IL "MEMORANDUM POWELL"

 

INTRODUZIONE

The Powell Memo
Memorandum Powell,
pubblicato il 23 Agosto 1971



Questa pagina e la nostra introduzione sono state pubblicate il 3 Aprile 2004.

Il file pdf stampabile del presente documento è scaricabile qui.


Nel
1971, Lewis F. Powell, allora un avvocato aziendale e membro del comitato di 11 corporazioni, scrisse un memorandum al suo amico Eugene Sydnor, Jr, Direttore della Camera di Commercio degli Stati Uniti. Il memorandum era datato 23 Agosto 1971, due mesi prima della nomina di Powell alla Corte Suprema degli Stati Uniti, nominato da Richard Nixon.

Il Memorandum Powell non divenne disponibile al pubblico che molto tempo dopo la sua conferma alla Corte. E’ trapelato a Jack Anderson, un giornalista d’agenzia liberale, che si interessò al documento quando lo citò come ragione per dubitare dell’obiettività legale di Powell. Anderson ammonì che Powell “avrebbe potuto usare la sua posizione alla Corte Suprema per mettere le sue idee in pratica... in nome degli interessi del business”.

Per quanto il memorandum non sia stato la sola influenza, la Camera e gli attivisti delle aziende presero a cuore il suo consiglio e iniziarono a costruire una schiera di istituzioni designate a spostare la pubblica opinione e le credenze nel corso degli anni e delle decadi. Questo memorandum ha influenzato o ispirato la creazione dell’Heritage Foundation, del Manhattan Institute, del Cato Institute, del Citizens for a Sound Economy, Accuracy in Accademe e altre potenti organizzazioni.

Il loro obiettivo di lungo periodo iniziò a dare i suoi profumati frutti negli anni ‘80, in coordinazione con la filosofia Hands-off Busines dell’Amministrazione Regan [traducibile con “via le mani dal business” N.d.T.].

La cosa più importante di queste istituzioni era il loro concentrarsi sull’educazione, sullo spostamento dei valori e sulla costruzione dei movimenti, una convergenza che condividiamo, anche se generalmente con obiettivi contrastanti.

Una delle nostre più grandi frustrazioni è che sia le fondazioni, sia i fondatori che preferiscono una repubblica democratica ad un dominio delle corporation, hanno fallito nell’imparare dal successo di queste istituzioni corporative.

Essi rifiutano di investire nell’educazione di lungo periodo e nello spostamento culturale, cosa che noi, e un piccolo numero di organizzazioni alleate, lavoriamo per raggiungere.

Invece loro si concentrano insistentemente sul controllo dei danni e su obiettivi di breve periodo. Questo approccio non lascia alcuna possibilità di assecondare il cambiamento sistemico necessario per invertire la tendenza alla crescita del dominio delle corporation.

Vediamo un segnale di cambiamento deprimentemente piccolo. La paziente promozione del lavoro della costruzione del movimento rimane un’eccezione alla regola tra le fondazioni che affermano di voler rafforzare la democrazia e il coinvolgimento dei cittadini. La crescita del movimento per revocare la personalità giuridica è sostenuta quasi interamente da donazioni individuali.

Quindi, la visione politica di Powell influenzò le sue decisioni giudiziarie? Le prove sono contraddittorie. Powell sostenne l’espansione dei privilegi aziendali e scrisse il parere di maggioranza nella causa First National Bank of Boston vs Bellotti; una decisione del 1978 che ha effettivamente inventato un “giusto” Primo Emendamento per le corporazioni per influenzare i quesiti elettorali.

Sulle problematiche sociali era un moderato, il cui voto spesso sorprese i suoi sostenitori.

 

TESTO COMPLETO DEL "MEMORANDUM POWELL"

 

MEMORANDUM POWELL

Memorandum Confidenziale:

Attacco al Sistema Americano di Libera Impresa

DATA: 23 Agosto 1971

A: Sig. Eugene B. Sydnor, Jr., Chairman, Education Committee, U.S. Chamber of Commerce

FROM: Lewis F. Powell, Jr.

 

Questo memorandum è sottoposto su vostra richiesta come base per la discussione del 24 Agosto con il Sig. Booth (vicepresidente

esecutivo) e altri alla Camera di Commercio degli Stati Uniti. Lo scopo è di identificare il problema e suggerire possibili percorsi di

intervento per ulteriori considerazioni.




 

1. Siamo sotto attacco

 

Dimensioni dell’Attacco

Nessuna persona ragionevole può mettere in discussione che il sistema economico americano sia sotto un ampio attacco (1). Questo varia per portata, intensità, per tecniche impiegate e per livello di visibilità. Ci sono sempre stati alcuni che si sono opposti al Sistema Americano ed hanno preferito quello socialista o qualche altra forma di statismo (comunismo o fascismo). Inoltre ci sono sempre stati i critici del sistema, le cui critiche sono state sane e costruttive in quanto l’obbiettivo era migliorare piuttosto che sovvertire o distruggere.
Ma quello che ora ci riguarda è del tutto nuovo
nella storia dell’America. Non si tratta di attacchi sporadici o isolati di relativamente pochi estremisti o anche della minoranza dei quadri socialisti. Piuttosto l’assalto al sistema di impresa è ampio e perseguito con coerenza. Sta guadagnando slancio e converte.


Origini dell’Attacco

Le origini sono varie e diffuse. Esse includono, non inaspettatamente, i Comunisti, la Nuova Sinistra e altri vari rivoluzionari che vorrebbero distruggere l’intero sistema, sia politico che economico.

Questi estremisti della sinistra sono molto più numerosi, meglio finanziati e sempre meglio accolti ed incoraggiati da altri elementi della società come mai prima nella nostra storia. Ma rimangono una piccola minoranza, e non sono la principale causa di preoccupazione.

Le più inquietanti voci che si uniscono al coro dei critici vengono da elementi perfettamente rispettabili della società: dai campus universitari, dal pulpito, dai media, dalle riviste intellettuali e di letteratura, dalle arti, dalle scienze e dai politici. Nella maggior parte di questi gruppi, il movimento contro il sistema è partecipato solo da minoranze. Eppure questi sono spesso i meglio articolati, i più accesi e i più prolifici nello scrivere e nel parlare.

