SE
TORNIAMO ALLA LIRA, QUANTO PAGHEREMO LA BENZINA?
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Quando
si parla di uscita dall'Euro in Italia si viene
accusati di populismo e/o di follia economica (ovviamente
senza alcun supporto di dati). Uno degli argomenti
che vanno per la maggiore in tal senso è
il costo della benzina, che secondo i nostri politici
salirebbe alle stelle in seguito alla svalutazione.
Ovviamente mentono, soprattutto perché il
costo della benzina non è il costo del petrolio,
a meno che le nostre macchine non vadano a ''crude oil".
Vediamo in sintesi perché.
Supponiamo che
l’Italia decida di lasciare l’euro e di tornare alla
lira. Supponiamo che la "newlira" (o,
all'italiana, neolira) si svaluti rispetto ad Euro
e Dollaro del 25% (ipotesi mediana fra il 20% e
il 30% stimato dalle simulazioni più in voga,
anche se questo scenario è tutt'altro che scontato).
Quanto
ci verrebbe a costare un litro di benzina o un litro
di gasolio per autotrazione (diesel)?
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I
COSTI DEL DIESEL
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Ci
viene in soccorso Unione Petrolifera con una sua infografica,
che useremo come base di partenza:
Diesel:
Tralasciamo
l’aumento delle accise di 5 centesimi e teniamo fissa
la quota di 0,613. Una svalutazione del 25% della neolira
porterebbe il prezzo della materia prima da o,662€ a
0,827€ al litro. Il benzinaio non potrebbe più
campare con lo stesso margine di prima per fare fronte
ai costi maggiorati: diciamo quindi che andrebbe ad
aumentare il margine di un prudenziale 12%; quindi il
margine passerebbe da 0,120€ a 0,134€ al litro. Poi
c'è l’IVA (ammesso che rimanga invariata
al 21%), calcolata in Italia anche sulle accise, oltre
che sul prezzo della materia prima e del margine: essa
passerebbe dunque da 0,293€ al litro a 0,330€ al litro.
TOTALE per un litro di Diesel: 1,904 (se il benzinaio
si tiene basso), ovvero un aumento del 15,16%.
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I
COSTI DELLA BENZINA
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Benzina:
Tralasciamo
l’aumento delle accise di 5 centesimi e teniamo fissa
la quota di 0,724. Una svalutazione del 25% della neolira
porterebbe il prezzo della materia prima da o,626€ a
0,783€ al litro. Il nostro solito benzinaio
non potrebbe più campare con lo stesso margine
di prima per fare fronte ai costi: diciamo quindi che
andrebbe ad aumentare il margine di un prudenziale 12%;
quindi il margine passerebbe da 0,120€ a 0,134€ al litro. Poi,
come abbiamo visto prima, c'è l’IVA calcolata
anche sulle accise, oltre che sul prezzo della materia
prima e del margine: essa dunque passerbbe da 0,309€
al litro a 0,345€ al litro. TOTALE per un litro
di Benzina: 1,986 (se il benzinaio si tiene basso),
ovvero un aumento dell'11,63%.
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RICAPITOLANDO
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Nel
caso in cui si tornasse alla neolira svalutata del 25%
sul dollaro e sull’euro, avremmo un aumento del diesel
del 15,16% e della benzina del 11,63%: il differenziale
lo fa la struttura di prezzo dei due carburanti; la
benzina in realtà ha un costo industriale minore
del diesel, ma accise fisse molto più alte, e
viceversa. Sembra dunque consigliabile,
per chi deve scegliere un’auto nell’ottica di tenerla
per molti anni (fino esaurimento, diciamo 10/12 anni),
optare per un propulsore a benzina: non solo
perché i costi immediati sono minori (un’auto
a benzina costa circa un 5-10% in meno di un’auto diesel),
ma anche per un fatto poco noto: in Europa è
sempre più costoso produrre carburante diesel,
a causa della scarsità del petrolio adatto alle
nostre raffinerie che producono gasolio per autotrazione. Inoltre, in
caso di scarsità, verrebbe data la priorità
ai mezzi pesanti per il trasporto merci, non certo a
quelli per il trasporto privato individuale. Infine
c’è da considerare anche il fatto che generalmente
un'auto a benzina può essere convertita a GPL
o a metano. In ogni caso, come si può notare,
il prezzo del carburante è ampiamente sotto controllo,
e soprattutto lo Stato ha margini di manovra immensi
per deciderne il prezzo.
Fonte: http://www.italiasedesta.com/2013/06/il-dopo-euro-in-pillole-il-costo-del.html
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