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L'ARCADIA
E IL
PRIORATO DI SION
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A.
IL
PRIORATO
DI
SION
E
IL
SANTO
GRAAL
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Allo
stato attuale delle
nostre conoscenze
è difficile,
per
non
dire
impossibile,
comprendere
se
il Priorato
di
Sion
sia
effettivamente
esistito
o
se
si
tratti
di
una
clamorosa
"bufala"
storica
e
mediatica.
Purtroppo, infatti,
esso è stato
oggetto di una clamorosa
falsificazione
storica,
che ha tratto in
inganno non pochi
contemporanei ed
ha, forse irreparabilmente,
intorbidato le acque.
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Una
rarissima
fotografia
di
Pierre
Plantard
da
giovane
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Stando
a quanto afferma
Luigi Manglaviti
nel suo saggio
"Dossier Templari Graal" (edizioni
Mangla 2008), il
Priorato ha una
consistenza storica:
leggiamo infatti
che "il vero Priorato era stato
un autentico ordine monastico cattolico domiciliato nel convento di Nostra
Signora di Monte Sion e poi a San Leonardo d’Acri, in Palestina, e infine in Sicilia.
Cessò di esistere nel 1617 (esordio della Rosacroce...), quando venne assorbito
dall’ordine dei Gesuiti." C'è però un problema, non irrilevante:
il suo nome pare sia stato "Ordine
di Sion", e
non "Priorato". Tale
denominazione
perciò rimane dubbia.
L'unico
Priorato storicamente
certo
venne
fondato
il
7
maggio
1956
ad
Annemasse
da
Pierre
Plantard
(1920–2000),
sedicente
discendente
dei
Merovingi, e
prendeva
il
nome
da
una
vicina
montagna
chiamata
Sion
nei
pressi
della
cittadina
francese
di
Annemasse
(niente
a
che
vedere
dunque
con
il
monte
Sion
in
Israele).
Pare
che
inizialmente
si
prefiggesse
scopi
decisamente
"provinciali"
e
non
avesse
niente
a
che
fare
con
pretese
dinastiche. Esso
inoltre
venne
sciolto
molto
presto,
dopo
l'ottobre
del 1956,
ma
fu
riportato
in
vita da
Plantard
tra
il
1962
e
il
1993,
questa
volta sotto forma
di
loggia
iniziatica,
con
la
speranza
che
sarebbe
diventato
un'avanguardia
dedicata
alla
restaurazione
della
cavalleria
e
della
monarchia
in
Francia,
per
portare
avanti
le
sue
pretese
al
trono
di
Francia:
a
questo
infatti
mirava
l'ambiziosissimo
Plantard.
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Il
Priorato
iniziò
a
produrre
in
questo
periodo
tutta
una
serie
di
documenti
contenenti riferimenti,
più
o
meno
espliciti,
a
un
presunto
passato
millenario
del
Priorato;
molti
di
questi
documenti
inoltre
ricollegavano
questo
misterioso
passato
alla
figura
di
Bérenger
Saunière
(il
curato
di
Rennes-le-Château
morto
straricco
nel
1917,
senza che l'origine
delle sue ricchezze
sia mai stata chiarita). I
documenti
furono
depositati
alla
Bibliothèque
Nationale
di
Parigi
sotto
vari
pseudonimi.
È
più
o
meno
dello
stesso
periodo
la
pubblicazione
del
romanzo Le
trèsor
maudit,
best-seller
francese
scritto
da
Gérard
de
Sède,
in
cui
si
afferma
che
Saunière,
nel
corso della ristrutturazione
della chiesa della
sua parrocchia,
avrebbe rinvenuto
alcune pergamene
antiche che
lo avrebbero condotto,
non si sa come,
alla scoperta dei
segreti del Priorato
e con essi ad un'impensabile
ricchezza.
L'apparente
coincidenza
fa
pensare
che
vi
sia
stato
qualche
legame
tra
de
Sedè
e
Pierre
Plantard.
Questa
in
sintesi
la situazione. Ma
secondo
Luigi Manglaviti
(op. cit.)
i
fatti si possono
ricostruire in
dettaglio, chiarendone i
rapporti con i fatti
storici coevi. Riportiamo
di seguito uno stralcio
del suo libro.
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