MEMORANDUM
POWELL
Memorandum
Confidenziale:
Attacco
al Sistema Americano di Libera Impresa
DATA:
23 Agosto 1971
A:
Sig. Eugene B. Sydnor, Jr., Chairman, Education Committee,
U.S. Chamber of Commerce
FROM:
Lewis F. Powell, Jr.
Questo
memorandum è sottoposto su vostra richiesta come
base per la discussione del 24 Agosto con il Sig. Booth
(vicepresidente
esecutivo)
e altri alla Camera di Commercio degli Stati Uniti.
Lo scopo è di identificare il problema e suggerire
possibili percorsi di
intervento
per ulteriori considerazioni.
1.
Siamo sotto attacco
Dimensioni dell’Attacco
Nessuna
persona ragionevole può mettere in discussione che il sistema economico
americano sia sotto un ampio attacco
(1). Questo varia per portata, intensità, per tecniche impiegate e per livello
di visibilità. Ci sono sempre stati alcuni che si sono opposti al Sistema
Americano ed hanno preferito quello socialista o qualche altra forma di statismo
(comunismo o fascismo). Inoltre ci sono sempre stati i critici del sistema,
le cui critiche sono state sane e costruttive in quanto l’obbiettivo era
migliorare piuttosto che sovvertire o distruggere.
Ma quello che ora ci riguarda è del tutto nuovo nella storia dell’America.
Non si tratta di attacchi sporadici o isolati di relativamente pochi estremisti
o anche della minoranza dei quadri socialisti. Piuttosto l’assalto al
sistema di impresa è ampio e perseguito con coerenza. Sta guadagnando
slancio e converte.
Origini dell’Attacco
Le
origini sono varie e diffuse. Esse includono, non inaspettatamente, i
Comunisti, la Nuova Sinistra e altri vari rivoluzionari che vorrebbero
distruggere l’intero sistema, sia politico che economico.
Questi
estremisti della sinistra sono molto più numerosi, meglio finanziati e sempre
meglio accolti ed incoraggiati da altri elementi della società come mai prima
nella nostra storia. Ma rimangono una piccola minoranza, e non sono la
principale causa di preoccupazione.
Le
più inquietanti voci che si uniscono al coro dei critici vengono da elementi
perfettamente rispettabili della società: dai campus universitari, dal pulpito,
dai media, dalle riviste intellettuali e di letteratura, dalle arti, dalle
scienze e dai politici.
Nella maggior parte di questi gruppi, il movimento contro il sistema è
partecipato solo da minoranze. Eppure questi sono spesso i meglio articolati, i
più accesi e i più prolifici nello scrivere e nel parlare.
Inoltre
molti dei media, per vari motivi ed in vari modi, o volontariamente
accordano una pubblicità unica a questi “attaccanti”, o almeno permettono loro
di sfruttare i media per i loro scopi. Questo è vero specialmente per la
televisione, che ora gioca un ruolo predominante nella formazione del
pensiero, delle attitudini e delle emozioni della nostra gente.
Uno dei paradossi più sconcertanti del nostro tempo è misura in cui il
sistema dell’impresa tollera, se non proprio partecipa, alla sua stessa
distruzione.
I Campus
da cui molte critiche vengono emanate sono finanziati da:
1)
fondi fiscali generati in larga parte dal mondo degli affari americano;
e
2) contributi dei fondi di capitali controllati o generati dallo stesso
business americano. Le commissioni dei Fiduciari delle nostre università sono
prevalentemente composte da uomini e donne che sono leader nel sistema.
Una scena di "Fragole e sangue" ("The strawberry
statement") del 1970
film di culto di Stuart Hagmann sulla protesta giovanile nei Campus americani
La
maggior parte dei media,
incluse il sistema delle Tv nazionali, sono posseduti e teoricamente
controllati da aziende le quali dipendono dai profitti e dal sistema d’impresa
per sopravvivere.
Tono
dell'Attacco
Questo
memorandum non è il luogo per documentare in dettaglio il tono, il carattere o
l’intensità dell’attacco.
Le
seguenti citazioni saranno sufficienti a dare un’idea generale:
William
Kunstler, accolto
caldamente nei campus ed elencato in un recente sondaggio come il “più ammirato
avvocato americano” incita la platea come segue: "Voi dovete imparare a
combattere nelle strade, a ribellarvi, a sparare con le pistole. Impareremo a
fare tutte quelle cose di cui i padroni hanno paura" (2).
I
New Leftists che tengono conto dei consigli di Kunstler stanno iniziando
ad agire, non solo contro gli uffici di reclutamento militare e contro le
fabbriche di munizioni, ma contro una varietà di affari: “Dal Febbraio 1970, le
filiali (della Bank of America) sono state attaccate 39 volte, 22 volte con
dispositivi esplosivi e 17 con bombe incendiarie o da piromani.” (3)
Anche
se i portavoce dei New Leftists stanno avendo successo nel radicalizzare
migliaia di giovani, la più grande causa di preoccupazione sta nell’ostilità
di riformatori e liberali rispettabili. E’ la somma totale dei loro punti
di vista e della loro influenza che potrebbe fatalmente indebolire o
distruggere il sistema.
Una
descrizione agghiacciante di quello che sta venendo insegnato in molti dei
nostri campus è stata descritta da Stewart Alsop: “Yale, come ogni altro
college, sta laureando decine di giovani brillanti che stanno praticando la
'politica della disperazione' [the politics of despair nell’originale
N.d.T.]. Questi giovani uomini disprezzano il sistema politico ed economico
americano... (le loro) menti sembrano essere completamente chiuse. Loro
ragionano, non attraverso discussioni razionali, ma per slogan irrazionali.”
