L'identificazione
delle "tre
Marie"
è oltremodo
controversa: ci si domanda
se si tratti delle
stesse persone oppure
no; e nel primo
caso, fatta salva
l'identità
di Maria Maddalena,
come siano da conciliare
le diverse indicazioni
fornite per le altre
due. Inoltre non
è del tutto
sicuro il loro numero:
quando infatti
Giovanni (19:25)
dice "Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella (o
cognata?) di sua madre Maria di Clèofa e Maria di Màgdala",
il testo, in assenza
di segni di punteggiatura,
può essere
inteso in due modi
diversi: "sua
madre, la sorella
di sua madre Maria
di Clèofa
e Maria di Magdala"
(con "sorella"
apposizione di Maria
di Clèofa),
oppure: "sua
madre, la sorella
di sua madre, Maria
di Clèofa
e Maria di Magdala",
per un totale di
quattro Marie.
Resta
il fatto che la
tradizione è
concorde nel riconoscerne
solo tre, come dimostra
l'iconografia religiosa.
E'
possibile formulare
le seguenti ipotesi:
-
che la Salome citata
da
Marco sia quella
che Matteo chiama "la
madre dei figli
di Zebedèo"
e la Maria
di Clèofa
giovannea sia la "Maria
madre di Giacomo
il minore e di Giuseppe
(Joses)"
di Marco e Matteo; in
questa ipotesi il nome di
Maria madre di Gesù
verrebbe taciuto,
forse perché
dato per scontato,
e le Marie,
contando anche Maria
Maddalena, sarebbero
quattro e non tre:
Maria madre di Gesù,
Maria Maddalena,
Maria di Clèofa
e Maria Salome;
Tuttavia
questa ipotesi è
in contrasto con
la precedente
qualifica di Giacomo
e Giuseppe come
fratelli di Gesù,
giacché sia
la loro madre che
il loro padre (Clèofa)
sarebbero diversi,
e mi sembra quindi
da respingere;
- che
la Salome di Marco
e "la madre
dei figli di Zebedèo"
di Matteo siano
la stessa persona,
Maria di Clèofa,
e che la "Maria
madre di Giacomo
il minore e di Giuseppe
(Joses)"
di Marco e Matteo sia
per l'appunto Maria
madre di Gesù,
il che sarebbe pienamente
coerente con la qualifica
di Giacomo e Giuseppe
come fratelli di
Gesù e lascerebbe
inalterato il numero
di tre fornito (pare)
da
Giovanni ed anche
l'identità
tradizionale delle "tre
Marie": Maria madre
di Gesù, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
Tuttavia seri
ostacoli si
oppongono anche
a questa
seconda identificazione:
prima di tutto è
davvero strano che
i due evangelisti
non abbiano qualificato
la Madonna, se di
lei si tratta,
come Maria madre
di Gesù,
così come
fa Giovanni; in
secondo luogo è
lecito domandarsi
per quale motivo
vengano nominati
solo due
dei quattro fratelli
di Gesù:
precisamente
i due figli di Alfeo
(poiché Giacomo
è figlio
di Alfeo, anche
Giuseppe sarà
figlio
dello stesso padre).
Duccio
di Buoninsegna,
Le tre Marie
al sepolcro di Gesù
(XIV sec.)
Ne
nascono due ipotesi
contrastanti:
-
che si tratti
di un'altra Maria diversa dalla madre di
Gesù, una donna non meglio identificata il cui marito era Alfeo; ma in tal caso, dov'è la madre
di Gesù?
Perché non
compare sotto la
croce? La sua assenza
in un frangente
del genere è
assurda ed inspiegabile,
oltre ad essere
smentita dal testo
giovanneo, e supporre
che Marco e Matteo
nominino ben tre
Marie senza fare
cenno alla Madonna
è ancora
più assurdo;
tutto questo ci
costringe a respingere
l'ipotesi;
-
che Maria madre
di Gesù abbia
sposato in seconde
nozze, dopo
la morte di Giuseppe,
un uomo di nome
Alfeo, dal quale
ebbe questi due
figli, che dunque
non sarebbero fratelli,
ma (come vuole la
tradizione ortodossa)
fratellastri
di Gesù.
