Questi soldi, come avevo già spiegato tempo fa in questo articolo, servono sostanzialmente a prendere denaro dalle tasche dei cittadini per trasferirlo nelle casse dello Stato; dalle casse dello Stato finiscono in quelle delle istituzioni europee sovranazionali create per "salvare" gli Stati in difficoltà (EFSF e MES appunto). Da questi organismi, i fondi vengono poi trasferiti ai paesi in difficoltà (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, Cipro), in modo che questi paesi possano così ripagare i propri debiti (per lo più privati, non pubblici!) e restituire i soldi ai loro creditori. E chi sono i loro creditori? In primis, banche tedesche e francesi che, da un lato, hanno acquistato i titoli di Stato dei paesi della periferia; dall’altro, soprattutto, hanno prestato soldi a famiglie, aziende e banche del sud Europa, facendo così aumentare il debito privato verso l'estero di questi paesi.
Ecco cos’è in pratica l’austerità , ecco a cosa servono i sacrifici che continuano a chiederci.
Il conto (secondo i dati della Banca d’Italia, p. 18) ammonta a 50 miliardi e 839 milioni di euro! E ovviamente il tassametro corre (considerando che l’Italia ha firmato anche il “Fiscal compact” e continuerà a contribuire al MES):