A
CHI DOBBIAMO I SOLDI?
A chi dobbiamo questo
denaro? In altre
parole, com'è
composto il debito
pubblico italiano?
Oggi,
in seguito alla "cura
Monti", tale
debito ha sfondato
abbondantemente
il tetto dei 2.000
miliardi (2.014
per l'esattezza
nel dicembre del
2012), che corrispondono
a 82.192 euro
di debito per ogni
famiglia italiana:
ma andiamo
a vedere come stavano
le cose fino a pochi
mesi fa (agosto
del 2011), quando,
ai tempi del deprecato
governo Berlusconi, il
debito pubblico
era di "soli"
1.577 miliardi:
Come
potete vedere dal
grafico sopra, a
quell'epoca il
grosso del debito
era stato contratto
soprattutto con banche
(d'Italia ed estere,
commerciali e finanziarie),
ma anche con assicurazioni
e investitori stranieri,
che avevano aperto
conti nel Tesoro
con i titoli di
Stato. Solo
un misero 6%
era dovuto
ai risparmiatori
italiani.
Attenzione,
però! Che
succede a questo
punto?
"
Questa
la situazione a marzo del 2012:
Nel
frattempo la situazione è ulteriormente cambiata,
ed ora, secondo stime recenti, il nostro "debito
pubblico" è posseduto al 70% circa da investitori
italiani. E' questo il motivo per cui appare assolutamente
sconsigliabile l'ipotesi di "ristrutturazione del
debito" caldeggiata da Beppe Grillo, che
si tradurrebbe in un danno enorme per i cittadini italiani.
L'intera questione è stata chiarita da noi qui.
Comunque
stiano le cose,
il nostro debito era
quasi tutto debito
monetario ed era
una diretta conseguenza
della nostra mancanza
di moneta di proprietà
(sovranità
monetaria), che
ci costringe a chiedere
il denaro in prestito
alle banche ed agli
speculatori.
Quello
che ci manda in
passivo, e crea
così il debito
pubblico,
sono gli
interessi che dobbiamo
pagare,
e questi interessi
sono dovuti proprio
al fatto che
l'Italia non ha
più la sovranità
monetaria e deve
quindi prendere
in prestito gli
euro sui mercati dei capitali, i quali ovviamente
decidono i tassi d’interesse
a loro esclusivo
vantaggio.
Quindi, per
poter pagare gli
interessi sul debito
pubblico, il governo dovrà
aumentare ancor
di più il
surplus di bilancio
che già abbiamo,
cioè dovrà
tassarci molto di
più di quanto
già ci tassi
oggi. E via
così, in
una
spirale sempre crescente
di impoverimento.
Già
oggi siamo in
una condizione di
automatico impoverimento
(appunto perché
il surplus che già
abbiamo significa
che lo Stato
toglie dai nostri
conti correnti più
di quanto vi versa),
ma da qui in
avanti l’automatismo
di impoverimento
si decuplicherà.
E tutto questo solo
perché oggi,
con l'euro non sovrano,
lo Stato non può
emettere denaro,
ma solo prenderlo
in prestito dall’esterno.
E per pagare quegli
interessi sul debito
pubblico il Tesoro
è costretto
a venire a batter
cassa da noi, che
di denaro ne abbiamo
(e ne avremo) sempre
di meno.
Ora
pensate a questo:
se l’Italia avesse
avuto in questi
ultimi anni la propria
moneta sovrana,
avrebbe potuto innanzi
tutto evitare di
creare un surplus
di bilancio primario,
e quindi per anni
ci avrebbe tassati
di meno di quanto
spendeva per noi
cittadini, e saremmo
tutti più
ricchi e protetti.
E in secondo luogo,
oggi se ne infischierebbe del debito
e dei suoi interessi,
esattamente come
se ne infischia il
Giappone,
che ha un debito
doppio del nostro,
ma ha lo Yen
sovrano.
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