(4)
Un
recente sondaggio in 12 campus rappresentativi ha riportato che: “Almeno la
metà degli studenti è a favore della socializzazione delle industrie di base
degli Stati Uniti.” (5) Un professore in visita al Rockford College
dall’Inghilterra ha tenuto una serie di letture intitolata “La Guerra
Ideologica Contro la Società Occidentale”, nella quale egli documenta in
che misura i membri della comunità intellettuale stanno conducendo una guerra
ideologica contro le imprese e contro i valori della società occidentale.
In
una prefazione a queste letture, il famoso Dr. Milton Friedman di
Chicago avvertì: “E’ cristallino che le fondamenta della nostra libera società
siano sotto un forte attacco ad ampio raggio, non dai Comunisti o altre
cospirazioni, ma da persone fuorviate che ripetono a pappagallo ed
involontariamente servono fini che non vorrebbero intenzionalmente promuovere.”
(6)
Forse
il più efficace antagonista del mondo degli affari americano è Ralph Nader,
che, largamente grazie ai media, è diventato una leggenda del suo tempo e un
idolo di milioni di Americani. Un recente articolo di Fortune parla di Nader
nella maniera seguente: “La passione che lo guida, ed egli è un uomo
appassionato, ha lo scopo di voler sfasciare del tutto il bersaglio del suo
odio, ossia il potere delle aziende. Egli pensa, e lo dice senza mezzi
termini, che i dirigenti aziendali devono andare in prigione per aver
defraudato i consumatori con merci scadenti, avvelenato il cibo con additivi
chimici e aver volontariamente prodotto prodotti non sicuri che potrebbero
mutilare o uccidere gli acquirenti. Sottolinea inoltre come non stia parlando
solo di imbonitori porta a porta [Fly-By-Night hucksters nell’originale
N.d.T.], ma del top management delle grandi compagnie d’affari (7) [blue
chip business (8) nell’originale N.d.T.].
Un sit-in di protesta di studenti in un campus americano nei
primi anni '70
Un assalto frontale è stato portato al nostro governo, al nostro sistema di
giustizia e alla libera impresa dal Professor Charles Reich di Yale nel
suo libro largamente pubblicizzato “The Greening of America” pubblicato nello
scorso inverno.
I
precedenti riferimenti illustrano l’ampio, infuocato attacco al sistema stesso.
Ci sono innumerevoli precedenti di questi colpi che minano la fiducia e
confondono il pubblico.
Gli
obiettivi preferiti sono le proposte di incentivi fiscali attraverso variazioni dei tassi
d’ammortamento e i crediti d’investimento. Queste sono di solito descritte dai
media come “agevolazioni fiscali”, “scappatoie” o “benefici fiscali” a
beneficio del business. Secondo un editorialista del Post, queste misure
saranno a beneficio “solo dei ricchi e delle grandi compagnie.” (9) E’
sconcertante come molti politici utilizzino la stessa argomentazione, ossia che
le misure fiscali di questo tipo siano di beneficio solo al “business” senza
beneficiare “il povero.” Il fatto che questo sia o una demagogia politica o
un’ignoranza economica è di scarso conforto.
Questa
impostazione di “ricco” contro “povero”, del business contro le persone, è il
tipo più a buon mercato e pericoloso di politica.
2.
L'apatia
e le mancanze del business
Qual
è stata la risposta del business a questo massiccio assalto ai suoi fondamenti economici, alla sua
filosofia, al suo diritto di continuare a gestire i propri affari e quindi alla
sua integrità?
La
dolorosa e triste verità è che il business, inclusi i consigli di
amministrazione e i maggiori dirigenti di grandi e piccole compagnie e
organizzazioni a tutti i livelli, spesso hanno risposto, se non del tutto,
con la riappacificazione, l’inettitudine e ignorando il problema. Ci sono
certo molte eccezioni a questa radicale generalizzazione. Ma l’effetto netto di
queste risposte è stato di fatto scarsamente visibile.
In
tutta franchezza, deve essere riconosciuto che gli imprenditori non sono stati
addestrati o equipaggiati per condurre questa guerrilla con quelli che
fanno propaganda contro il sistema, cercando insidiosamente e costantemente
di sabotarlo. Il ruolo tradizionale dei dirigenti è stato quello di gestire, di
produrre, di vendere, di creare lavoro, di fare profitti, di migliorare lo
standard di vita, di essere guide della comunità, di servire nei consigli degli
istituti di carità ed educativi, ed in generale di essere buoni cittadini.
Questi
hanno portato avanti i loro compiti molto bene. Ma hanno mostrato poco stomaco
per confronti aspri con i loro critici, e scarse abilità in efficaci dibattiti
intellettuali e filosofici.
Un editoriale recentemente apparso sul Wall Street Journal era intitolato: “Un
appunto alla GM: Perché non controbattere?” (10) Anche se indirizzato alla
GM, l’articolo era un avvertimento a tutte le aziende americane. L’editorialista
St. John scriveva: “La General Motors, come tutte le aziende americane in
generale, è “chiaramente nei guai” perché un bromuro intellettuale è stato
sostituito a una chiara esposizione del proprio punto di vista.”
La sede della General Motors a Detroit
Il
Sig. St. John ha quindi commentato la tendenza dei leader d’affari a scendere a
compromessi e a placare le critiche. Egli cita le concessioni che Nader ha
ottenuto dal management, e parla di “visione fallace che molti imprenditori hanno
verso i loro critici.”
Egli
traccia un parallelo con la tattica errata di molti presidi dei college: “I presidi hanno imparato troppo tardi che
la pacificazione serve a distruggere la libertà di parola, la libertà
accademica e le borse di studio genuine. La concessione di una richiesta
radicale di un campus da parte dei direttori non poteva che dare dei frutti che
ben presto sarebbero cresciuti fino ad equivalere a una richiesta di resa senza
condizioni.”