Inoltre molti dei media, per vari motivi ed in vari modi, o volontariamente accordano una pubblicità unica a questi “attaccanti”, o almeno permettono loro di sfruttare i media per i loro scopi. Questo è vero specialmente per la televisione, che ora gioca un ruolo predominante nella formazione del pensiero, delle attitudini e delle emozioni della nostra gente.
Uno dei paradossi più sconcertanti del nostro tempo è misura in cui
il sistema dell’impresa tollera, se non proprio partecipa, alla sua stessa distruzione.

I Campus da cui molte critiche vengono emanate sono finanziati da:

1) fondi fiscali generati in larga parte dal mondo degli affari americano;

e
2) contributi dei fondi di capitali controllati o generati dallo stesso business americano. Le commissioni dei Fiduciari delle nostre università sono prevalentemente composte da uomini e donne che sono leader nel sistema.

 


Una scena di "Fragole e sangue" ("The strawberry statement") del 1970
film di culto di Stuart Hagmann sulla protesta giovanile nei Campus americani

 

La maggior parte dei media, incluse il sistema delle Tv nazionali, sono posseduti e teoricamente controllati da aziende le quali dipendono dai profitti e dal sistema d’impresa per sopravvivere.

 

Tono dell'Attacco

Questo memorandum non è il luogo per documentare in dettaglio il tono, il carattere o l’intensità dell’attacco.

Le seguenti citazioni saranno sufficienti a dare un’idea generale:

William Kunstler, accolto caldamente nei campus ed elencato in un recente sondaggio come il “più ammirato avvocato americano” incita la platea come segue: "Voi dovete imparare a combattere nelle strade, a ribellarvi, a sparare con le pistole. Impareremo a fare tutte quelle cose di cui i padroni hanno paura" (2).

I New Leftists che tengono conto dei consigli di Kunstler stanno iniziando ad agire, non solo contro gli uffici di reclutamento militare e contro le fabbriche di munizioni, ma contro una varietà di affari: “Dal Febbraio 1970, le filiali (della Bank of America) sono state attaccate 39 volte, 22 volte con dispositivi esplosivi e 17 con bombe incendiarie o da piromani.” (3)

Anche se i portavoce dei New Leftists stanno avendo successo nel radicalizzare migliaia di giovani, la più grande causa di preoccupazione sta nell’ostilità di riformatori e liberali rispettabili. E’ la somma totale dei loro punti di vista e della loro influenza che potrebbe fatalmente indebolire o distruggere il sistema.

Una descrizione agghiacciante di quello che sta venendo insegnato in molti dei nostri campus è stata descritta da Stewart Alsop: “Yale, come ogni altro college, sta laureando decine di giovani brillanti che stanno praticando la 'politica della disperazione' [the politics of despair nell’originale N.d.T.]. Questi giovani uomini disprezzano il sistema politico ed economico americano... (le loro) menti sembrano essere completamente chiuse. Loro ragionano, non attraverso discussioni razionali, ma per slogan irrazionali.” (4)

Un recente sondaggio in 12 campus rappresentativi ha riportato che: “Almeno la metà degli studenti è a favore della socializzazione delle industrie di base degli Stati Uniti.” (5) Un professore in visita al Rockford College dall’Inghilterra ha tenuto una serie di letture intitolata “La Guerra Ideologica Contro la Società Occidentale”, nella quale egli documenta in che misura i membri della comunità intellettuale stanno conducendo una guerra ideologica contro le imprese e contro i valori della società occidentale.

In una prefazione a queste letture, il famoso Dr. Milton Friedman di Chicago avvertì: “E’ cristallino che le fondamenta della nostra libera società siano sotto un forte attacco ad ampio raggio, non dai Comunisti o altre cospirazioni, ma da persone fuorviate che ripetono a pappagallo ed involontariamente servono fini che non vorrebbero intenzionalmente promuovere.” (6)

Forse il più efficace antagonista del mondo degli affari americano è Ralph Nader, che, largamente grazie ai media, è diventato una leggenda del suo tempo e un idolo di milioni di Americani. Un recente articolo di Fortune parla di Nader nella maniera seguente: “La passione che lo guida, ed egli è un uomo appassionato, ha lo scopo di voler sfasciare del tutto il bersaglio del suo odio, ossia il potere delle aziende. Egli pensa, e lo dice senza mezzi termini, che i dirigenti aziendali devono andare in prigione per aver defraudato i consumatori con merci scadenti, avvelenato il cibo con additivi chimici e aver volontariamente prodotto prodotti non sicuri che potrebbero mutilare o uccidere gli acquirenti. Sottolinea inoltre come non stia parlando solo di imbonitori porta a porta [Fly-By-Night hucksters nell’originale N.d.T.], ma del top management delle grandi compagnie d’affari (7) [blue chip business (8) nell’originale N.d.T.].

 

 

Un sit-in di protesta di studenti in un campus americano nei primi anni '70


Un assalto frontale è stato portato al nostro governo, al nostro sistema di giustizia e alla libera impresa dal
Professor Charles Reich di Yale nel suo libro largamente pubblicizzato “The Greening of America” pubblicato nello scorso inverno.

I precedenti riferimenti illustrano l’ampio, infuocato attacco al sistema stesso. Ci sono innumerevoli precedenti di questi colpi che minano la fiducia e confondono il pubblico.

Gli obiettivi preferiti sono le proposte di incentivi fiscali attraverso variazioni dei tassi d’ammortamento e i crediti d’investimento. Queste sono di solito descritte dai media come “agevolazioni fiscali”, “scappatoie” o “benefici fiscali” a beneficio del business. Secondo un editorialista del Post, queste misure saranno a beneficio “solo dei ricchi e delle grandi compagnie.” (9) E’ sconcertante come molti politici utilizzino la stessa argomentazione, ossia che le misure fiscali di questo tipo siano di beneficio solo al “business” senza beneficiare “il povero.” Il fatto che questo sia o una demagogia politica o un’ignoranza economica è di scarso conforto.

Questa impostazione di “ricco” contro “povero”, del business contro le persone, è il tipo più a buon mercato e pericoloso di politica.

