DIALOGO SU SVALUTAZIONE E INFLAZIONE

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1. Se usciamo dall'euro faremo la spesa con la carriola?

"Professore, mi spiega perché dice che l'Italia, se esce dall'euro, svaluta ma non corre il rischio dell'inflazione? Questo concetto proprio non mi entra in testa."

"Guarda, ti faccio un esempio. In caso di crisi, per un Paese non ci sono alternative: o si svaluta la moneta (ma nell'euro non si può svalutare) o si svaluta il salario. Indovina quale delle due?"

"Eh, se svalutare l'euro non si può..."

"Bingo! Vedi, come ammetteva lo stesso "padre dell’euro", Mundell, lo scopo del gioco, nelle unioni monetarie, è "disciplinare" i lavoratori scaricando su di essi, e solo su di essi, il peso delle crisi."

"Disciplinare?! Ma che parola sarebbe?"

"E che ti devo dire..."

"Sembra di leggere Orwell: la Neolingua, le parole che significano il loro contrario."

"Già. Comunque, il meccanismo di solito funziona alla perfezione, se non fosse per un dettaglio: quando la crisi arriva, anche chi non se ne fosse accorto prima intuisce di aver preso una fregatura. E così interviene, puntuale come un detonatore svizzero, il terrorismo, che serve a convincere il lavoratore che nella trappola è meglio restarci. Come abbiamo visto, è quello che fanno tutti i giornali e le tv, mentendo spudoratamente." 

"Tutti, ma proprio tutti, eh! Non se ne salva uno."

"Magari uno o due si salveranno anche, ma la sostanza non cambia. Quanto alla cosiddetta "stampa alternativa", non farti mai ingannare da chi indossa i panni del Dottor Livore (il furioso moralizzatore fuori luogo) attribuendo le cause della crisi all'eccessiva spesa pubblica, al debito pubblico o alla corruzione: costoro portano acqua al mulino della cosiddetta austerità, mentre noi sappiamo che i tagli al bilancio e l'aumento delle tasse in piena recessione non hanno alcun fondamento economico."

"Insomma, i "moralizzatori" portano acqua al mulino dell'Unione Europea."

"Già. Sono molto più pericolosi della stampa di regime, perché fingono di informare e fanno presa proprio sulle persone che si credono più critiche."

"Pinocchio in confronto era un dilettante!"

"Precisamente, caro. Eccoti allora la Merkel che proclama sui giornali: "Fuori dall'euro c'è la guerra!". Ma alla guerra, oggi, in Europa, non ci crede più nessuno. A quel punto il terrorismo si fa più subdolo, e tutti i media italiani si mettono a strombazzare: "Fuori dall’euro c’è l’iperinflazione: sarà come a Weimar, andremo a fare la spesa con la carriola, compreremo il giornale con un chilo di lire" eccetera eccetera."

"E non sarà così?"

"Ma figuriamoci!"

"Ecco, è proprio questo che non ho capito. Spieghi, professore."

"Un passo alla volta. Le affermazioni terroristiche dei media sugli orrori dell'uscita dall'euro a cosa servono? Servono per far breccia nelle menti degli elettori più ingenui. Servono per spaventare la gente semplice."

"Ok, e questo l'ho capito. E' il resto che non mi è chiaro: perché non è vero che ci sarà iperinflazione se l'Italia esce dall'euro?"

"Punto primo: tutti i principali economisti concordano sul fatto che si tornerà alle valute nazionali con un cambio uno a uno: un euro per una "nuova lira". È la cosa più semplice e razionale da fare per facilitare la transizione e per evitare fregature come quella che l'Italia si è presa con il passaggio dalla lira all’euro."

"Fin qui tutto chiaro."

"Punto secondo: senza dubbio ci sarà una svalutazione; e aggiungo, per fortuna! L'Italia deve uscire dall'euro proprio per non essere stritolata da un cambio troppo forte. La svalutazione competitiva è sempre stata la sua forza nel campo delle esportazioni."

"Di quanto sarà questa svalutazione?"

"Diciamo del 20-30%."

"Accidenti, è tanto!"

"Aspetta. Sarà una catastrofe? No. Tanto per capirci, questa è più o meno la svalutazione che subì l’euro nel primo anno di vita (si svalutò del 26.7% dal gennaio 1999 all’ottobre 2000). Attenzione: gli italiani l’euro non lo avevano ancora in tasca, ma già lo usavano negli scambi internazionali, cioè per comprare i dollari necessari ad acquistare le materie prime. Bene, qualche italiano si ricorda di carriole in giro per le strade?"

 

"Certo che no. Ma come la mettiamo con l'inflazione?"

"Ahah, lo sapevo: qui casca l'asino!"

"Perché, non è così? Se c'è svalutazione c'è anche inflazione, lo capirebbe anche un bambino. Se c'è svalutazione aumentano i prezzi di beni e servizi; e se aumentano i prezzi diminuisce il potere d'acquisto della moneta: e questa si chiama inflazione."

"No, ma proprio per niente. E adesso ti spiego perché."

"Eh, sono proprio curioso di sentire."
 

2. Svalutazione non significa inflazione

"Il rapporto tra svalutazione e inflazione non è affatto automatico come la gente crede. In effetti, il coefficiente di trasferimento della svalutazione sull’inflazione è di norma molto inferiore a uno".

"Il coeffi-che?? Professore, se parla in economichese non ci capisco un'acca!"

"Ascolta qua, lo ha spiegato in parole semplici Marco Cattaneo: di per sé, la svalutazione non implica affatto inflazione. Aumenta il costo di un bene importato, e allora? Se non migliora la domanda, il distributore italiano di questo bene, o l’azienda trasformatrice che lo utilizza, non è in grado di aumentare i suoi prezzi."