Non
è necessario essere pienamente d’accordo con il Sig. St. John. Ma la maggior
parte degli osservatori concorderà che l’essenza del suo messaggio è il
tono. Il business americano è “chiaramente nei guai”; la risposta all’ampio
ventaglio di critiche è stata inefficace, ed ha incluso la pacificazione; è
venuto il momento, anzi era atteso da tempo, per la saggezza, l’ingegno e le
risorse del business americano di essere radunate contro quelli che vorrebberlo
distruggerlo.
3.
Responsabilità
dei dirigenti aziendali
Che
cosa dovrebbe essere fatto nello specifico?
La
prima cosa essenziale, un prerequisito ad ogni azione efficace, è per gli
imprenditori considerare questo problema come una responsabilità primaria
della gestione aziendale.
La
necessità primaria è per gli imprenditori riconoscere che il fine ultimo
potrebbe essere la sopravvivenza, sopravvivenza di quello che noi chiamiamo
libero sistema d’impresa, e tutto quello che questo significa per la forza e
per la prosperità dell’America e la libertà del suo popolo.
E’
passato da molto il tempo in cui un amministratore delegato di una azienda
maggiore si liberava delle sue responsabilità mantenendo una soddisfacente
crescita dei profitti, tenendo debitamente conto delle responsabilità pubbliche
e sociali dell’azienda. Se il nostro sistema deve sopravvivere, i vertici
devono essere altrettanto attenti a tutelare e a preservare il sistema stesso.
Questo
comporta molto di più che una accresciuta enfasi sulle “relazioni pubbliche” o
negli “affari governativi”, due aree nelle quali le aziende hanno da tempo investito
somme cospicue.
Manager o Superman? Supermanager!
Un significativo primo passo per le singole aziende potrebbe essere il
designare un vicepresidente esecutivo (con poteri maggiori degli altri
vice) la cui responsabilità è di neutralizzare, sul fronte più ampio,
l’attacco al sistema delle imprese. Il dipartimento delle relazioni
pubbliche potrebbe essere uno dei compiti fondanti assegnati a questo
dirigente, ma le sue responsabilità dovrebbero comprendere alcuni tipi di
attività riportati oltre nel rapporto. Il suo budget ed il suo staff dovranno
essere adeguati allo scopo.
4.
Il
possibile ruolo della Camera di Commercio
Ma
le attività indipendenti e non coordinate delle singole aziende, per quanto
importanti esse siano, non saranno sufficienti. La forza sta
nell’organizzazione, in un’attenta pianificazione di lungo periodo e in
un’attuazione in coerenza con l’azione per un indefinito periodo di anni, in un
grado di finanziamento disponibile solo con uno sforzo congiunto, e in un
potere politico disponibile solo attraverso un’azione unitaria e una
organizzazione nazionale.
Inoltre
vi è una comprensibile riluttanza da parte di ogni azienda nell’andare troppo
lontano e rendersi visibile come bersaglio.
Il
ruolo della Camera di Commercio è quindi fondamentale. Altre organizzazioni nazionali
(specialmente quelle di vari gruppi industriali e di commercio) dovrebbero
unirsi nello sforzo, ma nessun’altra organizzazione appare essere così ben
posizionata come la Camera. Essa unisce una posizione strategica con un’ottima
reputazione e un sostegno su larga base. Inoltre, e questo è un merito
incommensurabile, ci sono centinaia di Camere di Commercio locali che possono
giocare un ruolo fondamentale di sostegno.
E’
appena necessario dire che prima di intraprendere un qualsiasi programma, la
Camera dovrebbe studiare ed analizzare le possibile linee d’azione e di
attività, pesando i rischi contro le probabilità di efficacia e di
fattibilità. Considerazioni dei costi, l’assicurazione del sostegno finanziario
e di altro tipo da parte dei membri, adeguatezza dello staff e problemi
similari richiederanno le considerazioni più accurate.
5.
Le Università
L’assalto
al sistema imprenditoriale non è montato nell’arco di pochi mesi. Si è
gradualmente evoluto durante le scorse due decadi, appena percettibile nelle sue origini, e
ha beneficiato (sic) di una gradualità che ha provocato una scarsa
consapevolezza e molta meno reazione reale.
Anche
se le origini, le fonti e le cause sono complesse ed interdipendenti, e
ovviamente difficili da identificare senza una attenta qualifica, c’è
ragione di credere che l'Università (campus) sia la fonte singola più dinamica.
Le
facoltà di scienze sociali solitamente includono membri che sono insensibili al
sistema imprenditoriale.
Essi possono variare da Herbert Marcuse, marxista membro della
Università della California a San Diego e convinto socialista, all’ambivalente
critico liberale che trova molto di più da condannare che da lodare.
Questi
membri delle facoltà non hanno bisogno di essere in maggioranza. Sono spesso
delle persone attraenti e magnetiche; sono insegnanti stimolanti, e la loro
contestazione attira gli studenti, che li seguono; sono scrittori prolifici e
docenti; sono autori di molti dei libri di testo ed esercitano un’enorme
influenza, molto maggiore del loro numero, sui loro colleghi e nel mondo
accademico.
Le
facoltà di scienze sociali
(il sociologo, l’economista, il politologo e molti storici) tendono ad essere
liberamente orientate, anche quando non sono presenti estremisti di sinistra.
Questa non è una critica di per sé, in quanto la necessità di un pensiero
liberale è essenziale per un punto di vista bilanciato. La difficoltà è che il
“bilanciamento” brilla per la sua assenza in molti campus, con pochi membri di
orientamento conservatore o convincimenti moderati, e anche quei relativamente
pochi spesso sono meno articolati ed aggressivi dei loro colleghi di crociata.
L'Università di Yale
La
situazione, che va avanti da molti anni con lo squilibrio in peggioramento, ha
avuto un enorme impatto su milioni di giovani studenti americani. In un articolo sul settimanale Barron’s,
cercando una risposta al perché così tanti giovani sono disillusi al punto di
diventare rivoluzionari, si dice: “perché gli è stato insegnato così.” (11) O,
come ha fatto notare l’editorialista Stewart Alsop, scrivendo della sua
università: “Yale, come ogni altro college maggiore, sta laureando decine di
giovani brillanti... che disprezzano il sistema politico ed economico
americano.”