 


 

2. L'apatia e le mancanze del business

 

Qual è stata la risposta del business a questo massiccio assalto ai suoi fondamenti economici, alla sua filosofia, al suo diritto di continuare a gestire i propri affari e quindi alla sua integrità?

La dolorosa e triste verità è che il business, inclusi i consigli di amministrazione e i maggiori dirigenti di grandi e piccole compagnie e organizzazioni a tutti i livelli, spesso hanno risposto, se non del tutto, con la riappacificazione, l’inettitudine e ignorando il problema. Ci sono certo molte eccezioni a questa radicale generalizzazione. Ma l’effetto netto di queste risposte è stato di fatto scarsamente visibile.

In tutta franchezza, deve essere riconosciuto che gli imprenditori non sono stati addestrati o equipaggiati per condurre questa guerrilla con quelli che fanno propaganda contro il sistema, cercando insidiosamente e costantemente di sabotarlo. Il ruolo tradizionale dei dirigenti è stato quello di gestire, di produrre, di vendere, di creare lavoro, di fare profitti, di migliorare lo standard di vita, di essere guide della comunità, di servire nei consigli degli istituti di carità ed educativi, ed in generale di essere buoni cittadini.

Questi hanno portato avanti i loro compiti molto bene. Ma hanno mostrato poco stomaco per confronti aspri con i loro critici, e scarse abilità in efficaci dibattiti intellettuali e filosofici.
Un editoriale recentemente apparso sul Wall Street Journal era intitolato:
“Un appunto alla GM: Perché non controbattere?” (10) Anche se indirizzato alla GM, l’articolo era un avvertimento a tutte le aziende americane. L’editorialista St. John scriveva: “La General Motors, come tutte le aziende americane in generale, è “chiaramente nei guai” perché un bromuro intellettuale è stato sostituito a una chiara esposizione del proprio punto di vista.”

 


La sede della General Motors a Detroit

 

Il Sig. St. John ha quindi commentato la tendenza dei leader d’affari a scendere a compromessi e a placare le critiche. Egli cita le concessioni che Nader ha ottenuto dal management, e parla di “visione fallace che molti imprenditori hanno verso i loro critici.”

Egli traccia un parallelo con la tattica errata di molti presidi dei college: “I presidi hanno imparato troppo tardi che la pacificazione serve a distruggere la libertà di parola, la libertà accademica e le borse di studio genuine. La concessione di una richiesta radicale di un campus da parte dei direttori non poteva che dare dei frutti che ben presto sarebbero cresciuti fino ad equivalere a una richiesta di resa senza condizioni.”

Non è necessario essere pienamente d’accordo con il Sig. St. John. Ma la maggior parte degli osservatori concorderà che l’essenza del suo messaggio è il tono. Il business americano è “chiaramente nei guai”; la risposta all’ampio ventaglio di critiche è stata inefficace, ed ha incluso la pacificazione; è venuto il momento, anzi era atteso da tempo, per la saggezza, l’ingegno e le risorse del business americano di essere radunate contro quelli che vorrebberlo distruggerlo.

 


 

3. Responsabilità dei dirigenti aziendali

 

Che cosa dovrebbe essere fatto nello specifico?

La prima cosa essenziale, un prerequisito ad ogni azione efficace, è per gli imprenditori considerare questo problema come una responsabilità primaria della gestione aziendale.

La necessità primaria è per gli imprenditori riconoscere che il fine ultimo potrebbe essere la sopravvivenza, sopravvivenza di quello che noi chiamiamo libero sistema d’impresa, e tutto quello che questo significa per la forza e per la prosperità dell’America e la libertà del suo popolo.

E’ passato da molto il tempo in cui un amministratore delegato di una azienda maggiore si liberava delle sue responsabilità mantenendo una soddisfacente crescita dei profitti, tenendo debitamente conto delle responsabilità pubbliche e sociali dell’azienda. Se il nostro sistema deve sopravvivere, i vertici devono essere altrettanto attenti a tutelare e a preservare il sistema stesso.

Questo comporta molto di più che una accresciuta enfasi sulle “relazioni pubbliche” o negli “affari governativi”, due aree nelle quali le aziende hanno da tempo investito somme cospicue.

 


Manager o Superman? Supermanager!

 

Un significativo primo passo per le singole aziende potrebbe essere il designare un vicepresidente esecutivo (con poteri maggiori degli altri vice) la cui responsabilità è di neutralizzare, sul fronte più ampio, l’attacco al sistema delle imprese. Il dipartimento delle relazioni pubbliche potrebbe essere uno dei compiti fondanti assegnati a questo dirigente, ma le sue responsabilità dovrebbero comprendere alcuni tipi di attività riportati oltre nel rapporto. Il suo budget ed il suo staff dovranno essere adeguati allo scopo.

 


 

4. Il possibile ruolo della Camera di Commercio

 

Ma le attività indipendenti e non coordinate delle singole aziende, per quanto importanti esse siano, non saranno sufficienti. La forza sta nell’organizzazione, in un’attenta pianificazione di lungo periodo e in un’attuazione in coerenza con l’azione per un indefinito periodo di anni, in un grado di finanziamento disponibile solo con uno sforzo congiunto, e in un potere politico disponibile solo attraverso un’azione unitaria e una organizzazione nazionale.

Inoltre vi è una comprensibile riluttanza da parte di ogni azienda nell’andare troppo lontano e rendersi visibile come bersaglio.

Il ruolo della Camera di Commercio è quindi fondamentale. Altre organizzazioni nazionali (specialmente quelle di vari gruppi industriali e di commercio) dovrebbero unirsi nello sforzo, ma nessun’altra organizzazione appare essere così ben posizionata come la Camera. Essa unisce una posizione strategica con un’ottima reputazione e un sostegno su larga base. Inoltre, e questo è un merito incommensurabile, ci sono centinaia di Camere di Commercio locali che possono giocare un ruolo fondamentale di sostegno.

E’ appena necessario dire che prima di intraprendere un qualsiasi programma, la Camera dovrebbe studiare ed analizzare le possibile linee d’azione e di attività, pesando i rischi contro le probabilità di efficacia e di fattibilità. Considerazioni dei costi, l’assicurazione del sostegno finanziario e di altro tipo da parte dei membri, adeguatezza dello staff e problemi similari richiederanno le considerazioni più accurate.