"E quindi che fa? Ci rimette?"

"Eh, diciamo così. Più che altro l’effetto della svalutazione è di ridurre i margini dell’importatore a monte, non di aumentare i prezzi a valle."

"Ma allora, professore, quand'è che aumentano i prezzi?"

"I prezzi aumentano solo se la domanda totale sale moltissimo: precisamente fino al punto di riassorbire la differenza tra domanda e capacità produttiva del sistema economico."

"E ci vuole molto?"

"Eh, campa cavallo! Oggi in Italia quella differenza è altissima. Hai voglia a domandare..."

"Vabbè, ma allora gli italiani non ce la faranno mai a risollevare la domanda."

"Eh no, qua ti sbagli: ce la possono fare, se ritornano alla sovranità monetaria."

"E perché?"

"Perché non è solo questione di stampare lire, mio caro: la sovranità permette di mettere in atto politiche di sostegno della domanda, cosa impossibile nell'euro, e queste politiche riassorbono questa differenza. La svalutazione è un presupposto per la ripartenza della domanda, ma occorre che le politiche di sostegno della domanda vengano messe in atto."

"Ma allora l'inflazione quando arriva?"

"Arriva quando si eccede: ecco, a quel punto c’è un problema di inflazione. Ma solo a quel punto. Se si svaluta con l’economia in situazione di piena occupazione, allora effettivamente l’incremento dei prezzi si verifica, ma per un motivo diverso: sale la domanda dall’estero, e questo crea l’eccesso di domanda rispetto all’offerta. Ora, a parte il fatto che non si capisce perché un’economia in piena occupazione dovrebbe svalutare, ti pare questa la situazione dell'Italia di oggi?"

"Manco per niente. Anzi, è l'opposto. Ma allora Weimar?"

"Sì, come no, e lo Zimbabwe. Ascoltami bene: all'epoca di Weimar il governo tedesco aveva un debito da risarcimenti di guerra da pagare in oro. Ora, per risollevare l’economia di un Paese in quelle condizioni il governo poteva fare affidamento solo sulla spesa pubblica. Ma così facendo, dato che la capacità produttiva della Germania era insufficiente a soddisfare la domanda interna, la componente di spesa governativa era in concorrenza con la spesa dei cittadini per accaparrarsi quei pochi beni prodotti dall’industria nazionale. Allo stesso tempo, i produttori nazionali erano costretti ad indebitarsi in valuta estera per le importazioni di beni necessari alla loro produzione. Quindi l’ascesa dei prezzi, dovuta alla scarsità di beni sommata all’indebitamento in valuta estera dei produttori, causò una forte svalutazione della valuta nazionale, che a sua volta incrementò la necessità di indebitamento, innescando così un rapido processo di iperinflazione. Hai capito?"

"Più o meno."

"Bene, ora rispondi a queste domandine: 1. l'Italia ha un debito da risarcimenti di guerra da pagare in oro? 2. La capacità produttiva del Paese è talmente limitata che esiste una scarsità di beni e servizi? 3. Ritieni che il governo italiano non sia in condizione di imporre e riscuotere le tasse?"

"La risposta è no a tutte e tre le domande."

"Ok, allora niente Weimar per l'Italia. Tutto chiaro?"

"Abbastanza."

"Tutto questo per dirti che il meccanismo che determina l'inflazione è piuttosto complesso, e non necessariamente legato con la svalutazione. Basta pensare che nel 2000, nonostante l’euro si fosse svalutato di quasi il 30% dall’anno precedente, l’inflazione aumentò di un solo punto (dall’1.6% al 2.6%). Ma pensiamo poi al “mistero” del 1992: la lira uscì dallo SME e si svalutò, ma l’inflazione scese invece di salire: nel 1993 il tasso di inflazione diminuì di mezzo punto (dal 5% al 4.5%). Perché? Perché furono attuate, contemporaneamente alla svalutazione, forti politiche di compressione della domanda interna. Migliorarono notevolmente, quindi, i saldi commerciali, ma cadde la domanda interna, la domanda totale non aumentò e non ci fu una significativa ripresa della produzione e dell’occupazione. E così l’inflazione scese. E la sai la cosa più divertente? Perfino il prof. Monti ammise che la svalutazione di circa il 20% ci aveva fatto bene!"

"Ma dai, non ci posso credere!"

"Se non ci credi vai a leggerlo, controlla con i tuoi occhi."

"Per la miseria, è vero!".

"Insomma: l’idea che il giorno dopo la liberazione dall'euro andremo a comprare il giornale con 2.323 monete da una lira in tasca, al posto di 1.20€, è molto pittoresca, ma la lasceremo al folklore di sinistra: se il governo farà il suo lavoro, ci si andrà con 1.20 nuove lire, che diventeranno 1.30 dopo un anno (contando che l’inflazione aumenti di 6 punti, ad esser pessimisti). Non mi pare una tragedia, rispetto al devastante cambio 1000 lire = 1 euro, che abbiamo subìto per la colpevole inerzia del governo di destra di allora."

"Accidenti, è proprio vero che a ragionare per luoghi comuni si sbaglia..."

"Eh già: è per questo che il luogocomunismo è da combattere con tutte le nostre forze."

"Cosa nella quale, professore, lei non è secondo a nessuno, vero?"

"Modestamente..."

 

(Fonti:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/15/

http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/07/svalutazione-e-inflazione-il-nesso-che.html
http://economiaepotere.forumfree.it/?t=63641318
http://arjelle.altervista.org/Economiaascuola/mediacorrotti4.htm)