Poiché
questi “giovani brillanti”, dai campus di tutto il paese, cercano opportunità
per cambiare un sistema del quale è stato loro insegnato di diffidare, se non
proprio di “disprezzarlo”, essi cercano impiego nei centri di reale
potere ed influenza nel nostro paese, nello specifico:
1)
nei media d’informazione, specialmente nella televisione;
2)
nel governo, come uomini dello staff e consulenti a vari livelli;
3)
nella politica elettiva;
4)
come docenti e scrittori;
5)
nelle facoltà a vari livelli di educazione.
Molti
entrano nel sistema delle imprese, nel business e nelle professioni, e per la
maggior parte scoprono velocemente la falsità di quello che è stato loro
insegnato. Ma quelli che schivano la corrente principale del sistema spesso
rimangono in posizioni chiave di influenza dove possono formare l’opinione
pubblica e spesso dare forma all’azione del governo. In molti casi questi
“intellettuali” finiscono in agenzie di regolamentazione o dipartimenti del
governo con grande autorità sul sistema delle imprese in cui non credono.
Se
l’analisi precedente è approssimativamente giusta, una delle priorità delle
operazioni del business, e delle organizzazioni come la Camera, è di affrontare
l’origine di questa ostilità nel campus. Poche cose sono più santificate
nella vita americana della libertà accademica. Sarebbe fatale attaccare questo
principio. Ma se la libertà accademica consiste nello stimare le qualità di
“apertura”, “equità” ed “equilibrio”, che sono essenziali per il suo
significato intellettuale, c’è una grande opportunità per un’azione
costruttiva. La spinta di questa azione deve essere di ripristinare le qualità
sopra menzionate nel mondo accademico.
Cosa
Si Può Fare per i Campus
La
responsabilità ultima per l’integrità intellettuale nei campus deve rimanere
alle amministrazioni e alle facoltà dei nostri college e delle nostre
università. Ma organismi come la Camera possono assistere e attivare
cambiamenti costruttivi in molti modi, inclusi i seguenti:
Staff di Studiosi
La
Camera dovrebbe considerare la creazione di uno staff di studiosi altamente
qualificati nelle scienze sociali che credono nel sistema. Dovrebbe includere
molti studiosi di fama nazionale la cui autorità sarebbe ampiamente rispettata,
anche quando in disaccordo.
Staff di Oratori
Ci
dovrebbe essere inoltre uno staff di oratori della massima competenza. Questo
potrebbe includere gli studiosi e certamente quelli che parlano per la Camera
dovrebbero articolare il prodotto degli studiosi.
Ufficio degli Oratori
In
aggiunta al personale standard, la Camera dovrebbe avere un Ufficio degli
Oratori, il quale dovrebbe includere gli avvocati più abili ed efficienti dal
vertice del business americano.
Valutazione dei libri di testo
Lo
Staff degli Studiosi (o preferibilmente un gruppo di studiosi indipendenti)
dovrebbe valutare i libri di testo delle scienze sociali, specialmente quelli
di economia, di scienze politiche e di sociologia. Questo dovrebbe essere un
programma persistente.
L’oggetto di questa valutazione dovrebbe essere orientato verso il
ripristino del bilanciamento essenziale per la genuina libertà accademica.
I libri di testo: un mezzo efficace per la manipolazione delle
giovani menti
Questo
includerebbe l’assicurazione di un trattamento equo e obiettivo del nostro
sistema di governo e del sistema d’impresa, dei suoi successi, della sua
relazione base per i diritti e le libertà individuali, e la comparazione con i
sistemi del socialismo, del fascismo e del comunismo.
La
maggior parte dei libri di testo esistenti hanno una qualche sorta di
comparazione, ma molti in maniera superficiale, parziale e non equa. Abbiamo
visto il movimento per i diritti civili insistere nella riscrittura di molti
libri di testo nelle nostre università e nelle nostre scuole. I sindacati,
nella stessa maniera, insistono che i libri siano equi dal punto di vista dei
lavoratori organizzati. Altri gruppi di cittadini interessati non hanno esitato
a recensire, analizzare e criticare i libri e il materiale scolastico. In
una società democratica, questo può essere un processo costruttivo e dovrebbe
essere considerato come un aiuto ad una genuina libertà accademica e non come un'intrusione
in essa.
Se
gli autori, gli editori e gli utilizzatori dei libri di testo sanno che saranno
soggetti, onestamente, equamente e in maniera approfondita, ad una recensione e
ad una critica da eminenti studiosi che credono nel sistema americano, ci si
può attendere un ritorno ad un bilanciamento più razionale.
Par
Condicio nei Campus
La
Camera dovrebbe insistere su di una divisione uguale del tempo nel circuito
degli oratori dei college. L’FBI pubblica ogni anno una lista dei discorsi
tenuti nei college da comunisti dichiarati. Nel 1970 il numero ha superato i
100. Ci sono state certamente molte centinaia di apparizioni dei Leftists e
degli ultra liberali che sollecitano i punti di vista indicati precedentemente
nel rapporto.
Non
c’è stata una corrispondente rappresentazione del mondo degli affari americano, o di individui o organizzazioni che sono
apparse a sostegno del sistema di governo e di business americano.
Ogni
campus ha i suoi gruppi formali ed informali che invitano degli oratori. Ogni scuola
di legge fa la stessa cosa. Molti college ed università sponsorizzano
ufficialmente programmi di lezioni e conferenze. Noi tutti sappiamo
dell’inadeguatezza della rappresentazione del business americano.
Si
dirà che pochi inviti verranno offerti agli oratori della Camera (12). Questo
indubitabilmente sarebbe vero, a meno che la Camera non insista
aggressivamente sul diritto di essere ascoltata, di fatto insistendo su una
“divisione equa del tempo”.