 


 

5. Le Università

 

L’assalto al sistema imprenditoriale non è montato nell’arco di pochi mesi. Si è gradualmente evoluto durante le scorse due decadi, appena percettibile nelle sue origini, e ha beneficiato (sic) di una gradualità che ha provocato una scarsa consapevolezza e molta meno reazione reale.

Anche se le origini, le fonti e le cause sono complesse ed interdipendenti, e ovviamente difficili da identificare senza una attenta qualifica, c’è ragione di credere che l'Università (campus) sia la fonte singola più dinamica.

Le facoltà di scienze sociali solitamente includono membri che sono insensibili al sistema imprenditoriale. Essi possono variare da Herbert Marcuse, marxista membro della Università della California a San Diego e convinto socialista, all’ambivalente critico liberale che trova molto di più da condannare che da lodare.

Questi membri delle facoltà non hanno bisogno di essere in maggioranza. Sono spesso delle persone attraenti e magnetiche; sono insegnanti stimolanti, e la loro contestazione attira gli studenti, che li seguono; sono scrittori prolifici e docenti; sono autori di molti dei libri di testo ed esercitano un’enorme influenza, molto maggiore del loro numero, sui loro colleghi e nel mondo accademico.

Le facoltà di scienze sociali (il sociologo, l’economista, il politologo e molti storici) tendono ad essere liberamente orientate, anche quando non sono presenti estremisti di sinistra. Questa non è una critica di per sé, in quanto la necessità di un pensiero liberale è essenziale per un punto di vista bilanciato. La difficoltà è che il “bilanciamento” brilla per la sua assenza in molti campus, con pochi membri di orientamento conservatore o convincimenti moderati, e anche quei relativamente pochi spesso sono meno articolati ed aggressivi dei loro colleghi di crociata.

 


L'Università di Yale

 

La situazione, che va avanti da molti anni con lo squilibrio in peggioramento, ha avuto un enorme impatto su milioni di giovani studenti americani. In un articolo sul settimanale Barron’s, cercando una risposta al perché così tanti giovani sono disillusi al punto di diventare rivoluzionari, si dice: “perché gli è stato insegnato così.” (11) O, come ha fatto notare l’editorialista Stewart Alsop, scrivendo della sua università: “Yale, come ogni altro college maggiore, sta laureando decine di giovani brillanti... che disprezzano il sistema politico ed economico americano.”

Poiché questi “giovani brillanti”, dai campus di tutto il paese, cercano opportunità per cambiare un sistema del quale è stato loro insegnato di diffidare, se non proprio di “disprezzarlo”, essi cercano impiego nei centri di reale potere ed influenza nel nostro paese, nello specifico:

1) nei media d’informazione, specialmente nella televisione;

2) nel governo, come uomini dello staff e consulenti a vari livelli;

3) nella politica elettiva;

4) come docenti e scrittori;

5) nelle facoltà a vari livelli di educazione.

Molti entrano nel sistema delle imprese, nel business e nelle professioni, e per la maggior parte scoprono velocemente la falsità di quello che è stato loro insegnato. Ma quelli che schivano la corrente principale del sistema spesso rimangono in posizioni chiave di influenza dove possono formare l’opinione pubblica e spesso dare forma all’azione del governo. In molti casi questi “intellettuali” finiscono in agenzie di regolamentazione o dipartimenti del governo con grande autorità sul sistema delle imprese in cui non credono.

Se l’analisi precedente è approssimativamente giusta, una delle priorità delle operazioni del business, e delle organizzazioni come la Camera, è di affrontare l’origine di questa ostilità nel campus. Poche cose sono più santificate nella vita americana della libertà accademica. Sarebbe fatale attaccare questo principio. Ma se la libertà accademica consiste nello stimare le qualità di “apertura”, “equità” ed “equilibrio”, che sono essenziali per il suo significato intellettuale, c’è una grande opportunità per un’azione costruttiva. La spinta di questa azione deve essere di ripristinare le qualità sopra menzionate nel mondo accademico.

 

Cosa Si Può Fare per i Campus

La responsabilità ultima per l’integrità intellettuale nei campus deve rimanere alle amministrazioni e alle facoltà dei nostri college e delle nostre università. Ma organismi come la Camera possono assistere e attivare cambiamenti costruttivi in molti modi, inclusi i seguenti:


Staff di Studiosi

La Camera dovrebbe considerare la creazione di uno staff di studiosi altamente qualificati nelle scienze sociali che credono nel sistema. Dovrebbe includere molti studiosi di fama nazionale la cui autorità sarebbe ampiamente rispettata, anche quando in disaccordo.


Staff di Oratori

Ci dovrebbe essere inoltre uno staff di oratori della massima competenza. Questo potrebbe includere gli studiosi e certamente quelli che parlano per la Camera dovrebbero articolare il prodotto degli studiosi.


Ufficio degli Oratori

In aggiunta al personale standard, la Camera dovrebbe avere un Ufficio degli Oratori, il quale dovrebbe includere gli avvocati più abili ed efficienti dal vertice del business americano.

Valutazione dei libri di testo

Lo Staff degli Studiosi (o preferibilmente un gruppo di studiosi indipendenti) dovrebbe valutare i libri di testo delle scienze sociali, specialmente quelli di economia, di scienze politiche e di sociologia. Questo dovrebbe essere un programma persistente.
L’oggetto di questa valutazione dovrebbe essere orientato verso
il ripristino del bilanciamento essenziale per la genuina libertà accademica.

 


I libri di testo: un mezzo efficace per la manipolazione delle giovani menti

 

Questo includerebbe l’assicurazione di un trattamento equo e obiettivo del nostro sistema di governo e del sistema d’impresa, dei suoi successi, della sua relazione base per i diritti e le libertà individuali, e la comparazione con i sistemi del socialismo, del fascismo e del comunismo.

