
private europee
e i mercati
di capitali
in senso ampio
(fondi pensione,
ecc.) che "daranno"
il denaro agli
Stati, attraverso
l’acquisto dei
titoli di Stato
di ogni singolo
paese. Titoli
di stato che
sono, nei fatti,
cambiali con
le quali un
Paese si indebita
per avere denaro.
Si indebita
della cifra
"prestata",
con l’aggiunta
degli interessi
sul debito naturalmente.
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L'emissione
monetaria
in uno
Stato
sovrano...
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...e
nell'eurozona
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Riepiloghiamo:
I
-
Uno Stato, per
avere denaro,
non crea direttamente
la propria moneta
(e questo avveniva
già da
prima del sorgere
della B.C.E.
e dell'avvento
dell’euro);
II
-
Lo Stato allora
stipula una
sorta di cambiali,
i cosiddetti "Titoli
di stato", che
vengono vendute
in determinate
date, e in determinati
contesti e luoghi,
in quelle che
vengono definite
"Aste dei titoli
di Stato". Chi
acquista i titoli
di stato trasmetterà
allo Stato il
denaro corrispondente
ai titoli di
stato acquistati.
E lo Stato si
indebita per
la somma corrispondente
ad essi (ad
esempio se sono
stati venduti
titoli di stato
per un ammontare
di 50 miliardi
di euro, quello
Stato si è
indebitato di
50 miliardi
di euro con
chi li ha acquistati).
Questo debito
è gravato
da un interesse,
che dipende
dal modo in
cui l’asta è
andata. Più
un Paese è
in difficoltà
finanziarie
o è considerato
a rischio (magari
per via delle
valutazioni
truffa delle
c.d. agenzie
di rating), più
è alto
l’interesse
sui “prestiti”
che i Paesi
devono promettere
se vogliono
che i loro titoli
di stato siano
acquistati.
Esempio: se sono
un Paese solido
potrò
vendere titoli
di stato per
un ammontare
di 50 miliardi
di euro con
un interesse
del 2%. Ma se
sono un Paese
scombussolato
da guai economici
o speculazioni
finanziarie,
"i fornitori
del denaro"
vorranno un
interesse maggiorato
per il "rischio"
che corrono,
e quindi quel
"prestito" potrà
avere un interesse
più alto,
ad esempio del
7%.
Una
volta gli Stati
potevano prevedere
entro una certa
misura che i
propri titoli
di stato fossero
acquistati dalle
loro Banche
Centrali. Adesso
non è
più così.
Tranne casi
peculiari e
c.d. procedure
d’urgenza, la
prassi è
che tutto il
denaro possa
essere acquistato
dai mercati
di capitali,
da soggetti
privati, e che
operano in base
a esclusive
ragioni di profitto.
E’
chiaro il quadro
dell’orrore
che emerge?
Tutti
i Paesi dell’Eurozona
non hanno più
neanche il barlume
della sovranità
monetaria.
Tutti
i Paesi dell’Eurozona,
per avere soldi
per finanziare
pensioni, istruzione,
trasporti, ecc.,
devono andare
col cappello
in mano presso
banche, fondi
pensioni, gruppi
di affari privati
e chiedere in
prestito il
denaro. Denaro
che verrà
dato in prestito
in cambio di
interessi crescenti
in proporzione
alla tua difficoltà
economica come
Paese.
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