Robin Williams interpreta il prototipo dell'insegnante anti-sistema
nel film L'attimo fuggente (Dead Poets Society) di Peter Weir
(1989)
Le
amministrazioni delle università e la grande maggioranza dei gruppi
studenteschi e dei comitati non sarebbero viste di buon occhio se fossero messe
nella posizione di rifiutare pubblicamente un forum con diverse vedute, in
quanto questa è la classica scusa per permettere ai comunisti di parlare.
I
due ingredienti essenziali sono:
1)
avere oratori di richiamo, eloquenti e ben informati;
e
2) esercitare un certo grado di pressione, sia pubblica sia privata,
potrebbe essere necessario per assicurarsi l'opportunità di parlare. L’oggetto
deve essere sempre informare e chiarire (sic!), e non
semplicemente propagandare.
Bilanciamento delle Facoltà
Forse
il problema più fondamentale è lo squilibrio delle facoltà. Correggere
questo è davvero un progetto a difficile e lungo termine. Eppure deve essere
intrapreso come una parte del programma complessivo. Questo significherebbe
sollecitare la necessità di un bilanciamento delle facoltà sugli amministratori
universitari e sui consigli di fondazione.
I
metodi da impiegare richiedono una particolare attenzione, e le ovvie insidie
devono essere evitate. Una pressione impropria sarebbe controproducente. Ma i
concetti basilari di bilanciamento, equità e verità difficilmente incontreranno
resistenza, se presentati ai consigli di fondazioni, per mezzo di scritti e
discorsi, e con appelli alle associazioni e ai gruppi di ex allievi.
Questa
è una strada lunga e non per i deboli di cuore. Ma se perseguita con integrità e
convinzione essa potrebbe portare ad un rafforzamento sia della libertà
accademica sia dei valori che hanno fatto dell’America la società più
produttiva (sic!) di tutte.
Scuole
di Specializzazione nel Business
La
Camera dovrebbe godere di un particolare rapporto con le scuole di
specializzazione nel business. Molto di quello che è stato suggerito sopra si
applica a queste.
La
Camera non dovrebbe richiedere in queste scuole anche corsi specifici che
trattino l’intero àmbito del problema individuato in questa relazione? Questo è
ora un addestramento essenziale per i dirigenti del futuro.
6.
Istruzione
secondaria
Mentre la prima priorità dovrebbe essere a livello dei college, le tendenze
di cui sopra sono sempre più evidenti nelle scuole superiori. Programmi
d’azione, su misura per le scuole superiori e simili a quelli menzionati,
dovrebbero essere presi in considerazione.
L’attuazione
potrebbe divenire un programma basilare per le camere di commercio locali,
anche se il controllo e la direzione, specialmente il controllo qualità,
dovrebbero essere mantenuti dalla Camera Nazionale.
7.
Cosa si può fare per il pubblico?
Raggiungere
i campus e le scuole secondarie è fondamentale per il lungo periodo.
Raggiungere
il pubblico generale potrebbe essere più importante nel più breve periodo.
La
prima premessa è quella di stabilire gli staff di eminenti professori,
scrittori e oratori, che produrranno le riflessioni, le analisi, gli scritti e
i discorsi. Sarà essenziale avere personale che sia profondamente
addentro ai media e sappia come comunicare in modo efficace con il pubblico.
Tra i mezzi più ovvi troviamo i seguenti:
Televisione
Il network televisivo nazionale dovrebbe essere monitorato nella stessa
maniera dei libri di testo e dovrebbe essere tenuto sotto costante sorveglianza.
Ciò
vale non solo per i “cosiddetti” programmi educativi (come “Selling of
the Pentagon”), ma anche per le “news analysis” giornaliere, le quali
spesso contengono il più insidioso tipo di critica al sistema d’impresa. (13)
Sia che questa critica risulti dall’ostilità o da un’ignoranza economica, il
risultato è la graduale erosione della fiducia nel “business” e nella libera
impresa.
Sostituire il cervello
con la televisione
Questo
monitoraggio, per essere efficace, richiederebbe un esame costante dei testi
di adeguati campioni di programmi. I reclami, ai media e alla Commissione
Federale per le Comunicazioni, dovranno essere fatti prontamente e
vigorosamente qualora i programmi siano sleali o inaccurati.
Una
par condicio dovrebbe essere richiesta quando appropriata. Dovrebbe
essere fatto lo sforzo di controllare che i programmi del tipo forum (The
Today Show, Meet the Press) abbiano almeno le stesse opportunità per i
sostenitori del sistema americano di partecipare a questi programmi quanto per
quelli che lo attaccano.
Altri Media
Anche
la radio e la stampa sono importanti,
e ogni mezzo a disposizione dovrebbe essere impiegato per sfidare e confutare
gli attacchi sleali, così come per presentare i casi affermativi attraverso
questi media.
Le
Riviste Accademiche
Pubblicare
è particolarmente importante per la “facoltà degli studiosi” della Camera. Una
delle chiavi per il successo dei membri della facoltà di sinistra e liberali è
stata la loro passione per la “pubblicazione” e per le “lezioni”. Una passione
simile deve esistere tra gli studiosi della Camera.
Potranno
essere ideati degli incentivi per indurre a pubblicare maggiormente studiosi
indipendenti che credono nel sistema.
Ci
dovrà essere un flusso abbastanza costante di articoli degli studiosi
presentati su un largo spettro di riviste e periodici, dalle riviste popolari
(Life, Look, Reader’s Digest, etc.) a quelle intellettuali (Atlantic, Harper’s,
Saturday Review, New York, etc.) (14) a varie riviste professionali.
Asservire gli
intellettuali alla causa del capitalismo
Libri,
Opuscoli e Paperback
Le
edicole, negli aeroporti, nelle supermercati ed ovunque, sono piene di paperback
e pamphlet che sostengono di tutto, dalla rivoluzione all’amore libero.