La maggior parte dei libri di testo esistenti hanno una qualche sorta di comparazione, ma molti in maniera superficiale, parziale e non equa. Abbiamo visto il movimento per i diritti civili insistere nella riscrittura di molti libri di testo nelle nostre università e nelle nostre scuole. I sindacati, nella stessa maniera, insistono che i libri siano equi dal punto di vista dei lavoratori organizzati. Altri gruppi di cittadini interessati non hanno esitato a recensire, analizzare e criticare i libri e il materiale scolastico. In una società democratica, questo può essere un processo costruttivo e dovrebbe essere considerato come un aiuto ad una genuina libertà accademica e non come un'intrusione in essa.

Se gli autori, gli editori e gli utilizzatori dei libri di testo sanno che saranno soggetti, onestamente, equamente e in maniera approfondita, ad una recensione e ad una critica da eminenti studiosi che credono nel sistema americano, ci si può attendere un ritorno ad un bilanciamento più razionale.


Par Condicio nei Campus

La Camera dovrebbe insistere su di una divisione uguale del tempo nel circuito degli oratori dei college. L’FBI pubblica ogni anno una lista dei discorsi tenuti nei college da comunisti dichiarati. Nel 1970 il numero ha superato i 100. Ci sono state certamente molte centinaia di apparizioni dei Leftists e degli ultra liberali che sollecitano i punti di vista indicati precedentemente nel rapporto.

Non c’è stata una corrispondente rappresentazione del mondo degli affari americano, o di individui o organizzazioni che sono apparse a sostegno del sistema di governo e di business americano.

Ogni campus ha i suoi gruppi formali ed informali che invitano degli oratori. Ogni scuola di legge fa la stessa cosa. Molti college ed università sponsorizzano ufficialmente programmi di lezioni e conferenze. Noi tutti sappiamo dell’inadeguatezza della rappresentazione del business americano.

Si dirà che pochi inviti verranno offerti agli oratori della Camera (12). Questo indubitabilmente sarebbe vero, a meno che la Camera non insista aggressivamente sul diritto di essere ascoltata, di fatto insistendo su una “divisione equa del tempo”.

 


Robin Williams interpreta il prototipo dell'insegnante anti-sistema

nel film L'attimo fuggente (Dead Poets Society) di Peter Weir (1989)

 

Le amministrazioni delle università e la grande maggioranza dei gruppi studenteschi e dei comitati non sarebbero viste di buon occhio se fossero messe nella posizione di rifiutare pubblicamente un forum con diverse vedute, in quanto questa è la classica scusa per permettere ai comunisti di parlare.

I due ingredienti essenziali sono:

1) avere oratori di richiamo, eloquenti e ben informati;

e
2) esercitare un certo grado di pressione, sia pubblica sia privata, potrebbe essere necessario per assicurarsi l'opportunità di parlare. L’oggetto deve essere sempre informare e chiarire (sic!), e non semplicemente propagandare.


Bilanciamento delle Facoltà

Forse il problema più fondamentale è lo squilibrio delle facoltà. Correggere questo è davvero un progetto a difficile e lungo termine. Eppure deve essere intrapreso come una parte del programma complessivo. Questo significherebbe sollecitare la necessità di un bilanciamento delle facoltà sugli amministratori universitari e sui consigli di fondazione.

I metodi da impiegare richiedono una particolare attenzione, e le ovvie insidie devono essere evitate. Una pressione impropria sarebbe controproducente. Ma i concetti basilari di bilanciamento, equità e verità difficilmente incontreranno resistenza, se presentati ai consigli di fondazioni, per mezzo di scritti e discorsi, e con appelli alle associazioni e ai gruppi di ex allievi.

Questa è una strada lunga e non per i deboli di cuore. Ma se perseguita con integrità e convinzione essa potrebbe portare ad un rafforzamento sia della libertà accademica sia dei valori che hanno fatto dell’America la società più produttiva (sic!) di tutte.

 

Scuole di Specializzazione nel Business

La Camera dovrebbe godere di un particolare rapporto con le scuole di specializzazione nel business. Molto di quello che è stato suggerito sopra si applica a queste.

La Camera non dovrebbe richiedere in queste scuole anche corsi specifici che trattino l’intero àmbito del problema individuato in questa relazione? Questo è ora un addestramento essenziale per i dirigenti del futuro.

 


 

6. Istruzione secondaria


Mentre la prima priorità dovrebbe essere a livello dei college,
le tendenze di cui sopra sono sempre più evidenti nelle scuole superiori. Programmi d’azione, su misura per le scuole superiori e simili a quelli menzionati, dovrebbero essere presi in considerazione.

L’attuazione potrebbe divenire un programma basilare per le camere di commercio locali, anche se il controllo e la direzione, specialmente il controllo qualità, dovrebbero essere mantenuti dalla Camera Nazionale.



 

7. Cosa si può fare per il pubblico?

 

Raggiungere i campus e le scuole secondarie è fondamentale per il lungo periodo. Raggiungere il pubblico generale potrebbe essere più importante nel più breve periodo.

La prima premessa è quella di stabilire gli staff di eminenti professori, scrittori e oratori, che produrranno le riflessioni, le analisi, gli scritti e i discorsi. Sarà essenziale avere personale che sia profondamente addentro ai media e sappia come comunicare in modo efficace con il pubblico. Tra i mezzi più ovvi troviamo i seguenti:


Televisione
Il network televisivo nazionale dovrebbe essere monitorato nella stessa maniera dei libri di testo e dovrebbe essere tenuto sotto costante sorveglianza.

Ciò vale non solo per i “cosiddetti” programmi educativi (come “Selling of the Pentagon”), ma anche per le “news analysis” giornaliere, le quali spesso contengono il più insidioso tipo di critica al sistema d’impresa. (13) Sia che questa critica risulti dall’ostilità o da un’ignoranza economica, il risultato è la graduale erosione della fiducia nel “business” e nella libera impresa.

 

 

Sostituire il cervello con la televisione

 

Questo monitoraggio, per essere efficace, richiederebbe un esame costante dei testi di adeguati campioni di programmi. I reclami, ai media e alla Commissione Federale per le Comunicazioni, dovranno essere fatti prontamente e vigorosamente qualora i programmi siano sleali o inaccurati.

Una par condicio dovrebbe essere richiesta quando appropriata. Dovrebbe essere fatto lo sforzo di controllare che i programmi del tipo forum (The Today Show, Meet the Press) abbiano almeno le stesse opportunità per i sostenitori del sistema americano di partecipare a questi programmi quanto per quelli che lo attaccano.


