Com'è
possibile tutto questo in un regime che si definisce
democratico?
La
risposta è semplice e mette in luce quello che
è l'incorreggibile difetto di base della democrazia,
ben noto già agli antichi Greci: l'ignoranza (in
greco amathìa) della popolazione, che
non ha altro mezzo per informarsi se non il ricorso
ai media. Controllando i media si ha in mano la
partita, ed è evidente che il Partito Unico dell'Euro,
comunque si concretizzi e qualunque nome assuma
per illudere la gente di avere una possibilità
di scelta, esercita quel controllo totale sui media che è
tipico delle dittature: è solo grazie al plagio
ed alla disinformazione, infatti, che
il sistema si regge; le responsabilità dei giornalisti
in tal senso sono pesantissime, e chi tenta di bucare
il muro dell'omertà mediatica, come il giornalista
Paolo Barnard [7],
subisce un vero e proprio apartheid. In Grecia, per esempio, è
in atto un autentico genocidio, ma nessuno lo sa,
perché nessuno deve sapere: i telegiornali
continuano a parlare "d'altro" o a dipingere
una situazione rassicurante che non ha alcun rapporto
con la realtà, per tranquillizzare le vittime predestinate
e sopire le coscienze fino al punto di non ritorno
(quello che in gergo si chiama "tecnica della rana
bollita" [8]).
Quando
non sarà più sufficiente il lavaggio del
cervello, verrà verosimilmente usata per
reprimere le rivolte la Gendarmeria Europea (EuroGendFor)
istituita dal Trattato di Velsen nel 2007.
Tanto basta per comprendere come
il termine "democrazia" sia totalmente
svuotato del suo significato, agitato
come un vuoto feticcio da una classe di governo in perfetta
malafede, erede di ideologi come
Crozier, Huntington
e Watanuki, che nel
celebre rapporto redatto nel 1975 per la Commissione Trilaterale
denunciarono senza mezzi termini l'insostenibilità della democrazia
nel mondo contemporaneo [9].
Chiunque si accosti all'argomento
con mente libera da pregiudizi non può non rendersi conto
dell'enorme
inganno in cui siamo stati tratti con la complicità
di una classe politica indegna e collusa,
completamente dimentica di una verità fondamentale
che intendiamo ribadire con la massima forza: e cioè
che è la politica (in quanto massima espressione
filosofica) a dover governare l'economia, e non il contrario.
Sono i mercati a dover essere al servizio dell'uomo,
non l'uomo dei mercati, oggi elevati, come afferma
il giovane filosofo Diego Fusaro,
al rango di divinità dalla moderna
teologia della Globalizzazione, che ha sostituito
la religione tradizionale e che viene praticata dagli
adepti di quello che Gramsci definì
efficacemente "cretinismo economico"
[10].
L'economia
DEVE servire l'interesse collettivo, ed in tal senso
dev'essere indirizzata da politici degni di questo nome.
Qualsiasi altra ipotesi, in quanto anti-umana ancor
più che antidemocratica, è da noi fermamente
respinta: ogni sforzo possibile deve essere posto
in atto per spazzare via una classe politica di tal
fatta, per costruire da zero un soggetto politico
completamente nuovo, attento al benessere della popolazione
e rispettoso del dettato della Costituzione italiana.
[1]
Art.
1: "L’Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al
popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione”.
Art.
4: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano
effettivo questo diritto.”Art.
11: "L’Italia [...] consente, in condizioni
di parità con gli altri Stati, alle limitazioni
di sovranità necessarie ad un ordinamento che
assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove
e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte
a tale scopo.”
Art.
32: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività,
e garantisce cure gratuite agli indigenti.”
Art.
33: La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione
ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e
gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire
scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo
Stato.”
Art.
35: “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le
sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l’elevazione
professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli
accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad
affermare e regolare i diritti del lavoro.”
Art.
36: "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione
proporzionata alla quantità e qualità
del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare
a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.”
Art.
38: "I lavoratori hanno diritto che siano preveduti
ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita
in caso di infortunio, malattia, invalidità e
vecchiaia, disoccupazione involontaria.”
Art.
41: "L’iniziativa economica privata è
libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità
sociale o in modo da recare danno alla sicurezza,alla
libertà, alla dignità umana. La legge
determina i programmi e i controlli opportuni perché
l’attività economica pubblica e privata possa
essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”
Art.
47: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio
in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla
l’esercizio del credito."
Art.
54: "Tutti i cittadini hanno il dovere di essere
fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione
e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche
hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore,
prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge."
(Fonte:
http://www.governo.it/Governo/Costituzione/CostituzioneRepubblicaItaliana.pdf)
[2]
Cfr. http://metempsicosi.altervista.org/Conferenza/videomonti.htm
[3]
Si veda in proposito il contributo di Mattia Corsini
Ars
Economica 101 - Politica economica e crisi
[4]
http://www.repubblica.it/economia/2013/05/27/news/crescita_austerity_krugman-59753106/
[5]
http://krugman.blogs.nytimes.com/2013/09/03/the-austerian-mask-slips/?nl=opinion&emc=edit_ty_20130904&_r=1,
tradotto sul Sole 24 Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2013-09-13/francia-darti-pena-183712.shtml?uuid=AbiQaSWI&fromSearch
[6]http://www.ilmoralista.it/2013/06/12/gli-elementi-costitutivi-del-neonazismo-tecnocratico-interiorizzati-dal-partito-democratico/
[7]
Cfr. il saggio «Il
più grande crimine», http://www.paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf
[8]
Cfr. http://www.scenarieconomici.it/il-governo-gli-italiani-e-la-rana-bollita/
[9]
Michel Crozier, Samuel Huntington e Joji Watanuki, «The Crisis of Democracy: Report on the Governability of Democracies to the Trilateral Commission», New York University Press, 1975
[10]
Cfr. http://www.youtube.com/watch?v=_n0GH5vyObk
|