Nessuno ne può trovare di attraenti e ben scritti che stiano dalla "nostra
parte".
Sarà
difficile contendere l’attenzione dei lettori con un Eldridge Cleaver o anche
con un Charles Reich, ma non di meno lo sforzo deve essere fatto, su una scala
abbastanza larga e con un’appropriata immaginazione per assicurarne un qualche
successo, altrimenti questa opportunità di educare (sic!) il pubblico
sarà irrimediabilmente persa.
Annunci a Pagamento
Il
business paga centinaia di milioni di dollari ai media per la pubblicità. La maggior parte di questi sostiene
specifici prodotti; molti sostengono un’immagine istituzionale; e alcune
frazione di questi sostengono il sistema. Ma quest’ultimo caso è stato
più o meno tangente ed è stato raramente parte di uno sforzo continuo ed
importante per informare ed illuminare il popolo americano.
Se
il business americano devolvesse solo il 10% della sua spesa annuale per questo
scopo generale, sarebbe una spesa simil-governativa.
8. L’arena politica dimenticata
A conti fatti la contropartita, a
meno di una rivoluzione, è ciò che fa il governo.
Il business è stato il capro
espiatorio preferito di molti politici per molti anni. Ma la
misura di quanto il gioco sia andato oltre si capisce meglio nelle visioni
contro il business che vengono ora espresse da molti candidati per la
Presidenza degli Stati Uniti. E’ ancora la
dottrina marxista secondo la quale i paesi sono controllati dalle grandi
aziende. Questa dottrina, parte consistente della propaganda di sinistra in
tutto il mondo, ha un largo seguito tra gli americani.
Eppure, come ogni uomo d’affari
sa, pochi elementi della
società americana, oggi, hanno così poca influenza sul governo come il business,
le corporation, o anche i milioni di azionisti delle stesse corporation. Se
qualcuno ne dubitasse, fategli intraprendere il ruolo di “lobbista” a favore
del punto di vista del business prima che i comitati del Congresso si
riuniscano. La stessa situazione si ha nelle aule legislative della maggior
parte degli stati e città.
Il Congresso U.S.A. a Washington
Oggi non si esagera dicendo che,
in termini di influenza politica con il rispetto del corso della legislazione
legislativa e governativa, i dirigenti del business americano siano veramente
gli “uomini dimenticati”.
Esempio attuale di impotenza del
business, e del quasi-disprezzo con cui il punto di vista degli imprenditori
viene visto, è il precipitarsi dei politici a sostenere quasi tutte gli atti
legislativi legati al “consumismo” o all’ “ambiente”.
I politici riflettono quello che
credono essere il punto di vista maggioritario dei cittadini. E’
quindi evidente che la maggior parte dei politici si sta rendendo conto che il
giudizio che il pubblico ha degli imprenditori e del loro punto di vista è di
scarsa simpatia [sympathy nell’originale,
che significa anche comprensione N.d.T.].
Il programma educativo sopra
suggerito sarebbe volto ad illuminare il pensiero pubblico, non tanto sul ruolo
dell’imprenditore singolo, quanto sul sistema che egli amministra, e che
provvede alle merci, ai servizi e al lavoro dal quale il paese dipende.
Ma non si possono più rimandare
azioni politiche dirette, mentre si aspetta un graduale cambiamento
dell’opinione pubblica da effettuarsi attraverso l’educazione e l’informazione. Il
business deve imparare la lezione, tanto tempo fa appresa dai lavoratori e da
altri gruppi d’interesse.
Questa lezione è che il potere
politico è necessario; che questo potere deve essere assiduamente coltivato; e
che quando necessario, esso deve essere usato aggressivamente e con
determinazione, senza quell’imbarazzo e senza quella riluttanza
che sono state così caratteristiche del business americano.
Per quanto possa risultare
sgradito alla Camera, essa dovrebbe considerare l’assunzione di un ruolo
maggiore e più vigoroso nell’arena politica.
9. Opportunità trascurate nelle
Corti giudiziarie
Il business americano e il
sistema d’impresa sono stati colpiti tanto dalle Corti quanto dai rami
legislativo ed esecutivo del governo. Con un sistema costituzionale come il
nostro, specialmente con una
Corte Suprema favorevole agli attivisti, il giudizio potrebbe essere il più
importante strumento di cambiamento sociale, politico ed economico.
Le altre organizzazioni e gli altri gruppi, riconosciuto questo, sono state
molto astute nello sfruttare le azioni giuridiche sul business americano. Forse i più attivi sfruttatori del
sistema giudiziario sono stati i gruppi politici che vanno dai “liberali” alla
sinistra estrema. L’Unione Americana per le Libertà Civili ne è un esempio.
Essa intraprende o interviene in decine di casi ogni anno, e produce fascicoli
"amicus Curiae" [termine giuridico che, tradotto letteralmente,
significa "amico della corte": si riferisce a chiunque, che non sia
parte in causa, offra volontariamente informazioni alla corte su un aspetto
della legge o su altre parti del caso, N.d.R.] alla Corte Suprema i molti
casi durante ogni seduta di quella corte.
I sindacati, i gruppi per i
diritti civili ed ora le imprese di interesse pubblico sono estremamente attive
nell’area giuridica. Il loro successo, spesso a spese del business, non è stato
irrilevante.
Comprare i giudici può essere un ottimo affare in certi casi
Questa è una vasta area di
opportunità per la Camera, se vorrà intraprendere il suo ruolo di oratrice per
conto del business americano e se, in cambio, il business ha la volontà di
finanziarla.
Come con i professori
universitari e gli oratori, la Camera necessiterà di uno staff di avvocati altamente
competenti. In situazioni speciali, questo dovrebbe essere autorizzato ad
ingaggiare, in veste di "consiglieri amici" nella Corte Suprema,
avvocati di reputazione e fama nazionale. Dovrebbe essere posta la più grande
cura nella selezione dei casi ai quali partecipare, o, nel caso, da istruire.