Altri Media

Anche la radio e la stampa sono importanti, e ogni mezzo a disposizione dovrebbe essere impiegato per sfidare e confutare gli attacchi sleali, così come per presentare i casi affermativi attraverso questi media.

 

Le Riviste Accademiche

Pubblicare è particolarmente importante per la “facoltà degli studiosi” della Camera. Una delle chiavi per il successo dei membri della facoltà di sinistra e liberali è stata la loro passione per la “pubblicazione” e per le “lezioni”. Una passione simile deve esistere tra gli studiosi della Camera.

Potranno essere ideati degli incentivi per indurre a pubblicare maggiormente studiosi indipendenti che credono nel sistema.

Ci dovrà essere un flusso abbastanza costante di articoli degli studiosi presentati su un largo spettro di riviste e periodici, dalle riviste popolari (Life, Look, Reader’s Digest, etc.) a quelle intellettuali (Atlantic, Harper’s, Saturday Review, New York, etc.) (14) a varie riviste professionali.

 


As
servire gli intellettuali alla causa del capitalismo

 

Libri, Opuscoli e Paperback

Le edicole, negli aeroporti, nelle supermercati ed ovunque, sono piene di paperback e pamphlet che sostengono di tutto, dalla rivoluzione all’amore libero. Nessuno ne può trovare di attraenti e ben scritti che stiano dalla "nostra parte".

Sarà difficile contendere l’attenzione dei lettori con un Eldridge Cleaver o anche con un Charles Reich, ma non di meno lo sforzo deve essere fatto, su una scala abbastanza larga e con un’appropriata immaginazione per assicurarne un qualche successo, altrimenti questa opportunità di educare (sic!) il pubblico sarà irrimediabilmente persa.


Annunci a Pagamento

Il business paga centinaia di milioni di dollari ai media per la pubblicità. La maggior parte di questi sostiene specifici prodotti; molti sostengono un’immagine istituzionale; e alcune frazione di questi sostengono il sistema. Ma quest’ultimo caso è stato più o meno tangente ed è stato raramente parte di uno sforzo continuo ed importante per informare ed illuminare il popolo americano.

Se il business americano devolvesse solo il 10% della sua spesa annuale per questo scopo generale, sarebbe una spesa simil-governativa.

 


 

8. L’arena politica dimenticata

 

A conti fatti la contropartita, a meno di una rivoluzione, è ciò che fa il governo.

Il business è stato il capro espiatorio preferito di molti politici per molti anni. Ma la misura di quanto il gioco sia andato oltre si capisce meglio nelle visioni contro il business che vengono ora espresse da molti candidati per la Presidenza degli Stati Uniti. E’ ancora la dottrina marxista secondo la quale i paesi sono controllati dalle grandi aziende. Questa dottrina, parte consistente della propaganda di sinistra in tutto il mondo, ha un largo seguito tra gli americani.

Eppure, come ogni uomo d’affari sa, pochi elementi della società americana, oggi, hanno così poca influenza sul governo come il business, le corporation, o anche i milioni di azionisti delle stesse corporation. Se qualcuno ne dubitasse, fategli intraprendere il ruolo di “lobbista” a favore del punto di vista del business prima che i comitati del Congresso si riuniscano. La stessa situazione si ha nelle aule legislative della maggior parte degli stati e città.

 

 

Il Congresso U.S.A. a Washington

 

Oggi non si esagera dicendo che, in termini di influenza politica con il rispetto del corso della legislazione legislativa e governativa, i dirigenti del business americano siano veramente gli “uomini dimenticati”.

Esempio attuale di impotenza del business, e del quasi-disprezzo con cui il punto di vista degli imprenditori viene visto, è il precipitarsi dei politici a sostenere quasi tutte gli atti legislativi legati al “consumismo” o all’ “ambiente”.

I politici riflettono quello che credono essere il punto di vista maggioritario dei cittadini. E’ quindi evidente che la maggior parte dei politici si sta rendendo conto che il giudizio che il pubblico ha degli imprenditori e del loro punto di vista è di scarsa simpatia [sympathy nell’originale, che significa anche comprensione N.d.T.].

Il programma educativo sopra suggerito sarebbe volto ad illuminare il pensiero pubblico, non tanto sul ruolo dell’imprenditore singolo, quanto sul sistema che egli amministra, e che provvede alle merci, ai servizi e al lavoro dal quale il paese dipende.

Ma non si possono più rimandare azioni politiche dirette, mentre si aspetta un graduale cambiamento dell’opinione pubblica da effettuarsi attraverso l’educazione e l’informazione. Il business deve imparare la lezione, tanto tempo fa appresa dai lavoratori e da altri gruppi d’interesse.

Questa lezione è che il potere politico è necessario; che questo potere deve essere assiduamente coltivato; e che quando necessario, esso deve essere usato aggressivamente e con determinazione, senza quell’imbarazzo e senza quella riluttanza che sono state così caratteristiche del business americano.

Per quanto possa risultare sgradito alla Camera, essa dovrebbe considerare l’assunzione di un ruolo maggiore e più vigoroso nell’arena politica.

 


 

9. Opportunità trascurate nelle Corti giudiziarie

 

Il business americano e il sistema d’impresa sono stati colpiti tanto dalle Corti quanto dai rami legislativo ed esecutivo del governo. Con un sistema costituzionale come il nostro, specialmente con una Corte Suprema favorevole agli attivisti, il giudizio potrebbe essere il più importante strumento di cambiamento sociale, politico ed economico.
Le altre organizzazioni e gli altri gruppi, riconosciuto questo, sono state molto astute nello sfruttare le azioni giuridiche sul business americano.
 Forse i più attivi sfruttatori del sistema giudiziario sono stati i gruppi politici che vanno dai “liberali” alla sinistra estrema. L’Unione Americana per le Libertà Civili ne è un esempio. Essa intraprende o interviene in decine di casi ogni anno, e produce fascicoli "amicus Curiae" [termine giuridico che, tradotto letteralmente, significa "amico della corte": si riferisce a chiunque, che non sia parte in causa, offra volontariamente informazioni alla corte su un aspetto della legge o su altre parti del caso, N.d.R.] alla Corte Suprema i molti casi durante ogni seduta di quella corte.

