"Tu
viene
kwa, peskiolino italiano... io preparato
te krande festa!"
FALSO!
L’Europa,
e in particolare il sistema Euro, è
la punizione.
Germania
e Francia fanno le regole e gli altri Paesi le subiscono.
La gabbia dell’Euro è un vero castigo, una dittatura
finanziaria soprattutto per i Paesi del Sud Europa (Italia,
Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo, i cosiddetti "PIIGS").
L’Euro
è un sistema criminoso attraverso cui si impongono
perdita di sovranità, austerità e ricatti
che finiscono per condannare all'impoverimento graduale
fasce sempre più ampie di popolazione.
Basti
pensare all’obbligo del pareggio di bilancio
- vero e proprio suicidio politico ed economico che,
su richiesta esplicita della Germania, l’Europa
ha imposto nelle Costituzioni di questi Paesi attraverso
la ratifica del Fiscal
Compact, con l’obiettivo di far cedere definitivamente
altro potere e sovranità agli organismi non eletti
degli Eurocrati (Commissione Europea in primis).
Col
pareggio di bilancio lo Stato potrà spendere
ogni anno solo un importo pari a quello che ha prelevato
con le tasse dalle nostre tasche: anzi, nel Fiscal
Compact il governo italiano si è impegnato
a tassare in misura addirittura maggiore rispetto alla
spesa (surplus di bilancio)!
Ricordiamo
che la spesa pubblica finanzia le scuole,
gli ospedali, i trasporti, in generale i servizi al
cittadino. L’obiettivo è ricattare i governi
futuri impedendo loro di fare scelte democratiche per
accelerare le privatizzazioni (acqua e servizi
pubblici essenziali in primis, in barba
ai referendum popolari) che fruttano enormi profitti
all’élite finanziaria e rendono schiavi
noi consumatori di beni primari (il fenomeno è
chiamato in gergo tecnico "captive demand").
Consideriamo
poi il caso di Paesi che, come Svezia ed Inghilterra,
non hanno aderito all'Euro, ma fanno parte comunque
dell’Unione Europea: questi Paesi non subiscono diktat
e ricatti da parte degli altri Stati, conservando piena
autonomia in politica economica e monetaria. Peccato
che l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, certo
in modo non casuale, consenta l’uscita unilaterale dall’Unione Europea, ma non dall’euro. Pertanto,
non certo per colpa nostra, il recesso dalla moneta unica deve necessariamente andare
di pari passo con l'uscita dall'Unione Europea.
Del
resto avremmo un enorme appiglio nel fatto
che, come fa notare il Prof. Guarino, rinomato costituzionalista, la
disparità di trattamento fra i vari Stati viola
l'articolo 11 della Costituzione italiana (l'Italia
"consente, in condizioni di parità
con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità
necessarie").
Se
l’Italia uscisse dall’Euro, altro che punizione: sarebbe
una vera liberazione anche per tutti gli altri Paesi
prigionieri di questo incubo.
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