Ma l’occasione merita lo sforzo necessario.
10. Il potere trascurato degli
azionisti
Il pubblico medio pensa al
“business” come ad una entità aziendale impersonale, posseduta da gente molto
ricca e gestita da dirigenti sovra-pagati. C’è
una quasi totale incapacità di rendersi conto che il “business”, attualmente,
abbraccia in un modo o nell’altro, la maggior parte degli americani. Quelli ai quali il business fornisce
un lavoro, costituiscono una classe abbastanza ovvia. Ma i 20 milioni di azionisti, la
maggioranza dei quali sono di mezzi modesti, sono
i reali detentori, i reali imprenditori, i veri capitalisti del nostro sistema.
Essi forniscono il capitale che alimenta il sistema economico che ha prodotto
il più alto standard di vita in tutta la storia. Eppure gli azionisti sono
stati inefficaci come i dirigenti aziendali nella promozione di una genuina
comprensione del nostro sistema o nell’esercizio di influenza politica.
La domanda che richiede un
approfondito esame è come possa essere il peso e l’influenza degli azionisti,
20 milioni di votanti, mobilitato
per sostenere:
1) un programma educativo;
e
2) un programma di azione politica.
Alle singole aziende è richiesto
oggi di fare numerosi rapporti agli azionisti. Molte di queste hanno inoltre
costose “riviste” che vengono date ad impiegati e azionisti. Queste opportunità
di comunicare possono essere usate in maniera molto più efficiente come mezzo
educativo.
L’azienda in sé deve dare prova
di moderazione nell’intraprendere una azione politica e deve, di sicuro,
rispettare assolutamente le leggi.
Ma non sarebbe fattibile,
attraverso un affiliato della Camera o in altro modo, istituire una organizzazione
nazionale di azionisti americani e dare loro abbastanza muscoli da essere
influenti?
11.
Assumere un
atteggiamento più aggressivo
Gli interessi del business,
specialmente del grande business e le loro organizzazioni nazionali di
commercio, hanno provato a mantenere un basso profilo, specialmente
rispetto all’azione politica.
Come suggerito nell’articolo del
Wall Street Journal, è stato abbastanza caratteristico della media dei
dirigenti aziendali essere tolleranti, almeno in pubblico, con quelli che
attaccavano le loro aziende e il sistema. Ben pochi imprenditori o
organizzazioni delle imprese hanno risposto a tono.
C’è stata una predisposizione a
placare, ad avvertire l’opposizione come disposta ad un compromesso, o come se fosse
destinata a sparire dopo un certo lasso di tempo.
Il business ha evitato il
confronto politico. Il business, abbastanza comprensibilmente, è stato respinto
dalla molteplicità di domande non negoziabili fatte costantemente da gruppi di
tutti i tipi che rappresentavano solo il loro interesse.
Mentre non sarebbe interesse del
business responsabile, e nemmeno della Camera di Commercio degli Stati Uniti,
intraprendere le tattiche irresponsabili di alcuni gruppi di pressione, è essenziale che chi parla a
favore del sistema d’impresa, a tutti i livelli e ad ogni opportunità, sia
molto più aggressivo che in passato.
Non ci devono essere esitazioni
ad attaccare i Nader, i Marcuse e altri che apertamente cercano di distruggere
il sistema. Non ci dovrebbe essere la minima esitazione a fare vigorosamente
pressione in tutte le arene politiche per sostenere il sistema d’impresa. Né ci dovrebbe essere riluttanza a
penalizzare politicamente quelli che vi si oppongono.
Il manager deve imparare ad essere più aggressivo
Sotto questo aspetto molte lezioni posso essere
apprese dai lavoratori organizzati. Il capo della AFL-CIO può non apparire
agli imprenditori come il più accattivante od orientato al pubblico dei
cittadini. Eppure, per molti anni, i capi dei sindacati hanno fatto molto
efficacemente quello per cui erano pagati. Possono non essere amati, ma sono
stati rispettati dove conta di più, dai politici, nei campus e tra i media.
E’ tempo per il business
americano, che ha dimostrato la più grande capacità in tutta la storia di
produrre e di influenzare la decisioni dei consumatori, di applicare vigorosamente il suo
grande talento per la preservazione del sistema stesso.
12. Il costo del programma
Il tipo di programma descritto
sopra (che include un’ampia combinazione di base di educazione e azione
politica), se intrapreso a lungo termine ed con uno staff adeguato,
richiederebbe il più generoso
sostegno finanziario delle aziende americane mai ricevuto.
Sarebbe inoltre richiesta la partecipazione ad alti
livelli negli affari della Camera.
Lo staff della Camera dovrebbe
essere aumentato significativamente, con il massimo livello di qualità
stabilito e mantenuto. I salari dovrebbero essere ai livelli di quelli pagati
ai dirigenti chiave e dei più prestigiosi membri della facoltà. Dovrebbero
essere reclutati professionisti dotati di grande abilità nella pubblicità e
abituati a lavorare nei media, oratori, avvocati e altri specialisti.
E’ possibile che l’organizzazione
della Camera stessa benefici dalla ricostruzione. Per esempio, come suggerito
dalle esperienze dei sindacati, l’ufficio
di Presidenza della Camera potrebbe essere una posizione di carriera full-time.
Per assicurare la massima efficacia e continuità, il capo dell’ufficio
esecutivo della Camera non dovrebbe cambiare ogni anno. Le funzioni ora in
larga parte svolte dal consiglio potrebbero essere trasferite ad un presidente
del consiglio dei soci, annualmente eletto tra i soci. La direzione,
ovviamente, continuerà ad esercitare politiche di controllo.
13. Il controllo della qualità è essenziale
Ingredienti essenziali
dell’intero programma devono essere la
responsabilità e il “controllo di qualità”.