I sindacati, i gruppi per i diritti civili ed ora le imprese di interesse pubblico sono estremamente attive nell’area giuridica. Il loro successo, spesso a spese del business, non è stato irrilevante.

 

 

Comprare i giudici può essere un ottimo affare in certi casi

 

Questa è una vasta area di opportunità per la Camera, se vorrà intraprendere il suo ruolo di oratrice per conto del business americano e se, in cambio, il business ha la volontà di finanziarla. 

Come con i professori universitari e gli oratori, la Camera necessiterà di uno staff di avvocati altamente competenti. In situazioni speciali, questo dovrebbe essere autorizzato ad ingaggiare, in veste di "consiglieri amici" nella Corte Suprema, avvocati di reputazione e fama nazionale. Dovrebbe essere posta la più grande cura nella selezione dei casi ai quali partecipare, o, nel caso, da istruire. Ma l’occasione merita lo sforzo necessario.

 


 

10. Il potere trascurato degli azionisti

 

Il pubblico medio pensa al “business” come ad una entità aziendale impersonale, posseduta da gente molto ricca e gestita da dirigenti sovra-pagati. C’è una quasi totale incapacità di rendersi conto che il “business”, attualmente, abbraccia in un modo o nell’altro, la maggior parte degli americani. Quelli ai quali il business fornisce un lavoro, costituiscono una classe abbastanza ovvia. Ma i 20 milioni di azionisti, la maggioranza dei quali sono di mezzi modesti, sono i reali detentori, i reali imprenditori, i veri capitalisti del nostro sistema. Essi forniscono il capitale che alimenta il sistema economico che ha prodotto il più alto standard di vita in tutta la storia. Eppure gli azionisti sono stati inefficaci come i dirigenti aziendali nella promozione di una genuina comprensione del nostro sistema o nell’esercizio di influenza politica.

La domanda che richiede un approfondito esame è come possa essere il peso e l’influenza degli azionisti, 20 milioni di votanti, mobilitato per sostenere:

1) un programma educativo;

e
2) un programma di azione politica.

Alle singole aziende è richiesto oggi di fare numerosi rapporti agli azionisti. Molte di queste hanno inoltre costose “riviste” che vengono date ad impiegati e azionisti. Queste opportunità di comunicare possono essere usate in maniera molto più efficiente come mezzo educativo.

L’azienda in sé deve dare prova di moderazione nell’intraprendere una azione politica e deve, di sicuro, rispettare assolutamente le leggi.

Ma non sarebbe fattibile, attraverso un affiliato della Camera o in altro modo, istituire una organizzazione nazionale di azionisti americani e dare loro abbastanza muscoli da essere influenti? 

 


 

11. Assumere un atteggiamento più aggressivo

 

Gli interessi del business, specialmente del grande business e le loro organizzazioni nazionali di commercio, hanno provato a mantenere un basso profilo, specialmente rispetto all’azione politica.

Come suggerito nell’articolo del Wall Street Journal, è stato abbastanza caratteristico della media dei dirigenti aziendali essere tolleranti, almeno in pubblico, con quelli che attaccavano le loro aziende e il sistema. Ben pochi imprenditori o organizzazioni delle imprese hanno risposto a tono.

C’è stata una predisposizione a placare, ad avvertire l’opposizione come disposta ad un compromesso, o come se fosse destinata a sparire dopo un certo lasso di tempo.

Il business ha evitato il confronto politico. Il business, abbastanza comprensibilmente, è stato respinto dalla molteplicità di domande non negoziabili fatte costantemente da gruppi di tutti i tipi che rappresentavano solo il loro interesse.

Mentre non sarebbe interesse del business responsabile, e nemmeno della Camera di Commercio degli Stati Uniti, intraprendere le tattiche irresponsabili di alcuni gruppi di pressione, è essenziale che chi parla a favore del sistema d’impresa, a tutti i livelli e ad ogni opportunità, sia molto più aggressivo che in passato.

Non ci devono essere esitazioni ad attaccare i Nader, i Marcuse e altri che apertamente cercano di distruggere il sistema. Non ci dovrebbe essere la minima esitazione a fare vigorosamente pressione in tutte le arene politiche per sostenere il sistema d’impresa. Né ci dovrebbe essere riluttanza a penalizzare politicamente quelli che vi si oppongono.

 

 

 Il manager deve imparare ad essere più aggressivo

 

Sotto questo aspetto molte lezioni posso essere apprese dai lavoratori organizzati. Il capo della AFL-CIO può non apparire agli imprenditori come il più accattivante od orientato al pubblico dei cittadini. Eppure, per molti anni, i capi dei sindacati hanno fatto molto efficacemente quello per cui erano pagati. Possono non essere amati, ma sono stati rispettati dove conta di più, dai politici, nei campus e tra i media.

E’ tempo per il business americano, che ha dimostrato la più grande capacità in tutta la storia di produrre e di influenzare la decisioni dei consumatori, di applicare vigorosamente il suo grande talento per la preservazione del sistema stesso.

 


 

12. Il costo del programma

 

Il tipo di programma descritto sopra (che include un’ampia combinazione di base di educazione e azione politica), se intrapreso a lungo termine ed con uno staff adeguato, richiederebbe il più generoso sostegno finanziario delle aziende americane mai ricevuto.

Sarebbe inoltre richiesta la partecipazione ad alti livelli negli affari della Camera.

Lo staff della Camera dovrebbe essere aumentato significativamente, con il massimo livello di qualità stabilito e mantenuto. I salari dovrebbero essere ai livelli di quelli pagati ai dirigenti chiave e dei più prestigiosi membri della facoltà. Dovrebbero essere reclutati professionisti dotati di grande abilità nella pubblicità e abituati a lavorare nei media, oratori, avvocati e altri specialisti.

E’ possibile che l’organizzazione della Camera stessa benefici dalla ricostruzione. Per esempio, come suggerito dalle esperienze dei sindacati, l’ufficio di Presidenza della Camera potrebbe essere una posizione di carriera full-time. Per assicurare la massima efficacia e continuità, il capo dell’ufficio esecutivo della Camera non dovrebbe cambiare ogni anno. Le funzioni ora in larga parte svolte dal consiglio potrebbero essere trasferite ad un presidente del consiglio dei soci, annualmente eletto tra i soci. La direzione, ovviamente, continuerà ad esercitare politiche di controllo.