Comunque
stiano le cose,
in Atti
1:14 si afferma
che "i fratelli
di Gesù" erano presenti con gli apostoli a Gerusalemme quando
la Chiesa ebbe
inizio dopo la dipartita di Gesù;
lo stesso Giacomo appare più tardi negli Atti come il capo della chiesa di Gerusalemme
(Atti 15:13-19; vedi anche 21:18). Anche
secondo lo storico ebreo Giuseppe Flavio
(I sec. d.C.), il leader degli
ebrei,
messo a morte per lapidazione nel
62
d.C.,
era "il fratello di Gesù, che era chiamato Cristo, il cui nome era Giacomo" (Antichità Giudaiche
XX,200).
Ma questo Giacomo era
anche un apostolo? Non
sembrerebbe. Egli non viene mai nominato direttamente come tale nel Nuovo Testamento;
se ne è dedotto che il suo rapporto familiare con Gesù gli attribuiva un ruolo speciale. Tuttavia
Paolo, che divenne lui stesso un apostolo, sembra indicare la
funzione apostolica di Giacomo quando scrive di una sua visita a Gerusalemme: ἕτερον δὲ τῶν ἀποστόλων οὐκ εἶδον, εἰ μὴ Ἰάκωβον τὸν ἀδελφὸν τοῦ κυρίου: "non
ho visto nessuno degli altri
apostoli, tranne Giacomo,
il fratello del Signore"
(Galati 1:19). Ma alcuni studiosi hanno suggerito
una traduzione alternativa,
a mio parere molto
discutibile: "a parte gli apostoli non
ho visto nessuno, se non Giacomo, il fratello del Signore ".
Torniamo
ora al Loghion
12 del
Vangelo
di Tommaso: "I
discepoli dissero
a Gesù: -
Sappiamo che tu
ci lascerai: chi
è che sarà
grande sopra di
noi? - Gesù
rispose loro: -
Dovunque andrete
seguirete Giacomo
il Giusto, colui
a motivo del quale
sono stati creati
il cielo e la terra.
-"
Questo
detto di Gesù
Cristo, che non
compare nel Nuovo
Testamento, conferma
la collocazione
su un piano molto
elevato della figura
di Giacomo il Giusto,
il capo della Chiesa
di Gerusalemme ucciso
per ordine del sommo
sacerdote Anano
verso il 62 d.C.
Ma,
si
dirà,
l'attendibilità
di
un
apocrifo
(sia
pure
antichissimo)
è
dubbia;
può
darsi,
ma
il
succo
del
discorso
non
cambia:
infatti
la
tradizione di un
primato di Giacomo,
o almeno di una
sua autorità
pari a quella di
Pietro, è
comunque un tema
presente anche nei
testi
canonici,
precisamente negli
Atti degli Apostoli
e
nelle lettere di
Paolo; essa si ritrova
inoltre nel vangelo
apocrifo degli Ebrei,
in San Girolamo
(Comm. in Mich.
VII, 7) e in
Eusebio di Cesarea
(Hist. Eccl.,
II, 3).
La
questione
di
fondo rimane
dunque
irrisolta:
secondo i vangeli
canonici il primato
tra gli apostoli
spetta a Pietro,
mentre nell'apocrifo
di
Tommaso
Gesù indica chiaramente
come
suo successore Giacomo il Giusto,
suo fratello, ed
altri
testi
sembrano
confermarlo.
Il
prestigio
di
San
Giacomo
è decisamente
preminente
in
Spagna, ove
intorno
alle
sue
spoglie
mortali
è
sorta
una
leggenda
tuttora
vivissima
fra
la
popolazione:
si
racconta
infatti che dopo
il
martirio
il suo
corpo, sepolto a Gerusalemme, sarebbe giunto miracolosamente via mare in Spagna
e si troverebbe
tuttora a Santiago di Compostela,
dove Santiago
sta appunto per
San Giacomo e Compostela (o Campostela) deriva
dal latino campus stellae,
"campo della stella"; a
lui è dedicato
il famoso pellegrinaggio noto
come Camino
de Santiago.
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