Le pubblicazioni, gli articoli, i
discorsi, i programmi dei media, la pubblicità, i fascicoli compilati nelle
corti e le apparizioni prima dei comitati legislativi, tutto deve essere
all'altezza dei più rigorosi standard di accuratezza e di eccellenza
professionale. Devono meritarsi il massimo rispetto per il loro livello di
pubblica responsabilità e di scolarizzazione, sia che si sia d’accordo con il
loro punto di vista o meno.
14. Il rapporto con la libertà
La minaccia al sistema d’impresa
non è solamente un problema d’economia. E’
anche una minaccia alla libertà individuale.
Questa è una grande verità, ora
sommersa dalla retorica della nuova sinistra e di molti liberali, che deve
essere riaffermata se questo programma deve avere un significato.
Sembra esserci scarsa
consapevolezza che la sola
alternativa alla libera impresa sono vari gradi di regolamentazioni
burocratiche delle libertà individuali, che variano da un moderato
socialismo al tallone di ferro delle dittature di destra o di sinistra.
Noi in America, per certi
aspetti, abbiamo già fatto
parecchi passi in avanti verso uno stato socialista, come se i bisogni e le
complessità una vasta società urbana richiedessero tipi di regolazioni e di
controllo che prima non erano necessari. In alcune aree, una simile
regolamentazione e un simile controllo hanno seriamente compromesso sia la
libertà del business che quella dei lavoratori, oltre che quella del pubblico
in generale. Ma la maggior
parte delle libertà rimane: la proprietà privata, i profitti privati, i
sindacati, la contrattazione collettiva, la possibilità di scelta dei
consumatori e l’economia di mercato, nella quale la competizione determina in
larga misura i prezzi, la qualità e la varietà dei beni e dei servizi forniti
ai consumatori.
Oltre che da questo attacco
ideologico al sistema stesso (discusso in questa relazione), i suoi elementi
essenziali sono minacciati da una tassazione iniqua e, più recentemente,
dall’inflazione, che sembra essere incontrollabile (15). Ma, qualunque possa
essere la causa della diminuzione della libertà economica, la verità è che la
libertà come concetto è indiscutibile.
Come dimostrano le esperienze
degli stati socialisti e totalitari, la contrazione e la negazione della
libertà economica è seguita inevitabilmente dalle restrizioni governative sugli
altri diritti cui siamo affezionati. E’ questo il messaggio, soprattutto, che
deve essere portato nelle case di tutto il popolo americano.
Il "sogno
americano"
15. Conclusioni
E’ appena necessario precisare che i
punti di vista espressi sopra sono sperimentali e indicativi. Il primo
passo dovrebbe essere uno studio approfondito. Ma questo sarebbe un futile
esercizio, a meno che il Consiglio di Amministrazione della Camera non accetti
le premesse fondamentali di questo studio, ossia che il business e il sistema
delle imprese sono in grossi guai, e che siamo già in ritardo.
Note:
(1) Variamente chiamato: il “sistema di libera impresa”,
“capitalismo” e “sistema del profitto.” Il sistema politico americano della
democrazia sotto la guida della legge è anch'esso sotto attacco, spesso da
parte degli stessi individui e delle stesse organizzazioni che cercano di
minare il sistema d'impresa.
(2) Richmond News Leader,
8 Giugno 1970. Editoriale di William F. Buckley, Jr.
(3) N.Y. Times Service,
articolo, ristampato dal Richmond Times-Dispatch, 17 Maggio 1971
(4) Stewart Alsop, Yale e
il Pericolo Mortale, Neewsweek, 18 Maggio 1970
(5) Editoriale, Richmond
Times-Dispatch, 7 Luglio 1971.
(6) Dr Milton Friedman,
Professore di Economia, nella prefazione alla lezione del Dr. Arthur A.
Shenfield al Rockford College intitolata “La Guerra Ideologica Contro la Società
Occidentale”, copyright 1970 del Rockford College.
(7) Fortune. Maggio 1971,
p. 145. Questa analisi di Fortune sull'influenza di Nader include la citazione
della visita di Nader ad un college dove è stato pagato $ 2500 per “denunciare
le grandi aziende americane con un linguaggio velenoso... portando a
(travolgenti e spontanei) scoppi d'applausi” quando gli è stato chiesto se
avesse intenzione di correre per la Presidenza.
(8) Un investimento di
altissima qualità con un rischio inferiore alla media di perdita di capitale o
di riduzione del reddito. Il termine è generalmente utilizzato per fare
riferimento a titoli di società con una lunga storia di guadagni sostenuti e
pagamenti di dividendi.
Definizione ripresa da
http://business.yourdictionary.com/bluechip. N.d.T.
(9) The Washington Post,
editoriale di William Raspberry, 28 Giugno 1971.
(10) Jeffrey St. John, The Wall Street journal, 21
Maggio 1971.
(11) Barron's National
Business and Financial Weekly, “La Rottura Totale con l'America, La Quinta
Conferenza Annuale degli Studiosi Socialisti.” 15 Settembre 1969.
(12) In molti campus la
libertà di parola è stata negata a coloro che esprimano punti di vista moderati
o conservatori.
(13) È stato stimato che
il telegiornale serale dei vari network raggiunga ogni giorno qualcosa come
50,000,000 di Americani.
(14) Un
esempio di un tipo di articolo che non può rimanere senza risposta è apparso
sul popolare “The New York” il 19 Luglio 1971. Questo era intitolato “Un
Manifesto Populista”, dell'ultra liberale Jack Newfield, che sostiene che
“la necessità alla radice del nostro paese è quella di ridistribuire la
ricchezza.”
(15) Il
recente “blocco” dei prezzi e dei salari può ben essere giustificato dalla
corrente crisi inflazionaria. Ma se imposto come misura permanente il sistema
d'impresa avrà subito un colpo quasi mortale.
Traduzione a cura di Agostino
Sergenti ed Emiliano Galati riveduta da Enrica Ciabatti.
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