1. La nascita dei Templari. Fin
dalle origini
di questo Ordine
tutto
è
oscuro:
infatti,
secondo
la storiografia
francese,
il fondatore
dei Templari
fu Ugo
di Payns,
originario
dell'omonima
cittadina
francese
della Champagne,
insieme
al suo compagno
d'armi Goffredo
di Saint-Omer
e ad alcuni
altri cavalieri,
mentre secondo
altri
storici il
fondatore si
chiamava
Hugo
de Paganis
ed era un
italiano originario
di Nocera,
nell'odierna
Campania.
Così
infatti
si esprime
Guglielmo
di Tiro
(1130-1186):
"Inter quos primi et praecipui fuerunt, viri venerabiles, Hugo de
Paganis et Gaufredus de Sancto Aldemaro." (Historia rerum in partibus transmarinis gestarum - Turnholti:
Typographi Brepols, 1986, pp. 553–54). L'Ordine fu comunque ufficializzato
nel Concilio
di Troyes
del 1129. Si configura
subito come uno strano ordine, quello dei Templari:
essi sono monaci e vivono in povertà, seguendo alcune regole
che verranno codificate da San Bernardo; ma sono anche guerrieri,
perché il loro compito è, dichiaratamente, quello di proteggere i pellegrini in Terrasanta.
Subito,
in questa loro
missione, colpisce
una vistosa
incongruenza:
Guglielmo di Tiro afferma
che il primo
nucleo dei
Templari
era
composto da 9 persone, mentre Michele il Siriano (suo contemporaneo)
dice che era composto da 30. Che fossero 9 o che fossero 30, è
evidente
la contraddizione
tra il numero
davvero
esiguo di
questi cavalieri
e l'ambiziosissimo
compito
che, a loro
dire, si
prefiggevano.
Questo non
ha mancato
di far sorgere
sospetti
sulla effettiva
intenzione
dei Templari,
che, a detta
di alcuni
(fra cui
M. Baigent, R.
Leigh e H. Lincoln, autori
del best-seller
"The Holy Blood and the Holy
Grail", trad. it. "Il Santo Graal",
Milano, Mondadori,
1982,
ispiratore
dell'ancor
più
fortunato
"Il
codice Da
Vinci"
di Dan Brown),
si prefiggevano
in realtà
lo scopo
di cercare
"qualcosa"
nel Tempio
di Gerusalemme,
più
precisamente
nelle "Stalle
di re Salomone".
Ma cosa?
Il Santo
Graal?
L'Arca dell'alleanza?
Un tesoro?
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Hugues
de Payens (Ugo
de Payns
o Hugo de
Paganis)
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In
verità,
alle spalle
di questa
storia, ce
n'è
un'altra altrettanto
misteriosa:
nel 1070
un gruppo
di monaci
provenienti
dalla Calabria,
capeggiati
da un certo
Ursus,
era arrivato
nella foresta
delle Ardenne,
proprietà
di Goffredo
di Buglione;
furono alloggiati
in un’abbazia
regalata
loro da
Matilde
di Toscana,
madre adottiva
di Goffredo, ad
Orval
(vicino
a Stenay,
dove era
stato
ucciso Dagoberto
II, ultimo
re Merovingio). Essi
sparirono
improvvisamente
nel 1108
e non se
ne seppe
più
nulla. Fra
di loro
c'era Pietro
l’Eremita,
istitutore
di Goffredo
e primo
ispiratore
delle Crociate;
e c'era
anche André
De Montbard,
zio di San
Bernardo
nonché
uno dei
futuri fondatori
dei cavalieri
Templari. Che fine avevano fatto e chi erano
veramente?
Ma soprattutto,
aggiungo
io, sono mai
esistiti?
Oppure si
tratta di
un altro
parto
della fantasia
di Pierre
Plantard,
l'impostore
che rifondò
il Priorato
di Sion
ad Annemasse nel
1956 e lo
spacciò
per continuatore
di quello
autentico
(che non si
sa neppure se sia
esistito),
disseminando
qua e là
per l'Europa
tutta
una serie
di documenti
inventati
di sana pianta,
che avrebbero
comprovato
la discendenza
del "suo"
Priorato
da quello
antico e la
sua propria
discendenza
dai Merovingi,
corredato
da un lungo
elenco di
presunti
"Grandi
Maestri"
del Priorato? Tuttavia un
dato storico
sembra assodato:
negli antichi annali dell'Abbazia di Orval pergamene
autentiche attestano che i monaci che la fondarono provenivano effettivamente
da una
città della Calabria Citra, lungamente assediata, intorno al
1070, da
parte del conte Ruggero il Normanno.
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