 

13. Il controllo della qualità è essenziale 

 

Ingredienti essenziali dell’intero programma devono essere la responsabilità e il “controllo di qualità”.

Le pubblicazioni, gli articoli, i discorsi, i programmi dei media, la pubblicità, i fascicoli compilati nelle corti e le apparizioni prima dei comitati legislativi, tutto deve essere all'altezza dei più rigorosi standard di accuratezza e di eccellenza professionale. Devono meritarsi il massimo rispetto per il loro livello di pubblica responsabilità e di scolarizzazione, sia che si sia d’accordo con il loro punto di vista o meno.



 

14. Il rapporto con la libertà

 

La minaccia al sistema d’impresa non è solamente un problema d’economia. E’ anche una minaccia alla libertà individuale.

Questa è una grande verità, ora sommersa dalla retorica della nuova sinistra e di molti liberali, che deve essere riaffermata se questo programma deve avere un significato.

Sembra esserci scarsa consapevolezza che la sola alternativa alla libera impresa sono vari gradi di regolamentazioni burocratiche delle libertà individuali, che variano da un moderato socialismo al tallone di ferro delle dittature di destra o di sinistra.

Noi in America, per certi aspetti, abbiamo già fatto parecchi passi in avanti verso uno stato socialista, come se i bisogni e le complessità una vasta società urbana richiedessero tipi di regolazioni e di controllo che prima non erano necessari. In alcune aree, una simile regolamentazione e un simile controllo hanno seriamente compromesso sia la libertà del business che quella dei lavoratori, oltre che quella del pubblico in generale. Ma la maggior parte delle libertà rimane: la proprietà privata, i profitti privati, i sindacati, la contrattazione collettiva, la possibilità di scelta dei consumatori e l’economia di mercato, nella quale la competizione determina in larga misura i prezzi, la qualità e la varietà dei beni e dei servizi forniti ai consumatori.

Oltre che da questo attacco ideologico al sistema stesso (discusso in questa relazione), i suoi elementi essenziali sono minacciati da una tassazione iniqua e, più recentemente, dall’inflazione, che sembra essere incontrollabile (15). Ma, qualunque possa essere la causa della diminuzione della libertà economica, la verità è che la libertà come concetto è indiscutibile.

Come dimostrano le esperienze degli stati socialisti e totalitari, la contrazione e la negazione della libertà economica è seguita inevitabilmente dalle restrizioni governative sugli altri diritti cui siamo affezionati. E’ questo il messaggio, soprattutto, che deve essere portato nelle case di tutto il popolo americano.

  


Il "sogno americano"

 


 

15. Conclusioni

 

E’ appena necessario precisare che i punti di vista espressi sopra sono sperimentali e indicativi. Il primo passo dovrebbe essere uno studio approfondito. Ma questo sarebbe un futile esercizio, a meno che il Consiglio di Amministrazione della Camera non accetti le premesse fondamentali di questo studio, ossia che il business e il sistema delle imprese sono in grossi guai, e che siamo già in ritardo.

 



 

 

Note:

(1) Variamente chiamato: il “sistema di libera impresa”, “capitalismo” e “sistema del profitto.” Il sistema politico americano della democrazia sotto la guida della legge è anch'esso sotto attacco, spesso da parte degli stessi individui e delle stesse organizzazioni che cercano di minare il sistema d'impresa.

(2) Richmond News Leader, 8 Giugno 1970. Editoriale di William F. Buckley, Jr.

(3) N.Y. Times Service, articolo, ristampato dal Richmond Times-Dispatch, 17 Maggio 1971

(4) Stewart Alsop, Yale e il Pericolo Mortale, Neewsweek, 18 Maggio 1970

(5) Editoriale, Richmond Times-Dispatch, 7 Luglio 1971.

(6) Dr Milton Friedman, Professore di Economia, nella prefazione alla lezione del Dr. Arthur A. Shenfield al Rockford College intitolata “La Guerra Ideologica Contro la Società Occidentale”, copyright 1970 del Rockford College.

(7) Fortune. Maggio 1971, p. 145. Questa analisi di Fortune sull'influenza di Nader include la citazione della visita di Nader ad un college dove è stato pagato $ 2500 per “denunciare le grandi aziende americane con un linguaggio velenoso... portando a (travolgenti e spontanei) scoppi d'applausi” quando gli è stato chiesto se avesse intenzione di correre per la Presidenza.

(8) Un investimento di altissima qualità con un rischio inferiore alla media di perdita di capitale o di riduzione del reddito. Il termine è generalmente utilizzato per fare riferimento a titoli di società con una lunga storia di guadagni sostenuti e pagamenti di dividendi.

Definizione ripresa da http://business.yourdictionary.com/bluechip. N.d.T.

(9) The Washington Post, editoriale di William Raspberry, 28 Giugno 1971.

(10) Jeffrey St. John, The Wall Street journal, 21 Maggio 1971.

(11) Barron's National Business and Financial Weekly, “La Rottura Totale con l'America, La Quinta Conferenza Annuale degli Studiosi Socialisti.” 15 Settembre 1969.

(12) In molti campus la libertà di parola è stata negata a coloro che esprimano punti di vista moderati o conservatori.

(13) È stato stimato che il telegiornale serale dei vari network raggiunga ogni giorno qualcosa come 50,000,000 di Americani.

(14) Un esempio di un tipo di articolo che non può rimanere senza risposta è apparso sul popolare “The New York” il 19 Luglio 1971. Questo era intitolato “Un Manifesto Populista”, dell'ultra liberale Jack Newfield, che sostiene che “la necessità alla radice del nostro paese è quella di ridistribuire la ricchezza.”

(15) Il recente “blocco” dei prezzi e dei salari può ben essere giustificato dalla corrente crisi inflazionaria. Ma se imposto come misura permanente il sistema d'impresa avrà subito un colpo quasi mortale.

 



Traduzione a cura di Agostino Sergenti ed Emiliano Galati riveduta da Enrica Ciabatti.